La settimana scorsa una buona fetta di notizie relative alla lotta al cambiamento climatico è stata oscurata dalle elezioni presidenziali americane—I figli degli americani hanno ufficialmente vinto il diritto a intentare una causa al loro governo per il riscaldamento globale.
Ieri, una causa portata avanti da 21 giovani querelanti è stata ritenuta valida dal giudice distrettuale americano Ann Aiken, a Eugene, in Oregon. Un gruppo di cittadini, la cui età va dai nove fino ai 20 anni ha accusato il Presidente Obama, l’industria dei combustibili fossili e altre agenzie federali di aver violato i loro diritti costituzionali rifiutandosi di prendere dei provvedimenti contro il cambiamento climatico.
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“Anche le corti federali sono state spesso piuttosto sfuggenti per quanto riguarda l’area della legge ambientale, e il mondo sta patendo per questo,” ha scritto il Giudice Aiken nella sua sentenza.
Assieme al noto scienziato climatico James Hansen, che nel 1988 aveva implorato il Congresso di considerare nocivi gli effetti delle emissioni di gas serra, il giovane gruppo è stato celebrato dagli attivisti che hanno visto nella loro causa un baluardo di speranza per le future generazioni. In essa, i querelanti hanno accusato il governo statunitense e le industrie di commercio energetico di mettere in pericolo la loro vita, libertà, proprietà e il vitale fondo pubblico di risorse.
Nel 2015, la National Association of Manufacturers (NAM), la American Fuel & Petrochemical Manufacturers (AFPM) e l’American Petroleum Institute (API), assieme al governo americano, hanno chiesto che il caso fosse respinto prima di arrivare al Magistrato Statunitense Thomas Coffin. La loro opposizione era basata su una “mancanza di giurisdizione sul tema e sull’impossibilità di formulare una richiesta.” Il Giudice Coffin ha respinto la loro mozione, anche se i difensori hanno fatto appello, ed è stato in seguito dato in consegna al Giudice Aikin dopo il pensionamento del primo.
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In quanto più grande associazione di commercio di combustibili fossili, l’API spende milioni di dollari di lobbying ogni anno per promuovere gli interessi delle industrie del petrolio, gas e carbone. Secondo SourceWatch, l’associazione ha creato un gran numero di gruppo di attivismo, organizzazioni che portano avanti delle agende politiche tenendo nascosti i loro interessi e affiliazioni, finanziando allo stesso tempo gruppo di sostegno di destra come Americans for Prosperity e l’American Legislative Exchange Council.
Nel corso del ciclo di elezioni del 2012, la NAM ha ricevuto 1.17 milioni di dollari di finanziamenti dal gruppo di spesa politica dei fratelli Koch, Freedom Partners. Il gruppo di lobbying è conosciuto per essersi storicamente opposto a legislazioni sulle emissioni di CO2 proposte dalla Environmental Protection Agency.
Nella sentenza, il Giudice Aikin ha respinto le lamentele dei difensori. Ha dichiarato i dati relativi al cambiamento climatico antropogenico come “indiscutibili,” e ha supportato la causa dei querelanti per ritenere i poteri nazionali come colpevoli dei danni causati dal riscaldamento globale.
Aikin ha scritto: “Questa azione vive di un ordine di grande diverso rispetto al tipico caso legale di carattere ambientale. Afferma che le azioni e le non-azioni dei difensori—che esse violassero o meno qualsiasi tipo di dovere legale—hanno danneggiato così profondamente il nostro pianeta da minacciare i diritti e le libertà costituzionali fondamentali dei querelanti.”
La vittoria del gruppo è significativa non solo per il singolo risultato, ma anche per il precedente che imposta per altre cause legali legate al clima. L’anno scorso, un giudice olandese si è pronunciato a favore di un querelante olandese, che ordinava alla nazione di abbassare le emissioni del 25 percento rispetto ai livelli del 1990 nell’arco di cinque anni. Si trattava della prima volta in cui un tribunale ha deciso che le nazioni devono avere “doveri indipendenti dalla legge nei confronti dei loro cittadini,” secondo l’avvocato del gruppo.
La decisione di questa settimana è importante specialmente per nazioni che stanno cercando di soddisfare i requisiti del Trattato di Parigi. Ora che l’Accordo ha effetto legale, i membri devono abbassare le loro emissioni di CO2 attraverso diversi metodi, anche se molti gruppi industriali relativi al mondo dei combustibili fossili devono ancora supportare dei piani per sviluppare fonti di energia alternative.
In una dichiarazione fornita a Motherboard la scorsa settimana, ExxonMobil ha definito il Trattato di Parigi come un “importante passo avanti,” e ha implicato che i suoi obiettivi sono in linea con quelli stabiliti dal Trattato. Ciononostante, l’azienda sta resistendo alle prove legali che confermerebbero i suoi tentativi di eludere al pubblico e ai propri azionisti i reali rischi dei cambiamento climatico.
“La mia generazione sta riscrivendo la storia. Stiamo facendo ciò che tantissime persone avevano detto che non avremmo mai potuto fare: definire i nostri leader come colpevoli delle loro disastrose e pericolose azioni,” ha affermato Xiuhtezcatl Martinez, querelante sedicenne parte del caso.
L’azione legale è una delle tante azioni federali portate avanti da Our Children’s Trust, una nonprofit civica che rappresenta i più giovani nell’ambito delle questioni climatiche.
“Stiamo chiedendo giustizia per la nostra e le future generazioni,” ha aggiunto Martinez. “Sarà la causa della nostra vita.”