Due anni fa, mentre Stephanie Savage era in vacanza in Sicilia, ha iniziato ad avere una forte tosse. Le è stata diagnosticata una dermatomiosite, una rara malattia muscolare infiammatoria. Le medicine che le erano state prescritte hanno interferito con il suo sistema immunitario, e ha sviluppato una legionellosi, un’infezione che colpisce l’apparato respiratorio.
Al ritorno dalle vacanze, Savage ha avuto una sepsi, diversi ictus ed è finita in coma, stato in cui è rimasta per sei settimane. Durante il coma dice di aver fatto una serie di sogni che in parte riflettevano la realtà e in parte si svolgevano in scenari fittizi, e che almeno parzialmente riusciva a controllare con la sua mente.
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Adesso, due anni dopo, Savage si sta ancora riprendendo dal punto di vista fisico (da quello mentale si è ripresa completamente). Ha raccontato l’esperienza che l’ha portata a un passo dalla morte sia nel suo blog, sia sull’ultimo numero di Skeptical Inquirer. Le sue osservazioni rappresentano un punto di vista affascinante sul problema della coscienza e sulle esperienze di pre-morte, e per questo l’ho contattata per parlare di ciò che le è accaduto.
VICE: Il coma è durato sei settimane. Cosa ti ricordi di quel periodo?
Stephanie Savage: Il mio primo ricordo risale a quando sono stata sottoposta alla risonanza magnetica. Ho iniziato a sentire una voce—che mi suonava familiare perché avevo già fatto la risonanza magnetica—che mi diceva di inspirare ed espirare. Ho riconosciuto la voce. Mi sono chiesta se non fosse quella di un serial killer, perché sembrava uscita da un film. Non mi ricordo le esatte parole che mi diceva, solo il tono.
Più tardi ho sentito un’altra voce maschile. Mi avevano messo un chip nel cervello per farmela sentire? Non capivo cosa stesse succedendo. Alla fine, quella voce si è trasformata nel mio “nuovo ragazzo.” Mi raccontava i suoi progetti per le nostre vacanze, parlava di una possibile crociera in Alaska, perché ci era piaciuto volare sulla Groenlandia e vedere i ghiacciai dall’aereo. Ho pensato che non fosse davvero il mio ragazzo, Keith—anche se sembrava in tutto e per tutto uguale a lui—perché aveva la barba. Mentre Keith aveva solo il pezzetto. Ma mi sono chiesta perché i suoi occhiali avessero i segni di una riparazione proprio nello stesso punto di quelli di Keith. Ho pensato che fosse strano, e che era ovvio che si trattasse di Keith. I miei pensieri seguivano una sorta di logica onirica.
In cosa erano diversi i tuoi sogni da quelli che fai normalmente?
Ho fatto dei sogni lucidi. La mia “realtà del sogno” si trasformava all’improvviso e io mi trovavo a commentare e modificare i miei sogni come se ne fossi l’autrice. A tratti era la realtà, poi diventavo consapevole che fosse un sogno e lo cambiavo e lo modificavo, e poi tornavo di nuovo alla realtà del sogno.
Facendo alcune ricerche sono venuta a conoscenza della teoria dell’intrusione dello stato di REM [La teoria dell’intrusione dello stato di REM consiste nel fare esperienza di sonno REM durante il normale stato di coscienza, il che porta ad allucinazioni o sogni lucidi. Uno studio di Kevin Nelson ha concluso che per alcuni l’intrusione dello stato REM è responsabile di esperienze di pre-morte, una teoria che suggerirebbe l’esistenza di basi neurofisiologiche a supporto delle di queste esperienze]. Ci sono altre forme di intrusione dello stato REM, ma quella che ho provato personalmente è stata il sogno lucido.
Che genere di cose sognavi?
Credo che i film di fantascienza abbiano influenzato non poco alcuni episodi dei miei sogni durante il coma.
Inoltre, molti dei miei sogni erano a puntate, come dei cartoni animati che si alternavano. Molte volte vedevo la stessa scena ma con dei dialoghi diversi. In uno dei sogni a puntate cavalcavo un oggetto che era a metà tra un triciclo e un carretto del gelato, e che produceva gelato. A volte ero umana, altre volte ero un cucciolo di orso polare. E a volte durante i sogni lucidi mi trovavo a pensare, Non sono un cucciolo di orso polare! e assumevo subito sembianze umane.
C’erano altri fattori che influenzavano i tuoi sogni durante il coma?
Pare che la mia stanza d’ospedale fosse molto fredda, e io poco coperta. Ogni tanto dovevano anche mettermi il ghiaccio per via della febbre alta causata dalla legionellosi. Non credevano sentissi il freddo e non si sono preoccupati di coprirmi. Credo che questo abbia influito sulla natura dei miei sogni. E poi mi piace un sacco il gelato.
Ci ho ritrovato anche diversi elementi che hanno segnato la mia infanzia, e non credo si tratti di una coincidenza. Credo che sia l’equivalente della “vita che ti scorre davanti” che capita ad alcune persone che hanno esperienze di pre-morte. Non è stato il mio caso, ma mi sono apparse un sacco di cose della mia infanzia.
Quindi non hai vissuto quelle esperienze di “pre-morte” di cui molti parlano?
Credo che quelle che molte persone percepiscono come “voci angeliche” siano le voci dei dottori e dei loro cari. Dato che non credo, e che quindi il mio cervello interpreta le cose come fenomeni naturali, non ho visto nessun angelo. Sono agnostica, vedere angeli è una cosa che non mi appartiene.
Le immagini che i credenti vedono durante le loro esperienze pre-morte sono influenzate dalle loro fedi. Gli indù dicono di vedere Vishnu. I cristiani vedono Gesù. Quanti ebrei vedono Gesù? Non molti, probabilmente. Io non ho visto niente del genere. Solo film di fantascienza.
Nel tuo articolo su Skeptical Inquirer hai scritto che essere sollevata da un’infermiera per evitare le piaghe da decubito ti ha causato quella che molti chiamano “esperienza extracorporea.”
Sì. Credo che le persone inclini a vedere questo genere di cose siano anche inclini a considerarle esperienze extracorporee. Ma nei sogni è comune sentirsi come se ci si stesse guardando da fuori. Dalle mie ricerche ho scoperto che è possibile avere un’esperienza extracorporea stimolando determinate aree del cervello—è un fenomeno neurologico documentato. Ci sono molte altre cose che possono scatenare esperienze simili, come l’epilessia e l’emicrania, ma non credo sia il mio caso.
Per chi non ha mai avuto un’esperienza di pre-morte, ci sono altre cose a cui la paragoneresti?
Non ho mai provato droghe, ma ho letto The God Impulse e molte persone hanno avuto esperienze di premorte sotto l’effetto i droghe psicotrope come i funghi allucinogeni. Hanno avuto praticamente le stesse esperienze.
Questa esperienza ha cambiato il tuo modo di vedere la morte?
Non posso dire di temere la morte, perché credo che dopo di essa non accada nulla. Temo la non esistenza. Voglio esistere il più a lungo possibile. Dopo la mia esperienza ho un po’ meno paura, perché ho attraversato la cosa peggiore che mi potesse succedere e ne sono uscita. In realtà credo di averne tratto molti aspetti positivi.
È stata la proverbiale ‘sveglia’. Ho realizzato che vivevo la mia vita come se pensassi che dopo ce ne sarebbe stata un’altra – anche se non è vero. Troppo spesso mi lasciavo distrarre da cose divertenti ma non importanti. Mi comportavo come le persone che credono in una vita oltre la morte. Credevo che fosse la mia unica vita, ma non mi comportavo di conseguenza. Tornando indietro, anche potendo, non so se eviterei il coma..
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