Dei vigili del fuoco di Ragusa avrebbero appiccato incendi per guadagnare di più

Questa mattina, lunedì 7 agosto, la polizia di Ragusa ha arrestato il capo di una squadra di vigili del fuoco volontari con l’accusa di aver appiccato incendi per percepire un compenso straordinario.

Gli altri 14 componenti della sua squadra sono indagati, a vario titolo, di truffa e incendio.

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Secondo l’ANSA, le indagini sarebbero state avviate proprio su segnalazione dei vigili del fuoco del distaccamento di Santa Croce di Camerina (Ragusa), per il quale i volontari lavoravano.

A insospettire il comando era stato il numero anomalo di interventi eseguiti dalla squadra negli ultimi mesi.

Secondo l’accusa, il gruppo di ausiliari appiccava incendi e lanciava falsi allarmi—grazie alla complicità di amici e parenti, con segnalazioni alla centrale operativa del 115—per riuscire a ottenere i 10 euro circa previsti in caso di intervento per le emergenze.

In caso contrario, infatti, il regolamento prevede che ai volontari non venga riconosciuto nessun rimborso se gli operatori restano in caserma senza intervenire sul territorio.

Stando a quanto sarebbe emerso, il capo del gruppo si sarebbe più volte assentato per andare ad appiccare incendi con la complicità dei suoi 14 colleghi, per poi intervenite autonomamente con l’autobotte.

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I fatti risalirebbero al biennio 2013-2015, periodo nel quale sarebbero intevevnuti per circa 120 emergenze, a dispetto delle 40 delle altre squadre di volontari che collaborano col comando.

Il capo del gruppo—Davide Di Vita, 42enne di Vittoria—si trova attualmente ai domiciliari.


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Foto: Alessandro Cani via Flickr, rilasciata su licenza Creative Commons