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Questo gioco simula la tipica giornata di merda in ufficio

In un futuro non troppo lontano, la maggior parte dei lavori che conosciamo sarà probabilmente svolta da robot, macchine intelligenti e algoritmi incredibilmente sofisticati. Non parlo solo dei lavori da fabbrica, ma anche di mestieri altamente specializzati — come il medico-chirurgo — o intellettuali — come il copy, lo scrittore di massime filosofiche, o il giornalista (addio, sedia molto comoda della redazione di VICE, è stato bello finché è durato).

Ma mentre il grosso del dibattito attuale è incentrato su come evitare che l’ascesa dell’intelligenza artificiale comporti una crisi di disoccupazione senza precedenti, e su come rimodellare la nostra economia introducendo — per esempio — un reddito minimo per proteggere i cittadini in carne e ossa, c’è anche un altro problema da prendere in considerazione. Per chi è stato allevato dal rude abbraccio del capitalismo, non lavorare potrebbe significare non avere la più pallida idea di che cosa fare della propria vita.

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Per fortuna, il designer di videogiochi e autore del libro How to Play a Video Game Pippin Barr, ha realizzato di recente un gioco intitolato It is as if you were doing work, che offre conforto a tutti gli stacanovisti là fuori — e frustra vagamente gli esseri umani normali che non avrebbero il minimo problema a dire addio a un continuo flusso di mail, messaggi, documenti da redigere e finestre impazzite su cui cliccare freneticamente (rincorrendo promozioni come oasi nel deserto).

Schermata di gioco iniziale. Se non avere una vera scelta vi rincuora, questo è decisamente il gioco che fa per voi. Screenshot via ‘It is as if you were doing work.’

Il gioco, in pratica, simula lo schermo di un computer un po’ datato, su cui compaiono finestre che ti chiedono di fare cose, distraendoti da altre cose che stavi facendo fino a quel momento, e costringendoti a rimandare ulteriori cose per venire a capo di cose spuntate fuori all’improvviso. Una tipica giornata d’ufficio, insomma, quell’ufficio che presto non sarà più nostro ma di un robot gentile e totalmente disinteressato al vuoto cosmico generato in voi dal momento del suo arrivo.

Se il sollievo illusorio del gioco di Pippin Barr non vi bastasse, potreste sempre decidere di scrivere frasi motivazionali per ispirare le prossime generazioni a vivere meglio di chi è stato schiavo del lavoro per troppo. Ah no, aspettate. C’è già un bot che sa fare meglio di noi anche questo.