Quanto conosci la lingua italiana? Scoprilo con questo test

Alle medie la mia professoressa d’italiano fece comprare a tutta la classe una rubrica alfabetica perché “così potete scriverci tutte le parole difficili che incontrate, cercarle nel vocabolario, e imprimervi il significato in testa.” Questa storia di imparare termini nuovi era proprio la sua fissa: tanto che quando qualcuno veniva selezionato per l’interrogazione, il terrore che istantaneo compariva negli occhi del malcapitato poteva essere declinato nei successivi discorsi a ricreazione con qualsiasi sinonimo offerto dalla lingua italiana—paura, sgomento, travaglio, panico, ambascia, cacarella, ecc ecc. D’altronde erano i primi anni Duemila, e i rimproveri di Umberto Eco—pace all’anima sua—sul fatto che googlando abbiamo smesso di imparare davvero sarebbero arrivati solo qualche anno dopo.

In ogni caso, rallegratevi: se siete capre non è solo colpa vostra. Per imparare tutti i lessemi della lingua italiana dovremmo vivere all’incirca 600 anni senza accusare demenza senile. Secondo Treccani, infatti, “prendendo per buone le indicazioni che ci vengono date dagli unici strumenti certi (cioè pubblicazioni specialistiche come i vocabolari), il patrimonio lessicale italiano dovrebbe essere compreso tra le 215.000 e le 270.000 unità lessicali.” Se prendiamo però in considerazione anche il fatto che “ogni forma è una parola,” si aggiunge, “Lorenzetti stimava nel 2004 in più di due milioni ‘il numero delle parole dicibili e scrivibili in italiano’.”

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Proprio per questo, di tanto in tanto sarebbe proprio bello fare un test per capire come si è messi a vocabolario personale, no?

Per esempio quello che i ricercatori di psicologia dell’Università Bicocca di Milano e dell’Università di Ghent hanno approntato e diffuso per comprendere il livello di istruzione collettivo e iniziare una lenta mappatura della conoscenza della lingua italiana. Il test, che può essere completato online da chiunque, ha come obiettivo “coinvolgere una larga parte della popolazione italiana in un compito di cruciale importanza per lo sviluppo della scienza del linguaggio,” ha spiegato Marco Marelli, ricercatore del dipartimento di Psicologia della Bicocca, a Repubblica. “Non si interromperà dopo pochi mesi ma andrà avanti, virtualmente, per molti anni, consentendoci di esplorare quali parole sono più riconosciute adesso e negli anni a venire.”

Quindi aiutate la scienza e fate il test del vocabolario. Tranquilli però: la vostra prova sarà completamente anonima, vi prenderà il tempo di una sigaretta e potrete ripeterla all’infinito—o almeno finché non deciderete che Google non è l’aiuto da casa e non proverete a essere onesti con voi stessi.

Giusto per darvi un’idea, le parole cambiano a ogni tentativo, e sottoponendomi al test ho capito che ne incontrerete di tre tipi: facili, “dai ma questa parola sicuramente non esiste” e “che cazzo ne so”—considerate che le ultime categorie alle volte si sovrappongo. Eccone qualcuna.

Categoria facile:

Sì dai, ha anche un sacco di significati. Più o meno belli :)

Categoria “che cazzo ne so” .

Be’, dai, in un certo senso.

Categoria “dai ma questa parola non esiste”.

E invece.

Buon divertimento.

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