Dopo aver conosciuto la cucina cinese più autentica di Milano, accompagnata da un ristoratore cinese, e assaggiato i migliori Kebab di Milano, con una coppia di ragazzi turchi, in questo articolo parleremo di una cultura gastronomica altrettanto interessante con qualcuno capace di spiegarmela. Si tratta di una delle cucine più variegate al mondo, i cui piatti sono influenzati da culture diverse e da ingredienti che hanno alle spalle tradizioni millenarie: la cucina peruviana.
I peruviani sono la quinta comunità estera più numerosa di Milano e sono presenti in Italia da oltre trent’anni. Siamo state a NoLo, una delle zone più multietniche della città, dove vive una grande comunità peruviana di Milano e dove si concentrano tanti negozi e locali.
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In questo tour culinario mi sono fatta accompagnare da Sonia Garcia. Sonia è nata in Italia da genitori peruviani, è una dj e collabora da anni con Noisey e VICE Italia. L’indagine delle sue radici è uno dei temi più coinvolgenti dei suoi dj set e dei suoi articoli. Ma oggi non abbiamo tempo di parlare di musica perché la nostra priorità è assaggiare tutte le figate della tradizione peruviana che si possono trovare a Milano.
Ristorante El Chorrillano
Il ritrovo è fissato in un locale appena dietro i binari della Stazione Centrale. Da El Chorrillano ci sono stata diverse volte, è poco distante da dove abito e, durante l’estate calda di Milano, le loro ceviche sono stati una salvezza.
È difficile notare questo locale senza conoscerlo già; le vetrine del ristorante, infatti, sono tanto oscurate che è impossibile vederne l’interno. Quando si varca la soglia, però, affreschi e vari arredi a tema marittimo fanno dimenticare immediatamente il grigiume cittadino e ti teletrasportano sulla costa. L’atmosfera è speciale, nei weekend si mangia tra famiglie peruviane che condividono piatti giganti colmi di pesce crudo, carne e riso sorseggiando caraffe di bibite colorate.
Prima di ordinare arrivano, come di consueto, le ciotoline con le salse, Cancha (mais peruviano tostato) e platano fritto. Sonia mi spiega cosa contengono quelle misteriose salse che mi piacciono così tanto: una è fatta con Aji Amarillo, un peperoncino giallo-arancione super piccante utilizzato anche nei piatti di ceviche, e l’altra è fatta con un’erba chiamata Huacatay.
Sonia ordina una bevanda analcolica tipica che non ho mai provato, sembra vino invece è Chicha Morada. La storia e il consumo, mi racconta, risalgono all’epoca degli Inca. Il drink si prepara bollendo una varietà di mais ‘Morado’ dal colore viola scuro in acqua, con scorza di ananas, mela cotogna, cannella e chiodi di garofano, si scola e si lascia raffreddare aggiungendo limone e zucchero. Il sapore è buonissimo, speziato e acido al punto giusto. Sonia mi spiega che si può trovare il preparato in bustine anche nei negozi di alimentari peruviani. (Perù Alimenta in Via dei Transiti, 6)
Il menu del ristorante è lunghissimo, ci sono diverse tipologie di ceviche, piatti Chifa (la cucina peruviana con contaminazioni cinesi) e di cucina Criolla (della zona costiera del Perù).
Il piatto di ceviche che abbiamo ordinato è con pesce e frutti di mare, viene servito con choclo mais peruviano giallo e patate dolci a pasta arancione bollite. Il pesce viene fatto marinare nel succo di limetta, peperoncino, coriandolo e sale. Il liquido che rimane nel fondo del piatto, leche de tigre, come m’insegna Sonia, va bevuto tutto. Il cibo è buono ma le porzioni sono abbondati; il mio consiglio è quello di dividere tutto, in modo da assaggiare più cose.
Prezzi: antipasti da 8 a 20 euro, ceviche da 19 a 25 euro, piatti unici da 19 a 22 euro.
El Chorrillano | Via Luigi Varanini, 28 (zona Pasteur)
Ristorante Chifa Perù
A pochi passi dal ristorante precedente, c’è Chifa Perù, un locale specializzato in cucina Chifa; una tradizione culinaria basata su elementi cantonesi cinesi fusi con ingredienti tradizionali peruviani. Gli immigrati cinesi arrivarono in Perù principalmente dalla provincia meridionale del Guangdong, in particolare dalla capitale di Guangzhou, alla fine del XIX e all’inizio del XX secolo, stabilendosi soprattutto nella costa e nella capitale Lima.
Anche questo ristorante dall’esterno della strada non lascia trasparire molto, ma una volta entrata vengo condotta nella sala principale: una serra di legno gigante con ventagli enormi appesi alle pareti di bamboo. Sul fondo della sala, invece, una vetrata lascia intravedere l’esterno dove trovano posto una sorta di grotta di pietra con una madonna e un piano bar. È tutto bellissimo e sono piacevolmente sorpresa.
Sul tavolo arrivano le solite salse, questa volta accompagnate dalla salsa di soia, in Perù chiamata Sillao. I piatti più popolari di questa cucina, mi spiega Sonia, sono gli Arroz Chaufa, ovvero riso saltato nel wok. Ne esistono diverse tipologie con verdure, uova, carne e anche con pesce. Noi prendiamo la versione più classica con cipollotto, uova e pollo. Quando ci viene servito il piatto, non riesco a capire che tipo di riso viene utilizzato, il cameriere mi dice che si tratta di riso thailandese. Le bibite vengono ordinate a litri e sotto consiglio di Sonia scegliamo una bevanda fredda al Maracuja che viene preparata fresca nel piano bar.
Il menu è composto da diversi piatti interessanti a metà tra queste due culture culinarie come Ti Pa Kay (pollo, ananas, salsa al tamarindo e rape marinate), Chancho con salsa Tausti (peperoncino peruviano, maiale, salsa Tausti, piselli, peperoni e cipollotti) oppure tantissime tipologie di Tallarin ovvero gli spaghetti cinesi. Anche in questo posto le porzioni sono giganti, vale la regola della condivisione.
Una volta finito di mangiare, sono le tre del pomeriggio. Siamo rimaste le sole nella sala insieme ai camerieri e un uomo anziano; stanno consumando il pranzo di fine servizio. Salutiamo, è ora di passare a qualcosa di dolce.
Prezzi: antipasti da 9 a 12 euro, zuppe da 11 a 14 euro, piatti unici da 11 a 20 euro.
Chifa Perù | Via Nicola d’Apulia 14 (zona Pasteur)
Gelateria Mango Esotico
Ci spostiamo in viale Monza, all’altezza della fermata di Rovereto c’è la gelateria Mango Esotico. Qui si possono trovare gusti di gelato fatti con ogni tipo di frutto esotico o meglio, tutti i frutti che puoi trovare in America Latina. La proprietaria è Boliviana, ha vinto diversi premi con il suo gelato, abbiamo deciso di includere il locale nel tour perché molti dei gusti hanno a che fare con la cultura peruviana. Sonia impazzisce quando vede il gelato al Turrón de Doña Pepa, un tradizionale torrone peruviano la cui origine risale all’epoca coloniale ed è attribuita all’afroperuana Josefa Marmanillo. Oltre a quello troviamo il gelato alla Lucuma, Tamarindo, Guayaba e Cherimoya.
Sonia prende il gelato, mentre io vengo attirata dalle bevande più invernali che vengono pubblicizzate nella lavagna all’esterno. Scelgo quella alla quinoa senza sapere bene cosa mi aspetti, poco dopo arriva una specie di boccale da birra colmo di un liquido giallognolo in cui riesco a intravedere la quinoa. Sonia la riconosce, si tratta di quinoa cotta con purea di mela, è stata la sua colazione per diversi anni, quando ancora abitava con i suoi genitori. Infatti, in Perù viene consumata per colazione. Dopo tutto quello che ho mangiato non è stata una buona idea, la bevanda mi piace ma mi aspetto degli effetti lassativi.
Prezzi: gelati da 2.50 a 4 euro, bevande 5 euro.
Gelateria Mango Esotico | Viale Monza 68 (zona Fermata Rovereto)
Fidel’s Bakery
Ci spostiamo poco lontano dalla gelateria, da Fidel’s Bakery in Via dei Transiti, vicino alla fermata Pasteur. Qui si trovano dolci tradizionali peruviani, Empanadas e qualche dolce più occidentale. La proprietaria mi racconta che qui in Italia hanno aperto il locale da soli 5 mesi, ma che la stessa Bakery di proprietà della sua famiglia è aperta anche a Lima.
Prendiamo un Alfajor, due dischi di pasta frolla farciti con dulce de leche e una fetta di crema Volteada, una sorta di crème caramel, uno dei dolci più buoni mai provati. Per spezzare il dolce, compriamo anche una Empanada, che conosco molto bene, il mio fidanzato me le porta a casa di continuo perché piacciono a entrambi tantissimo. Le Empanadas non sono un cibo strettamente di origine peruviano, ma vengono consumati in tutta l’America Latina come street food. Qui da Fidel’s Bakery puoi trovarle con farcitura di pollo, manzo o verdure.
Prezzi: biscotti e pasticcini da 0.50 cent a 2.50 euro, torte da 3 a 5 euro, Empanadas 3 euro.
Fidel’s Bakery | Via dei transiti 7 (zona Pasteur)
Street food Salchipapa Cholobuster
Ci spostiamo nella piazzetta di Via dei Transiti che affaccia su viale Monza. Qui incontriamo Cholobuster, così si fa chiamare il signore che ogni giorno parcheggia il suo ‘carretto’ per friggere piatti a base di pollo, patatine e salsiccia. Il proprietario ci racconta la sua storia, legata al riscatto personale: dopo essersi trasferito in Italia, passa un brutto periodo di depressione durato 18 mesi ma, quando compra su internet il suo carretto, comincia la sua rinascita. Grazie al successo della sua attività è riuscito a inaugurare anche altri locali tra cui una panetteria e un negozio di alimentari.
Durante la settimana dalle 18 alle 23 potete provare Salchipapa, autentico street food comune in America Latina, ma di origine peruviana. Si tratta di Wurstel e patatine fritte, accompagnate da salse. Da Cholobuster di salse ce ne sono tantissime e potete scegliere di aggiungerne a volontà, gratis. Noi prendiamo il piatto completo con anche il pollo fritto e ci spruzziamo sopra ogni sorta di salsa: Crema de Rocoto e Huancaìna, entrambi piccanti, salsa di avocado (Palta in spagnolo) e Ocopa, cioè arachidi, cracker e Huacatay. Il pollo è croccante e buono, le patate si difendono, ma come al solito non riesco a farmi piacere i wurstel, ma va bene così, non può piacermi tutto.
Prezzi: salchipapa da 3 a 5 euro, pollo fritto da 2.50 a 6 euro.
Salchipapa Cholobuster | Via dei Transiti 25 (metro Pasteur)
Un giorno, forse, avrò la possibilità di provare tutti questi piatti nel paese d’origine; Sonia dice che nulla è come le ceviche che si mangia in Perù. Saluto Sonia. Anche questa volta ho imparato un sacco di cose della città in cui vivo, che non mi aspettavo.
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