Anche se magari fino all’ultimo avete preferito ignorare la questione, sappiate che tutte le notizie degli ultimi mesi su un possibile “programma” condotto dall’ex premier Matteo Renzi erano vere. Tanto che lui stesso ha postato sul suo profilo Instagram il primo trailer di Florence o Firenze—che non è un vero e proprio programma, ma un docufilm in otto puntate in cui racconterà (per l’appunto) le bellezze artistiche della città di cui è stato sindaco nel quinquennio 2009-2014.
Florence è nato da un’idea del produttore Lucio Presta, il quale aveva confermato mesi fa all’agenzia AdnKronos di “essere a lavoro su un progetto ambizioso” che avrebbe probabilmente previsto Matteo Renzi come figura centrale. A fine agosto Renzi scriveva su Facebook: “Oggi ultima giornata di riprese per il documentario su Firenze. Ho rinunciato alle ferie ma è stato bellissimo immergermi per tutto agosto nella storia della mia città. La bellezza salverà il mondo, la cultura salverà la politica.”
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Pochi giorni dopo, ecco un minuto e mezzo di trailer in cui il protagonista sembra attaccato con il nastro adesivo a un green screen del programma di una tv locale del 1989.
Tutto parte con una veduta dall’alto di Firenze, per poi passare velocissimamente tra i corridoi degli Uffizi e giungere in una sala dove l’ex premier è di spalle, di fronte al Tondo Doni di Michelangelo Buonarroti. “Che era mica un caratterino tanto facile,” dice Renzi poco dopo essersi voltato verso la camera. Così, con un crescendo di melodie sempre più angoscianti, racconta di come l’artista fiorentino rifiutò di consegnare l’opera al committente a meno di ricevere una certa somma di denaro.
Adesso: nessuno sembra voglia davvero questo programma nel proprio palinsesto. Le trattative con Netflix sono state smentite, pare che Discovery e Sky abbiano declinato gentilmente l’offerta e con Mediaset sarebbe ancora tutto all’inizio.
Prima che uscisse il trailer, il direttore dell’Huffington Post Lucia Annunziata riferiva di fonti di Cologno Monzese che avrebbero descritto “Silvio Berlusconi molto divertito all’idea che Matteo Renzi possa diventare ‘il nuovo Angela’, nel senso di ‘Piero’ o ‘Alberto’ delle reti Mediaset. […].” Ricordando anche che il Cavaliere aveva detto che Renzi aveva “sbagliato mestiere” e che “avrebbe dovuto fare il presentatore tv, lo avrei assunto.”
Soltanto che a giudicare dal trailer—e di solito il buongiorno si vede dal mattino—siamo molto distanti dal cipiglio degli Angela. Non solo: inquadrature, montato e girato sembrano quasi il frutto di una parodia montata, per l’appunto, ad arte.
E nonostante Renzi abbia affermato che non si presenterà alle prossime primarie del PD, ci sono un sacco di domande irrisolte. Renzi voleva sentirsi un po’ Obama che produrrà un film per Netflix? Andare in onda su una qualsiasi rete Mediaset non sarebbe strano? Alla fine il documentario riabiliterà la sua immagine al momento in picchiata o metterà definitivamente fine alla sua carriera politica? Al momento opterei più per la seconda opzione.