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‘Faceva continue battute a sfondo sessuale’: 5 studenti sui loro insegnanti più tossici

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Per molte persone, la scuola può riportare alla mente ricordi dolorosi—e non parlo solo di momenti imbarazzanti o primi cuori spezzati. In quegli anni, alcune persone subiscono bullismo, violenza, razzismo, molestie. I ragazzini sanno essere crudeli e naïf, ma anche gli insegnanti possono avere un ruolo negativo.

Durante la propria carriera scolastica capita di incontrare quel professore o quella professoressa che crea un clima di terrore in classe, tormenta i ragazzi e abusa del proprio potere. E in molti casi nessuno fa niente. Gli alunni sovente hanno paura di andare contro ai professori, paura che le loro lamentele si scontrino con un muro di gomma e non facciano altro che peggiorare la situazione. Alcuni sono costretti a cambiare scuola per sfuggire alla situazione.

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Ho contattato cinque persone che hanno vissuto esperienze simili, e che a differenza di altri casi non hanno ottenuto aiuto da parte della scuola.

‘Il professore ha detto a tutti che soffrivo di depressione’

Ho sempre avuto un rapporto normale con gli insegnanti. Ero brava e non mi mettevo mai nei guai. L’unico problema era che facevo molte assenze a causa della depressione e dell’insonnia. Mia madre ha dovuto comunicare a un insegnante le mie condizioni, ma, invece di tenersi per sé l’informazione, lui l’ha raccontato a tutta la classe, commentando che secondo lui ero “soltanto pigra.”

È stata una mia amica a raccontarmelo, e io mi sono sentita malissimo. Ho dato la colpa a me stessa. Invece di criticare il professore, mi sono convinta che la depressione non era poi una cosa così grave e che ero io a essere debole. L’anno dopo ho cambiato scuola. Il nuovo insegnante è stato molto più comprensivo, mi aiutava a studiare e telefonava addirittura a casa per sapere come stavo. Se non avessi cambiato scuola, forse non mi sarei mai lasciata alle spalle il disprezzo per me stessa.–Felicia*, 19 anni

‘Il prof commentava sempre i vestiti delle ragazze’

Il mio prof di matematica ce l’aveva con le ragazze. Ci lanciava occhiate strane durante la lezione, ci toccava le spalle, ci sfiorava le cosce. Quando avevo 16 anni, abbiamo fatto un esperimento in cui dovevamo correre su per una rampa di scale. Un mio compagno è inciampato e io ho riso. Quando è toccato a me, l’insegnante ha detto che avrei dovuto indossare una gonna corta, così “tutti avrebbero avuto qualcosa di cui ridere.”

Commentava sempre i miei vestiti, tanto che ho iniziato a indossare quasi solo pantaloni larghi per non attirare la sua attenzione. Ma trovava sempre qualcosa da dire. Quando ho dovuto consegnare il cellulare per una verifica, ha detto: “Sarei curioso di vedere le foto che ci sono dentro.” L’abbiamo denunciato alla direzione scolastica varie volte senza successo. Anzi, ogni volta che ci siamo lamentate siamo state punite.—Jana*, 18 anni

‘Una professoressa mi ha chiusa a chiave in uno sgabuzzino perché avevo dei pantaloni a tre quarti’

Frequento una scuola molto religiosa. Alle ragazze è vietato indossare pantaloni corti o gonne. È una cosa molto fastidiosa, specialmente d’estate. Quando avevo 14 anni ho ignorato la regola e un giorno mi sono presentata in mensa indossando dei pantaloni a tre quarti. Un’insegnante mi ha presa per un braccio e mi ha trascinata via dal mio posto. Ho cercato di implorarla, ma lei mi ha spinta in uno sgabuzzino e mi ci ha chiusa dentro fino alla fine della pausa pranzo.

Le mie amiche erano inorridite, ma non volevano denunciare il fatto perché era un’insegnante molto benvoluta e avevamo tutte paura di rimetterci. Ripensandoci, avremmo dovuto fare qualcosa.—Sandra*, 18 anni

‘Il professore era un razzista’

Uno dei miei insegnanti coglieva ogni opportunità per umiliarmi. Ero l’unica persona nera della classe, e questo mi rendeva bersaglio di bullismo. Ogni volta che qualcuno diceva qualcosa di razzista, protestavo con il professore. Ma lui non ha mai fatto niente, perché era sulle stesse posizioni dei miei compagni.

Spesso mi aggrediva verbalmente, mi chiamava “profuga” e diceva che ero fortunata che lui pagava le tasse per me e la mia famiglia. Durante le lezioni di inglese, ha detto di fronte a tutti: “Sei nera—possibile che tu non sappia neanche parlare inglese?”

Convocava mia madre e poi la usava come ennesima scusa per tormentarmi. Spesso gli rispondevo per le rime, ma non sono mai andata oltre. Non volevo che la cosa pesasse sui miei genitori.—Sama*, 17 anni

‘Il professore riusciva a trovare un doppio senso sessuale in ogni cosa’

Uno dei nostri insegnanti più anziani era famoso per le sue frequenti battute a sfondo sessuale. Era in grado di far diventare pornografica ogni materia scolastica. Ogni volta che beccava una ragazza con un chewing gum in bocca le chiedeva: “Sputi o ingoi?”

Una volta, ha mostrato ai ragazzi una Venere nuda e ha chiesto: “Allora, ragazzi, vi sembra che abbia delle brutte tette?” Quando abbiamo parlato di un caso di stupro comparso sul giornale, ha detto a un mio compagno: “Sii sincero, stupreresti una donna anche tu, se ti andasse.” Ho mandato un reclamo ufficiale all’amministrazione scolastica, ma non ho mai ricevuto risposta.—Lina*, 18 anni

*Nomi e dettagli sono stati alterati nel rispetto dell’anonimato delle persone intervistate