Attualità

“Facciamo sex cam ora”: un’analisi della truffa Facebook a Mandarà

Negli ultimi giorni, l’internet italiano è impazzito per quello che credo si possa tranquillamente considerare l’esperimento di scamming definitivo nella storia delle ragazze fake che ti aggiungono a caso su Facebook. Tutto è partito da questo post diventato subito virale, in cui un uomo raccontava una “cosa strana” che gli era successa.

“Mi ha contattato una ragazza su messanger proponendomi di fare sesso via cam. Ho sempre rifiutato questo genere di contatti. Oggi ho voluto provare a capire,” si leggeva nel post. Così lui, dato che stava per farsi la doccia ed era “già nell’assetto corretto” ha accettato, si è spogliato e poi la ragazza ha provato a ricattarlo con la minaccia di diffondere il video a tutti i suoi contatti.

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Quell’uomo non era però una persona qualunque, ma Salvo Mandarà, ex “uomo streaming” del Movimento 5 Stelle. Durante la campagna per le elezioni politiche del 2013 Mandarà era colui che materialmente si occupava di fare le dirette a ogni evento di piazza (e non solo) di Beppe Grillo, che lo aveva anche definito “fantastico,” perché “è sempre collegato con il mondo.” Più in generale, la stampa lo considerava persino un “apostolo ed eroe del grillismo.”

Poco dopo il voto—dopo aver annunciato la sua uscita dal Movimento e la sua volontà di lasciare l’Italia—Mandarà si era messo in proprio come “reporter indipendente,” e la stampa si era di nuovo occupata di lui dopo Charlie Hebdo, quando, in una manifestazione di complottismo, Mandarà aveva definito “una sceneggiata” l’uccisione di Ahmed Merabet, l’agente morto nell’attentato.

Proprio la sua passata appartenenza al M5S è stata ciò che ha permesso al racconto della truffa su Facebook di girare tantissimo, trasformando la sua disavventura in un caso nazionale, su cui subito si sono avventate diverse testate. Ed era logico che andasse così, vista la combo “partito che afferma di voler utilizzare internet per gestire ogni cosa” + “ex membro di quel partito che casca in uno scam banale e lo annuncia al mondo.”

“I miei post di ieri hanno avuto una performance tale che un post medio di un VIP della politica al confronto…..omissis….. Il mio canale grazie a voi ha avuto un +100% di visualizzazioni,” ha scritto nel post. “Complimenti a voi e grazie…..il mio esperimento (alcuni pensano che sia stato tutto progettato, pensate che figura se venisse fuori che ci siete cascati come allocchi) ha funzionato alla grande e ha dimostrato quanto siete servi.” Se leggendo tutto questo sentite rumore di unghie che grattano su una parete di specchi, sappiate che non siete i soli.

Comunque sia, per illustrare meglio l’accaduto e dimostrare che toh, ci ha fregati tutti, Mandarà ha pubblicato anche una serie di screenshot della conversazione. Vale la pena analizzarla attentamente perché come tentativo di scamming è davvero incredibile. Quasi poetico.



Partiamo dal principio: la foto del profilo che contatta Mandarà—palesemente rubata a una ragazza realmente esistente—e i dettagli sul lavoro e la città di provenienza sono abbastanza credibili. Non si può quindi biasimare Mandarà per aver accettato di parlare con lei: dopotutto, come ha spiegato lui stesso alla Zanzara, “avendo una certa visibilità in rete” riceve tutti i giorni richieste di amicizia da donne e “il profilo della ragazza aveva 200 amici tra cui amici in comune.” Anche i primi due messaggi possono sembrare plausibili, ma dal terzo chiunque si accorgerebbe che c’è qualcosa che non va.

Dopo qualche iniziale titubanza, Salvo accetta di fare “sex cam” con Sara e prova a chiamarla. Solo che lei non risponde. Invece gli dice “bella uomo” come se fosse Mondo Marcio e conclude con un messaggio su cazzi e birre inglesi che è quanto di meno comprensibile sia mai uscito da Google Translate.

Questa è la parte della conversazione che mi lascia più perplesso. Negli screenshot i nomi sono oscurati, ma si capisce facilmente cosa sta succedendo: Sara si è lanciata in un’enumerazione di tutti i parenti di Mandarà a cui invierà il video.

Fils, fille, soeur, pere. Non conosco il dialetto di Bari, ma qui Sara sembra proprio parlare in francese. Se fossi un detective, un complottista o Salvo Mandarà sarebbe da questo dettaglio che partirei per cercare di capire cosa c’è sotto.

A questo punto Mandarà sembra preoccupato e chiede ripetutamente a Sara che cosa vuole. Nel frattempo, le minacce si fanno sempre più fantasiose. Per far capire a Salvo che se non fa tutto quello che chiede pubblicherà il video anche su YouTube, Sara gli linka la home di YouTube. Poi gli chiede se vuole che venga mandato a tutti gli abitanti di “[tua] città attuale.” Più che cercare di truffarlo o ricattarlo, sembra stia facendo di tutto per fargli capire di essere un fake.

A questo punto tutta la tiritera in francese sui parenti è tra il surreale e l’inquietante. E infatti lui smette di rispondere. Se leggendo fin qui vi siete chiesti almeno una volta come andrebbe un test di Turing applicato alla conversazione, forse ora avete una risposta.

Questa è la parte più bella. La fake Sara non si arrende e continua a minacciare Mandarà finché, vedendosi ignorata, non si mette l’anima in pace e dice “ok, comincio a pubblicare questo video,” aggiungendo che le dispiace di rovinare la sua vita in quel modo. La conversazione si conclude con una minaccia che spero di avere un giorno la possibilità di utilizzare nella vita reale: “farò [del]la tua vita un inferno, un bidone della spazzatura.”

Quanta cattiveria c’è in queste parole? Farò della tua vita un inferno. Farò in modo che tutti gli eventi che ti accadranno d’ora in poi saranno finalizzati in un modo o nell’altro a farti soffrire atrocemente. Un bidone della spazzatura. Non solo renderò la tua vita un inferno di sofferenze, ma prenderò anche quel poco di buono che riuscirai a trovare in questo inferno di sofferenze, le piccole gioie che riempiono la tua vita, e le trasformerò in rifiuti. E poi magari ti darò anche una bella multa perché su quei rifiuti non hai pagato la TARI. Di fronte a minacce come queste, l’unica possibilità è un atto di grande coraggio.

Ho provato a contattare Sara per un commento. Mi ha detto di essere la figlia di un principe nigeriano e mi ha chiesto di aiutarla a trasportare dei capitali all’estero. Devo solo mandarle 2000 euro per le prime spese legali.

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