Non è una novità che la propaganda dell’ISIS sia zeppa di riferimenti alla cultura pop occidentale—inclusi i videogiochi. Qualche anno fa, ad esempio, erano stati diffusi dei video che sembravano a tutti gli effetti degli sparatutto in prima persona; uno, in particolare, era una specie di omaggio a Grand Theft Auto. Non sono mancati nemmeno mod per alcuni giochi, o meme che si rifacevano a Call of Duty.
A quanto risulta, però, lo Stato Islamico non ha mai usato Assassin’s Creed. Ma nessun problema: per quello—come ha segnalato ieri la pagina Quei Due Sul Server, e stamattina r/italy—è venuto in soccorso un telegiornale italiano, il TG4.
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Andiamo con ordine. Lo scorso 19 maggio 2017, le forze dell’ordine hanno arrestato per apologia di terrorismo un cittadino tunisino di 34 anni residente in provincia di Foggia. Nell’ambito della stessa è stato espulso dall’Italia anche il fratello di 32 anni, che abitava a Padova.
L’accusa è quella di aver condiviso su Facebook contenuti che “esaltavano le azioni terroristiche”, nonché “filmati che accompagnava con la frase ‘lo Stato islamico sopravviverà’.” In una conversazione intercettata, inoltre, l’uomo avrebbe elogiato Anis Amri, l’attentatore di Berlino ucciso in uno scontro a fuoco a San Giovanni. Il procuratore Giuseppe Volpe ha spiegato che “si tratta di lupi solitari che grazie a Internet sono in contatto con altri soggetti.”
E qui arriviamo al TG4. Nell’edizione delle 19 il telegiornale riporta la notizia sui “fratelli dell’ISIS,” e ricorda che in Puglia “non è la prima volta che vengono scovati aspiranti jihadisti.” Nel febbraio del 2017, infatti, era stato arrestato un operaio italo-albanese di 35 anni. Il servizio afferma che nel computer di quest’ultimo “c’era di tutto,” e poi fa scorrere le immagini del “suo videogame preferito, che simula l’attacco dell’ISIS al Louvre di Parigi.” Cioè questo:
Prendiamo un respiro profondo, come se dovessimo fare un’immersione, e soffermiamoci un attimo su queste immagini.
Ci sono soldati francesi con divise non proprio moderne, spade, e un’ambientazione che—così, ad occhio—non è esattamente quella della Parigi del Ventunesimo secolo.
Poi ripensiamo alla frase del servizio: “il suo videogame preferito, che simula l’attacco dell’ISIS al Louvre di Parigi.”
Infine torniamo di nuovo su quelle immagini. Cosa non quadra? Ecco: tipo TUTTO.
Come sa chiunque abbia meno di 159 anni o non abbia leccato il dorso di una rana allucinogena per fare un servizio in tv, il simulatore di attentati dell’ISIS è in realtà Assassin’s Creed: Unity, titolo uscito nel 2014 e ambientato durante la Rivoluzione francese. Fino a prova contraria, faccio fatica a credere che Al-Baghdadi abbia ordinato attentati in quel periodo storico, o si sia infiltrato nella Ubisoft per far inserire agli sviluppatori della propaganda surrettizia.
Penso che sarà davvero difficile scalfire questo primato, ma confido nell’infinita inventiva del giornalismo italiano.
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