Siamo stati tutti adolescenti, ergo abbiamo tutti fatto e ricevuto succhiotti. Conosciamo l’imbarazzo di presentarci di fronte ai nostri genitori con dei segni viola sul collo o di fare colazione con la sciarpa come se fosse la cosa più naturale del mondo. Ma non sapevamo quanto potesse essere rischioso.
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Nelle ultime ore, infatti, è girata molto la notizia secondo cui un adolescente messicano sarebbe morto per un ictus in seguito a un succhiotto. I fatti si sarebbero svolti a Città del Messico: come riporta il Messaggero, “appena tornato a casa dall’incontro romantico con la fidanzata” il 17enne Julio Macias Gonzalez si sarebbe sentito male. Portato in ospedale, sarebbe poi morto per colpa di un ictus causato da un coagulo di sangue che avrebbe viaggiato fino al suo cervello.
Stando sempre all’articolo del Messaggero, non si tratterebbe di un caso isolato. Già nel 2011 una 44enne della Nuova Zelanda sarebbe rimasta parzialmente paralizzata dopo aver avuto un ictus in circostanze simili.
Le due storie in questione sembrano piuttosto assurde e il fatto che in entrambi i casi gli articoli citino come fonte il Daily Mail non depone certo a favore della loro veridicità. In attesa di conferme sulle fonti messicane (posto che quelle consultate finora riportano la notizia senza dare dettagli), c’è però una domanda che tutti vedendo la notizia si saranno posti: si può davvero rischiare grosso per un succhiotto?
Per scoprilo ho deciso di contattare Luciano Crippa, assistente medico presso il Centro Emostasi e Trombosi dell’Ospedale San Raffaele di Milano, che come dice il nome si occupa appunto di trombi, coaguli ed emorragie. Questo è quello che mi ha detto.
VICE: Prima di tutto, come ha fatto questo ragazzino a morire per un succhiotto?
Dott. Luciano Crippa: Probabilmente la causa della morte è stata un danneggiamento delle arterie che passano nel collo. Queste arterie possono danneggiarsi e andare incontro a delle dissecazioni. Questa potrebbe essere la patologia in questione, però ci vuole un riscontro autoptico per capire se è effettivamente così.
Come funziona un succhiotto a livello medico?
Il succhiotto di per sé funziona così: c’è una depressione che rompe i capillari e quindi si crea un’ecchimosi, un livido. In questo caso è ovvio che questa depressione potrebbe invece aver coinvolto anche le arterie, in particolare le arterie carotidi che passano per il collo. Un danneggiamento di queste arterie potrebbe causare una dissecazione dell’arteria, che a sua volta può effettivamente dare un ictus, che può causare una paralisi o anche la morte.
Un succhiotto può causare un coagulo?
Il succhiotto di per sé non crea un coagulo. Se mai è proprio il contrario: crea una suffusione emorragica. In pratica i succhiotti degli adolescenti sono dei lividi, delle depressioni violente della microcircolazione, dei capillari che si rompono e quindi si crea un livido. Tutto l’opposto di un coagulo.
Il succhiotto di per sé causa ecchimosi, se viene fatto sull’arteria o nei pressi dell’arteria può danneggiarla. Il danneggiamento dell’arteria può provocare un coagulo, o meglio una dissecazione. E la dissecazione può dar luogo a un ictus.
Quante probabilità ci sono che capiti una cosa del genere?
Pochissime. È una cosa in teoria possibile ma che in genere non capita. Se avvenissero delle dissecazioni dell’arteria per tutti i succhiotti che si fanno nel mondo… Diciamo che è una cosa possibile ma estremamente rara.
Quindi, ricapitolando, a uccidere il ragazzo non è stato il succhiotto in sé.
No, la patogenesi non è il succhiotto in sé, è la dissecazione. Pensa che sono descritti casi di dissecazione dell’aorta causati da manipolazioni della colonna cervicale durante sedute di fisioterapia. Nel caso di questo succhiotto potrebbe essere successa una cosa simile. È il riscontro autoptico che deve dire se c’è stata o meno una lesione dell’arteria.
Ma se avviene l’esito è sempre la morte?
Allora, la lesione di un’arteria e la formazione di un trombo o di un coagulo di sangue nell’arteria può embolizzare e a seconda dell’entità dell’embolizzazione può dare diversi esiti. Si va dalla paralisi di un arto alla paralisi di metà del corpo. Dipende da quanto è estesa l’embolizzazione, da che zona del cervello viene colpita dall’ictus, da dove va a finire questo coagulo, dalle sue dimensioni e dall’entità della lesione che provoca nel cervello. In casi estremi sì, si può morire.
Perfetto, grazie.
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