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Abbiamo provato la pillola che dovrebbe farti passare l’hangover

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Sto realizzando uno dei sogni della mia vita, mentre scrivo quest’articolo. Uno dei sogni della mia vita alcolica. Raccontare su MUNCHIES una sbronza credo sia l’apice della mia carriera da alcolista (molto poco) anonimo, dai tempi in cui mi sballavo di Bacardi Breezer, fino alle barcollanti uscite dal Coco Bongo. (“vale il viaggio”). Sono sacrifici.

Quindi a VICE ITALIA abbiamo trovato la scusa per l’ennesima sbronza. Provare la pillola che avrebbe risolto per sempre i nostri hangover, quella maledetta serie di innumerevoli postumi che ti accompagnano il giorno dopo le feste. Mal di testa, affaticamento, sonnolenza, capogiri, irritabilità, nausea, generale avversione e insofferenza per tutto ciò che ti circonda.

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E, da che mondo è mondo, l’essere umano è alla costante ricerca di rimedi efficaci ai postumi della sua sbronza, e negli ultimi anni sono fioccati rimedi simil farmaceutici, che dovrebbero facilitare la ripresa. Noi per esempio abbiamo provato degli integratori, i Night Out– for a better morning after-, delle compresse effervescenti da sciogliere in acqua. Una combinazione, sulla carta vincente, di elettroliti e amminoacidi, un sacco di taurina (quella nelle bevande energetiche tipo RedBull per capirci) che, come da sito web, allevia i sintomi del post sbornia: gli amminoacidi aiutano a disintossicare il fegato, mentre vitamine ed elettroliti prevengono il mal di testa. In 20 minuti sei come nuovo.

Quindi abbiamo messo mano al portafogli, comprato 2 scatole da 12 compresse e, dopo diverse vicissitudini con il corriere, le abbiamo redistribuite in redazione, per avere più recensioni possibili. Così da capire se il rimedio definitivo contro l’hangover fosse in una pastiglia comoda e tascabile.

Una delicata effervescenza all’arancia e il day after è salvo! Vediamo se è davvero così.

“Potrebbe essersi trattato di un ridicolo effetto placebo, non lo escludo, ma voglio credere a questo magico mix di vitamine, taurina, creatina e altre cose che finiscono per -ina.”

Partiamo male. Elena (Vice) dà la prima recensione negativa.

“Ho preso una tablet sabato notte alle 2 e una domenica mattina alle 10. Non ho bevuto tanto, ma ho mischiato due bicchieri di vino, un gin tonic e un amaro, per cui sapevo già cosa mi sarebbe aspettato il giorno dopo: incapacità di concentrarmi e avversione nei confronti della vita. In ufficio mi avevano detto di non sperare nelle proprietà antidolorifiche, quindi ho pensato che perlomeno potessero compensare la centrifuga allo zenzero e verdure con cui mi riprendo ogni mattina. Niente, mi sono illusa: la risposta è no. Uovo e caffè nero non sono bastati.”

Le aspettative nei confronti delle pillole crescono con Amanda di I-D, perché “l’altra sera ho bevuto quattro birre, un numero imprecisato di bicchierini di sake, due Moscow Mule e un Pastis. Oggi sento un cerchio alla testa, che durante la giornata si trasformerà in concerto di suonatori di gong, nel mio emisfero sinistro, nausea che mi impedisce di pranzare, spossatezza generale. A questo, si aggiunge che è il primo giorno di ciclo.” Due compresse, due puntate di Friends e un sonnellino pomeridiano dopo “sto male esattamente come stavo male questa mattina. L’hangover non se n’è mai andato e io ho solo bevuto due bicchieroni d’acqua al gusto d’arancia.”(BLEAH)

Quando sembra già tutto perduto per le povere Night Out, Giada – social editor di Vice – riapre la contesa.“Peso meno di cinquanta chili e ho una passione smodata per la vodka: ciò mi ha reso una dei massimi esperti di hangover terribili. Consapevole di questo, non ho dato grande fiducia alle pastiglie e mi sono limitata a usarle in occasione di un aperitivo con i colleghi, finito troppo tardi. Però, ha funzionato: le due effervescenti somministrazioni mi hanno restituito quel briciolo di energia in più, grazie al quale ho potuto scrivere frasi di senso compiuto, durante le interminabili ore di lavoro. Potrebbe essersi trattato di un ridicolo effetto placebo, ma voglio credere a questo magico mix di vitamine, taurina, creatina e altre cose che finiscono per -ina.”

Quando stamattina ho tuffato i due pastiglioni in acqua, più che di un rimedio per l’hangover, avevo bisogno di un cambiamento radicale di vita

Giacomo di Noisey è sincero e confessa le sue colpe: “Il mio non è proprio un hangover, quanto i postumi di circa una settimana di gozzovigliamenti ininterrotti. Ci sono stati droga, superalcolici, vino e birra, tanto che negli ultimi due giorni ho sofferto di fastidiosi mal di testa pomeridiani, forse più riconducibili a un’astinenza. Per cui, quando stamattina ho tuffato i due pastiglioni in acqua, forse più che di un rimedio per il dopo sbornia, avevo bisogno di un cambiamento radicale di vita. Fatto sta che non ho sentito alcun effetto positivo. Mentre scrivo sto digrignando i denti, la mia mente è affollata di rimpianti, ma soprattutto avverto una strana pulsazione all’occhio destro. Mi piacerebbe dare la colpa alle pillole o ai due bicchieri di vino che ho scelto di bere appena prima di andare a letto, ma credo di potermela prendere soltanto con me stesso.”

Mi sveglio triste e annichilito, mangio un pacco intero di wafer e sciolgo le mie pastiglie. Sento il sapore dei sali minerali che reintegrano. Vado al lavoro e non sto male

Ci sono recensioni che filano via perfettamente da sole, tipo quelle di Elia, sempre di Noisey. “Un sorso di gin tonic, non tuo. Una canna. Una birra in bottiglia. Lunghi sorsi da una Moretti da 66, anche quella non tua. Un gin tonic offerto. Un altro. Un’altra canna. Un altro gin tonic, stavolta pagato. Un’ultima canna prima di dormire, tutta tua. Ti svegli il giorno dopo. Vai in cucina, a piedi nudi. Apri il frigo. Non c’è l’acqua. Ne prendi una da un pacco da sei, spaccando la plastica. Ti ricordi che hai le pillole per l’hangover sul comodino. Torni in camera, riempi il bicchiere, ci metti dentro una pillola, ascolti il sibilo delle vitamine. Bevi.” Ma è finita bene, almeno? “Sei me due giorni fa. Oggi stai ancora poco bene. Hai passato un brutto fine settimana. Le tue azioni hanno conseguenze. Ti fanno scrivere recensioni di pillole per l’hangover prese male, spezzate e piene di punti fermi, per esempio.” Però ti hanno offerto metà della roba che ti sei scolato. Inizierò a uscire con Elia.

sondaggio hangover pills
Il popolo di Instagram dice sì. Foto dell’autore

Chi non ha potuto spaccarsi nel week-end, perché stava male, ha prontamente recuperato di lunedì, come Simone, del dipartimenti grafico. “Nulla di apocalittico, ma comunque troppe birre e troppo poco sonno, per esser lunedì sera. Mi sveglio triste e annichilito, mangio un pacco intero di wafer e sciolgo le mie pastiglie. Sento il sapore dei sali minerali che reintegrano. Vado al lavoro e non sto male, anche se ho l’impressione di avere il cervello fuori asse, come fosse al mio fianco invece che in testa. Non ho sonno, ho voglia di fare sport, di giocare a tennis”. Insomma con lui hanno funzionato pare.

A Roberta di Munchies non solo non passa l’hangover, ma addirittura sta male a causa delle compresse: “Ho bevuto qualche bicchierino di vino, mangiato poco, quindi mi aspettavo un leggero mal di testa il giorno dopo. In genere, quando è così, prontamente prendo un paracetamolo prima di andare a dormire e ne metto un altro sul comodino, con bicchiere d’acqua annesso, per quando mi sveglio alle 7 del mattino e ho chiaramente un martello pneumatico nel cervello. Decido però di sacrificarmi per la scienza: non prendo nulla, così da non sfalsare il risultato delle compresse. Mi sveglio, sono un po’ rincoglionita, nulla di più. Prendo l’integratore, il sapore mi disgusta. Dopo 20 minuti non solo non sto meglio, ma inizio a sentire la nausea che non avvertivo al risveglio. La testa pulsa, porto il cane a fare i bisogni al parco, e mi dico che sono proprio una brava persona, una di quelle che porta il cane a fare i bisogni mentre sta chiaramente per morire dal dolore. Torno a casa, non sto bene, rimetto. Mi butto a letto, mi sparo un paracetamolo da 1000 (compressa intera non da 500) e dopo un paio di ore di brutte serie tv e letto, sto meglio.”

Ecco invece la mia di esperienza. Sono talmente emozionato all’idea di raccontare la mia sbornia che sbaglio a prendere la prima compressa, sabato mattina. La butto giù, senza scioglierla e rischio di morire soffocato. Prima precauzione: non ingerirla senza acqua. Ma sono vivo e sabato sera recupero: un gin tonic, un Mai Tai, un Long Beach e qualche giro di shot per festeggiare un amico. Sono decisamente più felice e questo si ripercuote sulle mie azioni. Tipo sciogliere la compressa in acqua, il giorno dopo, scoprire il terribile frizzantino all’arancia, che purtroppo non salva il mal di testa, lo stomaco sottosopra e la domenica da bradipo.

Morale della storia: il migliore rimedio contro l’hangover è promettere di sbronzarti per scrivere una recensione sulle pillole contro l’hangover, ma evitarlo fino all’ultimo perché sei troppo pigro per scriverla.

Una cosa è certa: nessuno diventerà astemio, anche se non abbiamo ancora il rimedio definitivo contro l’hangover. O forse sì. Ce l’ha Federico di Motherboard. “Domenica mattina ho messo alla prova le proprietà terapeutiche delle pillole contro l’hangover: la triste verità è che l’effetto delle pillole è risultato non pervenuto. Mi sono svegliato con mal di testa e senso di nausea e me li sono tenuti fino a sera.”

“Ma ogni volta che ho bevuto alcool, nelle due settimane in cui mi sono portato in tasca le pillole, non mi sono mai ubriacato. La consapevolezza che un bicchiere in più mi avrebbe fatto sbronzare, costringendomi il giorno dopo a testare le pillole e scrivere una recensione, mi ha aiutato a non superare il mio limite. All’ultimo giorno, è prevalso il senso di responsabilità nei confronti di MUNCHIES e finalmente mi sono sbronzato.”

“Morale della storia: il migliore rimedio contro l’hangover è promettere di sbronzarti per scrivere una recensione sulle pillole contro l’hangover, ma evitarlo fino all’ultimo perché sei troppo pigro per scriverla“.

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