Ho letto ‘Legittima Difesa’ la nuova rivista paranoide sulla legittima difesa

Qualche mese fa mi hanno rubato in casa. Hanno spaccato il muro a martellate e sono scappati con la cassaforte mentre il resto del condominio pensava che stessimo appendendo un quadro (un quadro particolarmente grosso e pesante, probabilmente). Sono quindi ancora piuttosto sensibile all’argomento ladri, ma non è per questo che sto per parlare di Legittima Difesa.

Legittima Difesa è la nuova rivista cartacea sulla legittima difesa che da oggi sarà ogni sei mesi nelle edicole di mezza Emilia-Romagna. È edita da 3ntini editore, per cui escono altre particolari pubblicazioni di settore come Apparecchiare la tavola, Atmosfera Pavimenti e Piadina Magazine. A giudicare dalla grafica sembra una specie di National Geographic della paranoia, il primo numero mette in copertina “Igor il Russo” e usa solo foto stock prese da Shutterstock e da Pixabay.

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La copertina e la storia di copertina del primo numero di Legittima Difesa. Grab via

L’editoriale che apre il primo numero, firmato dall’editore Stefano Trentini, spiega lo scopo del progetto. L’espressione legittima difesa, dice Trentini, catalizza “tante nostre paure, tanta rabbia e tanta speranza. La paura di trovarsi un giorno una visita a domicilio (magari la notte), la rabbia per averla subita una o più volte e la speranza che una legge, un governo o una rivoluzione risolva per sempre la cosa” (i grassetti sono dell’originale).

Legittima Difesa si pone quindi l’obiettivo di aiutare i lettori “a comprendere ciò che possiamo fare per diminuire drasticamente le probabilità di diventare vittime di rapine, furti e intrusi di ogni genere” ed è “totalmente proiettata alla prevenzione.”

Come questo si traduca in pratica, in termini editoriali, lo si scopre dal sommario: a pagina 6 c’è “cosa dice la legge” sulla legittima difesa, a pagina 10 un approfondimento su come funziona negli altri paesi. Ma accanto a questi pezzi seri ce ne sono altri più leggeri.

Come il pezzo sui “migliori cani da guardia” con uno spazio pubblicitario a “Doctor Dog Centro Servizi Cinofili”, che in pratica è un pretesto per pubblicare foto di cani e arrivare alla conclusione: “le opinioni degli addestratori su quali siano i cani migliori sono molto diverse fra loro. E il dibattito è vivace e attuale. Il nostro consiglio è quello di rivolgersi sempre a esperti di fiducia prima di scegliere.”

O come il pezzo intitolato “quello che i ladri non dicono.” “Anche i ladri—ahinoi—sono in un certo senso professionisti del mestiere (…) conoscere il modus operandi dei ladri può aiutare a rendere più difficile il loro sporco lavoro,” attacca il pezzo, prima di presentare, contornate da stock photo di ladri e da pubblicità di infissi, 20 regole d’oro per non farsi rubare in casa.

Ci sono consigli tipo “pensa come un ladro,” “chiudi sempre la porta a chiave quando esci” e “non lasciare le chiavi in giardino” accanto a cose come “non dare confidenza agli sconosciuti” e “non fare usare il tuo bagno agli operai o ai tecnici dell’assistenza che frequentano casa tua” perché potrebbero scardinarti la finestra e tornare a rubarti in casa.

La seconda metà della rivista è dedicata a uno speciale sulla criminalità in Emilia-Romagna, su Bologna che ne detiene la “maglia nera” e su “Ferrara, la città delle biciclette (rubate).” C’è la storia di copertina su Igor il Russo, ovviamente, che a distanza di un anno e nonostante sia stato arrestato manda ancora in paranoia l’Emilia-Romagna, accanto ad articoli sulle truffe in casa, sulle armi in casa e riflessioni sulla legittima difesa.

Nonostante stando agli ultimi dati del Ministero dell’Interno i reati in Italia siano decisamente in calo, il tema di un’”emergenza sicurezza” percepita è stato tra i più cavalcati e pompati dai media durante l’ultima campagna elettorale. Se si guarda la cronaca si trovano diversi casi in seguito ai quali si è parlato di riformare in senso più ampio la legge sulla legittima difesa, mentre guardando ancora i dati si vede ad esempio che il numero di richieste per il porto d’armi a uso sportivo (dove la procedura è meno complessa rispetto a quello per la difesa personale) sono aumentate del 40 percento negli ultimi quattro anni.

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