Sono passate 14 ore da quando Dominiek, pescatore di gamberetti a cavallo, ha aperto le porte del suo hangar. Con il suo accento fiammingo ci ha proposto subito di visitarlo, come se fossimo a casa sua.
Dentro ci sono una dozzina di grandi animali – sono di razza Brabançon, la sola razza utilizzata per la pesca.
Videos by VICE
In Belgio solo quindici pescatori continuano questa tradizione, iscritta al Patrimonio Immateriale dellUNESCO. Dominiek assicura che “Non c’è niente di speciale nel farlo”.
È uno degli ultimi a fare il lavoro che a Ostdunkerque hanno praticato fino alla metà del Ventesimo secolo: montare su giganteschi cavalli (così grandi che sembra di stare sopra una razza preistorica) e percorrere gli 8 chilometri di spiaggia fino alla bassa marea per recuperare qualche crostaceo.
Dominiek, il viso arrossato dal sole e dalla sabbia, fa questo lavoro da 15 anni. Ha lasciato la scuola per consacrarsi totalmente al mestiere di suo padre. È lui l’ultimo ad essersi specializzato nella pesca di gamberetti: originariamente fabbro, si trovava sulla costa per vendere un cavallo a un pescatore e sul posto ha fiutato l’odore dei frutti di mare e dei buoni affari.
Quattro volte a settimana Dominiek, aiutato dal collega Stef, va al mare con i suoi due cavalli. Bisogna essere pazienti.
Andare al mare tirati da un cavallo richiede approssimativamente 40 minuti, contro cinque in macchina. La strada è lunga. L’animale ci tira senza fatica. Dominiek lo guida con l’aiuto della sua voce, dei suoni sordi che il cavallo comprende facilmente.
Sulla strada che porta al litorale, le macchine ci sorpassano. Dominiek disprezza certi comportamenti: “Spesso gli automobilisti non capiscono che il cavallo può avere paura del traffico. Suonano il clacson mentre ci sorpassano. Ai nostri giorni è così, tutto va molto veloce. L’uomo è probabilmente l’animale più difficile” esclama ridendo.
Sole, pioggia o freddo, i gamberetti non aspettano.
Arrivati a destinazione, il carretto è lasciato nei pressi della spiaggia. I cavalli avanzano nell’acqua ghiacciata. Vanno avanti senza fatica, guidati dalle onde e guidati dagli uomini. Non hanno bisogno di spingersi fino alla groppa che subito, dietro di loro, le lunghe reti si riempiono di gamberetti.
Il vento spinge, i gabbiani individuano il banchetto e seguono i cavalli, che tornano sulla riva dopo un’ora abbondante passata nelle acque salate.
Dei curiosi sorti dal nulla si radunano intorno ai pescatori e ai loro animali, accolti come dei messia del gamberetto. I bagnanti si meravigliano di questa pesca miracolosa e ammirano i panieri riempiti di crostacei mentre diversi pesci, granchi o sogliole, presi nelle reti, vengono rilasciati nell’acqua.
I gamberetti grigi vengono subito portati dai genitori di Dominiek, che si occupano di organizzare banquets populaires in cui servono, poco sorprendentemente, crocchette di gamberi.
Sulla strada del ritorno, nelle viuzze di Coxyde, stazione balneare frequentata dai Belgi come dai turisti, il sole brilla, si parla di cibo, i panieri sono riempiti di gamberetti e il suono monotono degli zoccoli sulla strada ha qualcosa di fuori dal tempo.
Altre foto qui sotto:
Questo articolo è stato originariamente pubblicato su VICE FR.
Segui MUNCHIES su Facebook e Instagram
Vuoi restare sempre aggiornato sulle cose più belle pubblicate da MUNCHIES e gli altri canali? Iscriviti alla nostra newsletter settimanale