Perché la Russia è così incazzata con la Svezia?


Il jet russo. Foto via FRA

Ultimamente la Russia sembra piuttosto arrabbiata con i suoi vicini nel Mar Baltico—soprattutto con la Svezia. Qualche settimana fa, il 2 ottobre, l’intelligence svedese (FRA) ha lasciato trapelare la foto di un jet russo in volo a una decina di metri di distanza da un aereo delle Forze Armate svedesi. 

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Inoltre, le navi da guerra russe hanno minacciato una nave di ricerca finlandese nel Mar Baltico in ben due occasioni, il 2 agosto e il 2 settembre. A bordo c’erano degli scienziati svedesi. Nel mezzo di tutto ciò, il 7 ottobre, i jet Nato hanno seguito due aerei russi che stavano sorvolando l’isola svedese di Öland, nel Mar Baltico. È stato l’esercito lettone a postare su Twitter la notizia dei jet Nato che seguivano i due aerei russi.

Una fonte interna ai governi baltici ha dichiarato al giornale Svenska Dagbladet che “a volte le azioni russe sono aggressive e la loro reazione agli aerei dell’intelligence è stata snervante. È come ai tempi della Guerra Fredda.” Quando la Russia ha invaso lo spazio aereo svedese con i suoi aerei militari, in un post sul suo blog il ministro degli esteri Carl Bildt ha definito l’accaduto come “la più grave violazione da parte della Russia” avvenuta durante il suo mandato—ovvero otto anni. 

Questi avvenimenti, uniti alle simulazioni nucleari russe dello scorso anno e alla vicenda del sottomarino, hanno portato alcuni a parlare di Guerra Fredda. Ci stiamo forse avvicinando a un nuovo conflitto? E se così fosse, cosa significherebbe tutto ciò per un paese come la Svezia? Confuso, ho chiamato Tomas Ries, docente presso il dipartimento di sicurezza, strategia e leadership del Collegio di Difesa nazionale di Stoccolma. 


Tomas Ries. Foto di Rickard Kilström

VICE: Perché il comportamento della Russia nel Baltico è così aggressivo? 
Tomas Ries: Si possono dare diverse interpretazioni di questo atteggiamento. Una cosa fondamentale di cui bisogna tenere conto è che la Russia ha elaborato un piano per ricostituire le proprie forze militari. Hanno rivisto al rialzo il budget per le spese militari e questo significa che le forze russe possono essere più presenti che mai nella zona del Baltico.

Ma la ragione principale è che la Russia sta cercando di mandare un messaggio chiaro per comunicare al mondo che la “vecchia” Europa non c’è più. Mi riferisco soprattutto alla Nato e all’UE che dettano legge a tutti e predicano democrazia e diritti umani [alla Russia]—tutte cose a cui la Russia non vuole più sottostare. Putin vuole urlare al mondo che questa era è finita, che la Russia è forte e che noi (cioè il resto del mondo) dobbiamo prenderne atto e rispettarla. Credo che questa sia la principale spiegazione del comportamento della Russia nel Baltico. 

Ma se si vuole analizzare questo singolo caso mi sembra evidente che a Putin non vada molto a genio quando Svezia e Finlandia collaborano con la Nato. La Russia sta inviando dei segnali a chi collabora con la Nato. La simulazione dell’attacco nucleare contro la Svezia, nel momento in cui nel Paese erano in corso operazioni Nato, ne è l’esempio. 

Si potrebbero anche interpretare come dei tentativi di testare la prontezza militare degli svedesi. Stanno usando le classiche tattiche che hanno già usato durante la guerra fredda: volano vicino o sul confine per vedere che sistema di sicurezza e livello di prontezza militare ha il paese. 

È possibile interpretare queste azioni militari come dei preparativi per una seconda guerra fredda? 
Credo che utilizzare un’analogia di questo genere sia abbastanza problematico perché oggi le cose sono diverse da allora. Ma una cosa è simile: la Russia sta tornando ad adottare il suo vecchio programma europeo di sicurezza e quindi sta affermando un’indipendenza e degli interessi diversi da quelli del resto del mondo—per esempio la guerra attualmente in corso in Ucraina. Quindi stiamo tornando a una situazione in cui le tensioni tra la Russia e il resto dell’Europa sono in fase crescente. 

Che significato ha la violazione da parte della Russia dello spazio aereo svedese? E cosa possono fare gli svedesi? 
Significa che hanno violato l’integrità del territorio svedese. La risposta della Svezia a una violazione dello spazio aereo dovrebbe essere volta a dimostrare le sue capacità di difesa del territorio, inviando dei caccia per rispondere all’azione russa. In un secondo momento poi la Svezia invierà un messaggio diplomatico per spiegare che il comportamento della Russia non è stato gradito. 

Quanto può essere grave, a livello di politiche internazionali, la simulazione di un attacco nucleare contro un altro paese? 
Violare lo spazio aereo è una cosa, ma simulare un attacco nucleare contro un altro paese, anche se prima non si è invaso il suo territorio, è un enorme e lampante segno di ostilità. Ciò che mi spaventa di più della situazione del Baltico sono proprio azioni come queste. 

Come descriverebbe i rapporti tra la Svezia e la Russia? 
Se torniamo indietro fino ai tempi della guerra fredda, ci accorgiamo subito che la Svezia è sempre stata una sorta di partner mascherato della Nato. Se la guerra fosse scoppiata la Svezia avrebbe preso le parti della Nato. E la Russia ha sempre guardato alla Svezia come a un falso alleato, cioè come qualcuno che, se la guerra fosse diventata davvero reale, avrebbe preso le parti del nemico. Questo è all’incirca il modo in cui la Russia vede la Svezia ancora oggi. Si potrebbe anche aggiungere che Carl Bildt, il nostro ministro degli esteri, è stato apertamente critico nei confronti della Russia. E credo che questo atteggiamento abbia rafforzato ancora di più l’impressione dei russi riguardo alla Svezia. 

Che cosa si può fare per fermare l’azione russa nel Baltico?
Credo che queste azioni facciano parte del nuovo comportamento militare russo e che quindi non sia possibile farli smettere. La cosa importante comunque non sono questi singoli episodi, ma lo spostamento dell’asse centrale del potere in Europa nel lungo periodo. 

Cosa crede che accadrà durante questo lungo periodo? 
Be’, sappiamo che nel 2011 la Russia ha avviato un piano di riarmo e che il suo potere militare è destinato a crescere sensibilmente nel corso dei prossimi dieci anni. Questo significa che ci ritroveremo di nuovo ad avere una grande potenza vicino a noi. La Russia vuole creare un nuovo status quo in Europa e vuole essere rispettata da tutti. È probabile che per raggiungere questo obiettivo userà delle azioni militari contro zone strategicamente importanti.

Cosa accadrebbe se la Russia concretizzasse le sue intenzioni ora che la Svezia non ha più una difesa? 
Non posso dare una risposta precisa. Quello che posso dire è che la Svezia è meno vulnerabile di quello che si potrebbe pensare. Tra noi e loro ci sono la Finlandia, i paesi baltici e il Mar Baltico. Anche se, devo ammettere che [l’isola di] Gotland è vulnerabile. In ogni caso un attacco diretto alla Svezia è abbastanza improbabile. Più probabile è invece il passaggio dell’azione su uno dei paesi baltici, con una conseguente crisi nordica in cui anche la Svezia potrebbe ritrovarsi coinvolta. 

E come si comporterebbe la Svezia in situazioni come questa?
Non ci siamo mai trovati in una situazione del genere e la cosa peggiore è che secondo me nessuno crede che possa accadere veramente. Un coinvolgimento di questo genere è ancora una novità per la Svezia. Sono passati solo pochi mesi dal risveglio causato dalla guerra in Ucraina. Ed è stato lì che, per la prima volta, i politici svedesi si sono posti davvero il problema della situazione problematica in cui ci troviamo: cosa succederà ai paesi vicini alla Svezia? La nuova generazione di politici svedesi non ha alcuna esperienza in materia. 

Cosa succederebbe se la Russia decidesse di attaccare davvero la Svezia? 
Non sono in grado di rispondere a questa domanda. Ma una cosa è certa: finché non avremo una difesa militare saremo vulnerabili. 

@molekyl