‘Sta rottura di c.. dei fascisti’: guarda un pacato signore rispondere a CasaPound

Lo si può notare dal fatto che gli studi del tg di rete siano stati rimodernati al rientro di un Enrico Mentana in pendant con il blu circostante: la programmazione estiva di LA7 è quasi finita. Eppure prima che in autunno tutto torni un po’ come prima, il programma serale In Onda è riuscito a finire sulle pagine di mezzo Facebook, a partire da Socialisti Gaudenti e Sembrare Comunisti.

Contesto. Prima parte della puntata di In Onda andata in onda il 28 agosto. Ci sono i due conduttori Luca Telese (aka il direttore di giornale meno longevo del giornalismo italiano) e Davide Parenzo (segni particolari: “zanzara”) che discettano d’immigrazione e strascichi antidemocratici con Marco Minniti (ovvero l’ex ministro degli Interni durante il governo Gentiloni che—come recitava il titolo di un servizio di Tagadà—ogni volta che lo guardi ti viene da domandarti: “di destra o di sinistra?”).

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Sul “la caccia all’uomo è qualcosa che non c’entra nulla coi valori democratici” di Minniti, Luca Telese chiede all’inviata Laura di prepararsi al collegamento dopo la pubblicità. L’inviata si trova precisamente a Rocca di Papa, la destinazione d’arrivo dei cento migranti della nave Diciotti, che verranno ospitati nel centro di prima accoglienza “Mondo Migliore.” (Gli altri 39 verrano trasferiti in Irlanda e Albania).

Si tratta di una sistemazione momentanea, di qualche giorno al massimo. “Siamo stati rassicurati dalla Cei e dalla Caritas che quegli ospiti saranno ricollocati in pochi giorni e che ci sono disponibilità ben superiori al numero necessario,” aveva dichiarato qualche ora prima il Sindaco di Rocca di Papa Emanuele Crestini.

Eppure davanti al centro si sono create lo stesso due (non molte numerose) fazioni. Da un lato esponenti di Casapound, Forza Nuova e Fratelli d’Italia contrari a prescindere all’arrivo e alla permanenza temporanea dei profughi, dall’altro un gruppo di cittadini pronti a dare il benvenuto con cartelli con su scritto “Welcome.”

Ecco. È proprio da questi ultimi che l’inviata decide di iniziare le interviste. Ed è qui che introduce un signore già microfonato, sulla 40ina, “Ivano,” “che si dichiara antifascista.”

“Il perché siamo qui penso che i telespettatori lo sanno,” esordisce. “Quella gente lì ha un gruppo di fascisti—non so neanche se è gente della zona—che stanno qui a manifestare, sono contro la venuta di questi poracci, che oltre a essersi fatti la navigata, la sosta, mo’ se stanno a fa’ dieci ore de’ pullman, e mo’ quando arrivano qua se devono godere pure ‘sta rottura de cojoni dei fascisti.”

In studio si sente di sottofondo un “alè,” e il video inizia a circolare anche su Facebook.

Più tardi nel corso del collegamento viene intervistato anche un esponente dello schieramento opposto, Yuri Spalletta, responsabile CasaPound dei Castelli Romani. Spalletta, incalzato dall’inviata, non riesce comunque a esprimersi con frasi altrettanto ad effetto—rispondendo con un “andare nello specifico richiede una conoscenza molto accurata, e qui potremmo aprire un tavolo e parlare per ore” che innesca l’ilarità di Minniti.

Qui il video completo.

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