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Buone notizie: l’Orologio dell’Apocalisse è ancora fermo a tre minuti dalla mezzanotte

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L’accordo nucleare con l’Iran e l’attenzione globale sul problema del surriscaldamento globale: sono state queste due “buone notizie” a convincere gli scienziati che gestiscono l’Orologio dell’Apocalisse, il marchingegno che tiene un conto alla rovescia simbolico del tempo che ci separa dalla catastrofe planetaria, a non accorciare ulteriormente la distanza tra il momento presente e l’estinzione dell’umanità.

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L’Orologio dell’Apocalisse, ideato dai Chicago Atomic Scientists e parte di un dossier a cadenza bimestrale intitolato Bulletin of the Atomic Scientists, è riconosciuto come l’indicatore della vulnerabilità del mondo rispetto ai fattori che potrebbero decretarne la fine.

Come ha spiegato Federico Nejrotti su Motherboard, “il principale scopo del Bulletin of the Atomic Scientists è quello di informare sull’utilizzo del nucleare, spingendo per un maggior controllo della risorsa.” L’Orologio venne infatti inaugurato nel 1945, in seguito ai disastri atomici di Hiroshima e Nagasaki.

“Per il Bulletin, più le lancette sono vicine alla mezzanotte, maggiori sono le probabilità di un disastro globale. Non appena inaugurato, l’orologio si trovava a 7 minuti dalla mezzanotte.”

Sono stati gli sviluppi positivi registrati nel corso del 2015 – in particolare l’accordo che limita il programma nucleare iraniano, e l’accordo raggiunto durante il summit di COP21, a dicembre – a motivare la scelta di non fare avanzare ulteriormente le lancette.

Gli accordi citati sono “grandi successi diplomatici, ma costituiscono soltanto piccole brecce di speranza in una situazione più nera, piena di segnali che spingono verso una potenziale catastrofe,” si legge nel Bulletin.

Le lancette dell’orologio, in realtà, non sono mai state così vicine alla mezzanotte dai tempi dei test della bomba a idrogeno, nel 1953, quando arrivarono a due minuti dall’ora X.

Tra le preoccupazioni maggiori ci sono le tensioni tra Stati Uniti e Russia, i conflitti in Ucraina e Siria, le tensioni nel Sud-Est asiatico.

I programmi di modernizzazione della armi atomiche statunitensi e americani e la maturazione dei programmi nucleari in Cina, Pakistan, India e Corea del Nord sono altrettanto inquietanti.

Benché gli accordi di COP21 abbiano rappresentato un passo in avanti, il 2015 è stato l’anno più caldo nella storia. Secondo il Bulletin, le proposte volontarie degli stati per ridurre l’emissione di gas non sono sufficienti a fermare il cambiamento climatico.

L’anno scorso l’Orologio è stato spostato in avanti di due minuti, passando da 5 a 3. Il momento più ‘sicuro’ nella storia recente dell’umanità, invece, si è verificato alla fine della Guerra Fredda — a quel tempo, il contatore era fermo a 17 minuti dalla mezzanotte.


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