Tim, il ragazzo che organizzava gli “slamming party” fino a un paio d’anni fa, quando è uscito di scena.
Le orge alimentate a crystal meth via endovena e non protette sono in aumento nella scena sex-party gay di Londra, e durano anche una settimana.
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Le orge—o “slamming party”, come sono state soprannominate (“slamming” è un modo carino di dire “iniezione”)—sono note a una fetta piccola, ma in continua espansione, della comunità gay londinese. Sono organizzate clandestinamente su social network come Grindr e Bareback Real Time.
In ogni caso, non sono poi così esclusive; se sei gay, non hai problemi a beccarti qualche malattia venerea e consideri l’idea di prendere Viagra e iniettarti metanfetamine (o mefedrone) per alcuni giorni consecutivi, sei il benvenuto, fatti strada per le porte girevoli e unisciti alla festa.
Questi raduni sono affari con regole molto lasse, durano giorni e avvengono nei più svariati luoghi, dalle case private alle saune del West End, a sudici appartamenti e ville suburbane. Ci sono delle costanti, comunque—porno proiettati senza sosta su maxischermi, gli orrendi suoni synth di merdosa Eurotrance e il luccichio degli iPhone con cui i presenti si trastullano, cercando di procurarsi più droghe e corpi da invitare ad aggiungersi alla mischia.
“Questa nuova frontiera del sesso non protetto e del consumo di droga sta superando i limiti del socialmente accettabile,” ci dice Tim, web-publisher di 39 anni che ha organizzato e si è occupato di slamming party per due anni prima di lasciar perdere. “Iniettarsi metanfetamine ti arrapa incredibilmente e ti rende capace di qualunque cosa. Ci si trasforma in animali, quando si prende quella roba. In pratica, diventa una tempesta di sesso.”
Sì, tutto questo suona come un equivalente più edonistico e cosmopolita dello scopare in pubblico: Dogging: A Love Story reinventato da William S. Burroughs e Tinto Brass. Ma, dati lo scambio di aghi e la carenza di preservativi, le ripercussioni di queste bufere di pompini e scopate sono decisamente più tristi di quello che ti rimane dopo un incontro occasionale in un’area di sosta sperduta nella provincia.
Gli specialisti stanno osservando un aumento della dipendenza da metanfetamine negli omosessuali e, peggio, un picco di pazienti risultanti positivi al test per l’HIV.
Un avventore di uno slamming party si inietta crystal meth.
Secondo David Stuart, direttore di Antidote—l’unica associazione dedicata ai problemi di alcol e droga specifica per il mondo LGBT—il numero di tossicodipendenti che fanno uso di metanfetamine e mefedrone in contesti sessuali è aumentato del 20 percento nel 2011 e dell’80 percento nel 2012. Il 70 percento di queste persone si scambiano gli aghi. “È un incremento sconcertante e spaventoso,” ha detto Stuart.
E, ovviamente, ciò che rende unici questi slamming party è proprio lo slamming. Iniettarsi crystal meth (o “Tina”, com’è comunemente chiamata tra i membri della comunità gay) dà una botta molto più intensa, lunga quindi meno costosa di fumarla, e annienta ogni inibizione. Ha trasformato i sex party londinesi, già di per sé abbastanza “atletici”, in sport estremi, i cui partecipanti possono raggiungere una quota di cinque partner a sera.
“L’unica cosa che voglio fare quando sono fatto è farmi scopare dal cazzo più grosso,” dice Tim, i cui denti sono marciti a causa della combinazione di sieropositività e anni di iniezioni di metanfetamine. “Ero conosciuto come una vera troia, alle feste,” ha continuato.
Alcuni slamming party sono più estremi di altri, con picchi di sadomasochismo, frustate e bondage. E se due persone vogliono dilettarsi in altre pratiche che potrebbero mettere altri a disagio—come fisting o scat, per esempio—possono continuare la festa altrove.
“La gente spesso sta sveglia per giorni senza cibo né acqua, solo bevande gassate e Dunns River Nurishment [un integratore alimentare a base di latte],” ha continuato Tim. “Ma la cosa stupida è che nessuno riesce a venire, perché le metanfetamine inibiscono anche l’orgasmo—come, del resto, anche il Viagra—quindi è semplicemente sesso senza fine. È doloroso. Alcuni finiscono senza più pelle sul pene, o vengono portati in ospedale per attacchi di panico causati da dosi eccessive.”
Tim dice che, nonostante lui sia stato uno dei primi organizzatori di slamming e sex party, la scena si è espansa moltissimo negli ultimi due anni. Molti dei partecipanti coinvolti in queste feste sono liberi professionisti benestanti, nonostante la natura estrema delle droghe che usano.
“C’è chi addirittura paga la droga per tutti per attrarre gente alle feste. E, dall’altra parte, c’è chi è invitato alle feste perché riesce ad avere un’erezione anche sotto cristalli, con o senza Viagra,” mi ha detto Tim, prima di raccontarmi uno dei party organizzati da lui qualche anno fa. “Una volta c’è gente che è venuta fin da Manchester, e c’erano una dozzina di ragazzi che entravano e uscivano da casa mia. Mi ricordo il mio salone, buio e sudicio, con una mezza dozzina di uomini che facevano sesso tra loro. Gli altri stavano cercando su internet altra gente che potesse imbucarsi, o video porno.”
Tim mi ha detto che la regola d’oro per sopravvivere a questo genere di festa è nascondere le chiavi e la droga e chiudere a chiave le porte, “altrimenti la droga sparisce e i tuoi ospiti se ne andranno in giro a fare cazzate per strada.”
Crystal meth. (Image via)
Victor—un ventitreenne rumeno trasferitosi a Londra quattro anni fa—ha appena finito la disintossicazione seguita al suo periodo di frequentatore di slamming party.
“Ho fatto uso di cocaina ed ecstasy prima di arrivare in Inghilterra, ma ho incontrato uno spacciatore che mi ha fatto conoscere un sacco di gente. Ho provato a fumare i cristalli e bere GHB—il sesso è stato fantastico,” ha spiegato Victor. “La prima volta che mi sono iniettato Tina era a una festa a West London. Tutti si stavano facendo, così e ho provato anch’io, e mi ha dato una botta ancora più forte—che ho voluto provare ancora. Ero completamente disinibito, ho provato cose nuove, sono stato coinvolto nei sex party—è stato una bomba.”
Tim e Victor sanno entrambi quanto possa rivelarsi mortale lo slamming. Entrambi hanno amici che sono finiti in ospedale, sono morti o si sono suicidati, o per gli effetti psicologici della metanfetamina o perché hanno contratto l’HIV o l’epatite C.
David Stuart mi ha raccontato che circa il 75 percento degli 800 uomini presi in cura dall’associazione Antidote sono sieropositivi, e il 60 percento, a causa della dipendenza da droghe, quando sono fatti non si curano. “Ci sono molte cose che incrementano l’uso delle droghe, per esempio la facilità di procurarsele da soli, siti internet per trovare i sex party e luoghi specifici dove trovare la droga, per cui è facile continuare,” mi ha detto.
Stuart mi ha detto che i motivi per cui ci si fa coinvolgere in questo ambiente sono più complessi del semplice edonismo. “Molti gay percepiscono il sesso come ‘malato’ o ‘peccaminoso’—spesso a causa di un rifiuto da parte dei genitori. Una cultura del sesso occasionale, promossa da internet, sta rimpiazzando il processo di sviluppo di un’intimità prima del sesso. Le droghe possono risolvere anche questo problema, favorendo un abbandono totale.”
Yusef Azad è il direttore della National AIDS Trust e ha scritto una lettera aperta a tutti i consigli di zona di Londra richiamandoli all’azione per contrastare la mancanza di servizi specifici rivolti al “recente e rapido incremento nell’uso della crystal meth in un contesto di rapporti sessuali ad alto rischio.”
Azad mi ha spiegato le circostanze che hanno reso necessaria quella lettera: “È cambiato il tipo di droga usato in quel contesto. Molte droghe si stanno spostando dalle discoteche ai sex party privati. App come Grindr stanno agevolando il contatto tra gli omosessuali per l’organizzazione di questi incontri. Da tutti i frequentatori di discoteche e dai gay che sono in questo ambiente sentiamo che la situazione sta peggiorando. Tre anni fa, non se ne parlava nemmeno.”
Per Tim come per Victor, essere coinvolti in un’atmosfera sessuale così estrema ha come contro che diventi incapace di fare sesso se non sei fatto. “È noioso,” dice Victor. “Non riesco a eccitarmi, senza droghe. Quindi ora, per me è impossibile smettere con la droga, senza smettere di fare sesso. Mi ha rovinato la vita.”
Max Daly è un giornalista e scrittore specializzato in questioni sociali riguardanti le droghe. E’ il co-autore di Narcomania: A journey through Britain’s Drug World, pubblicato da Random House.
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