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Su questa isola del Pacifico è accaduta ogni catastrofe possibile

La vita è dura su Krizo. La piccola isola del Pacifico ne ha viste di tutti i colori: tsunami, cicloni, frane, pandemie, disastri minerari, rivolte ribelli ed eruzioni vulcaniche. Dite una catastrofe a caso, a Krizo é successa.

Krizo è il puntaspilli di Dio, ma, per fortuna, non è mai esistita davvero. L’ufficio australiano di consulenza per la gestione delle catastrofi Crisis Ready ha creato l’isola perché fosse una “sandpit simulation” per studenti e clienti che volessero mettere in pratica le loro capacità di reazione davanti alle situazioni di crisi.

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Immaginate una versione di Dungeons and Dragons in stile Nightly News in cui la Crisis Ready è il dungeon master.

Il termine sandpit—o sandbox—è spesso usato nello sviluppo di software per descrivere un ambiente fatto per testare parti di un codice che deve essere ancora ultimato. In genere, questi ambienti hanno solo le funzionalità minime necessarie per mettere alla prova le versioni del software. Ma Krizo è molto più elaborata.

“Siamo arrivati a un livello di dettaglio folle,” ha ammesso Peter Rekers, fondatore della Crisis Ready e professore di comunicazione della crisi alla università del Queensland.

Krizo ha un inno nazionale (“We are Krizo, rising on the sea…”); una pagina Facebook, dove si possono trovare aggiornamenti sulla recente incursione armata delle forze paramilitari della vicina isola Grayzan; una lingua nativa (“al-la-glar-ga gar-gala.”—”Siamo diversi, eppure uguali.”); prodotti locali (gli ananas pigmei di Krizo sono rinomati per la loro dolcezza e i bellissimi fiori oro-rossiccio); e una religione chiamata Korism, che incoraggia uno sfrenato consumo di alcool alle cerimonie.

Tutti questi particolari culturali e questa complessità sono necessari perché la simulazione della Crisis Ready funzioni; il punto è insegnare ai partecipanti ad essere sensibili e attenti alle vittime di calamità—specialmente se la compagnia dei partecipanti è colpevole del disastro in primo luogo—e non stronzi senza sentimenti.

Non sorprende sapere che quest’ultima cosa succede anche troppo spesso, come quando la compagnia ferroviaria responsabile di un’esplosione avvenuta a Lac-Megantic in Quebec, ha risposto al disastro nella città francofona mandando là il suo CEO, ma non un interprete francese. O come quando la Malaysia Airlines ha informato le famiglie delle vittime che sono morte sull’aereo che è precipitato nell’oceano Indiano che “nessuno dei passeggeri è sopravvissuto”—mandando un messaggio. O come quando il CEO della BP Tony Hayward, in seguito al disastro petrolifero nel Golfo del Messico, ha detto “rivoglio indietro la mia vita.”

Crisis Ready è soprattutto un’impresa di comunicazione: se i residui nocivi della vostra azienda mineraria finiscono nei rifornimenti di acqua locali—come è successo su Krizo, ovviamente—la Crisis Ready ti aiuterà a gestire le conseguenze della cosa. Non importa quanto atroce sia il disastro, la chiave è togliersi di lì il prima possibile e in fretta. “La prima storia che sentiamo è quella a cui crediamo più facilmente,” dice Rekers. E ricordatevi: non può essere peggio di quello che è successo a Krizo.