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10 domande a...

10 domande che hai sempre voluto fare a due gemelli identici

Ho fatto due domande a Marco e Giulio—due gemelli monozigoti di 27 anni che io stesso, dopo anni di amicizia, non riesco a distinguere l'uno dall'altro—per farmi raccontare come si vive quando hai un doppione.
Niccolò Carradori
Florence, IT

Fondamentalmente, il famoso aforisma di John Donne "nessun uomo è un'isola" è un'immane cazzata. Siamo tutti soli su questo pianeta, e dobbiamo fare i conti con le brutture dell'esistenza basandoci solo sulle nostre forze.

L'unica eccezione a questa tragedia della vita, forse, è rappresentata dalle coppie di gemelli identici: persone che hanno modo di condividere ogni singolo passo dell'esistenza non solo con un altro essere umano che vive bene o male le stesse cose, ma che è anche identico a loro, almeno fisicamente.

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Visto che è una situazione non così frequente, ho deciso di intervistare Marco e Giulio—due gemelli monozigoti di 27 anni che io stesso, dopo anni di amicizia, non riesco a distinguere l'uno dall'altro—per farmi raccontare come si vive quando hai un doppione. VICE: Cosa si prova crescendo con un altro essere umano totalmente identico a te, è una cosa positiva o una rottura di coglioni?
Giulio: Ovviamente ci sono lati positivi e negativi, ma in generale direi che quelli positivi sono nettamente di più. Hai sempre compagnia, e quindi non ti senti mai solo. Non rischi mai di romperti le palle e hai sempre un complice, una spalla.
Marco: Sì, e questo ovviamente ha anche un altro aspetto collaterale. Visto che potevamo sempre fare affidamento sulla presenza reciproca, e che vivevamo bene o male le stesse esperienze, i nostri genitori si sono sempre sentiti abbastanza sicuri a farci fare alcune cose per cazzi nostri, tipo viaggi all'estero ecc ecc. Perché eravamo sempre in due, e sapevano che fondamentalmente ci saremmo coperti il culo a vicenda. Nostro fratello più piccolo, ad esempio, questa cosa non ha potuto farla come noi.

Oltre allo stesso aspetto, pensate anche di avere gli stessi gusti? Tipo nei sapori, nelle scelte da fare per quanto riguarda lavoro e studio e via dicendo…
Giulio: Non so se dipenda dal fatto che siamo gemelli, ma per esempio i gusti nel cibo sono abbastanza simili. Per altre cose, invece, tendiamo a essere diversi.

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Perché a volte i gemelli sembrano proprio identici in tutto: stesso taglio di capelli, stesso modo di vestire. Perché lo fate? Non sarebbe molto più semplice differenziarsi?
Marco: Molto semplicemente da piccolo non hai potere decisionale, e i genitori ti comprano bene o male le stesse cose con colori diversi: io ero il rosso, e lui era il blu. Poi crescendo si tende a condividere gli stessi ambienti, e quindi lo stile va di conseguenza. Distinguersi per forza non è mai stata una fissa… andiamo dallo stesso parrucchiere, e tendiamo ad avere un taglio simile. Magari con il tempo, quando le nostre vite saranno diverse, questo influirà anche sul tipo di vestiti che ci metteremo. Non so. Non è così pensata a tavolino in realtà, e anzi a volte capita che ci stiamo sul cazzo a vicenda perché dobbiamo uscire e quando ci prepariamo ci vestiamo in modo troppo simile. Anche se lui generalmente è più tamarro.

Quante volte avete approfittato del vostro aspetto per fingere di essere l'altro e fare qualcosa di stupido?
Giulio: È capitato spesso durante il liceo; frequentavamo un convitto ed eravamo in classe insieme. Se capitava che uno dei due fosse malato, e che l'altro in classe—mettiamo fosse impreparato—venisse interrogato, quello malato era spacciato: il tre se lo beccava lui. In generale a scuola non ci hanno mai capito un cazzo: mi ricordo che un anno alla fine risultò che lui aveva una media più alta della mia, ma in realtà aveva preso più insufficienze. Solitamente avevamo una pagella praticamente identica, perché i professori non sapevano nemmeno di chi stavano parlando, e molti tendevano a darci voti uguali.
Giulio: E poi con la patente.

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Ma è vera quella storia che siete quasi telepatici, e che capite sempre cosa pensa l'altro?
Giulio: Domanda classica. In realtà si capisce da sola: anche se non hai un gemello, ma provi a vivere costantemente con una persona, alla fine il modo di pensare si livella. Hai lo stesso bagaglio di esperienze, fatte durante le stesse fasi di vita, e quindi è normale pensarla spesso allo stesso modo, o comunque sapere sempre come l'altro reagirà.

Marco e Giulio. O Giulio e Marco. Tutte le foto per gentile concessione degli intervistati.

Come vi comportate quando una ragazza mostra interesse verso uno di voi? Perché nell'aspetto siete intercambiabili… vi è mai capitato di provarci con la stessa ragazza allo stesso tempo? Sono mai capitati casini?
Giulio: Diciamo che capita spesso che l'approccio sia studiato a tavolino: se io so che lui ci vuole provare con una, raramente ci provo. Però magari è capitato che io sia uscito con una ragazza e che non sia andata bene, e che dopo un po' lei si sia messa con Marco.
Marco: Un'altra volta c'è stata una situazione un po' strana: da un po' di tempo mi stavo sentendo con una ragazza della mia università, ed è capitato che una sera Giulio (che non la conosceva e non sapeva ci sentissimo) si trovasse nello stesso locale in cui era lei. Lei gli si mise accanto, per farsi notare, e lui avrebbe potuto sicuramente farsela se avesse saputo che con me ci stava. Però lei se ne accorse, perché lui non la considerò non conoscendola.
Giulio: Se avessi saputo che ci stava, un limone glielo tiravo sicuro. Ero talmente sbronzo…

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Avete mai fatto sesso con la stessa ragazza insieme?
Marco: Sì, è capitato. Andò così: questa ragazza era uscita con entrambi, in tempi diversi, e cominciò a vedersi con Giulio con una certa frequenza… capitava spesso che dormisse da noi. All'epoca condividevamo la stessa stanza, e avvicinavamo i letti ogni sera per dormire tutti insieme. Avvicina oggi, avvicina domani: una sera mi ricordo che semplicemente si spogliò. Succede a volte che le ragazze siano attratte dal fatto che siamo gemelli, ecco.

Il vostro rapporto, che immagino essere molto esclusivo, come influenza le vostre relazioni esterne?
Giulio: Diciamo che ovviamente ha un peso. Se uno dei due ha una ragazza, ad esempio, il nostro rapporto condiziona un po' certe situazioni: anche semplicemente perché siamo spesso insieme, ci spostiamo insieme, e quindi dobbiamo rendere sempre conto all'altro. Chiaramente però la situazione è comprensibile, e non ci sono mai stati problemi eclatanti.
Marco: Dal punto di vista della amicizie invece, visto che le abbiamo sempre condivise fino al liceo, diciamo che tendevamo a essere considerati come un blocco unico. Quando invece abbiamo deciso di frequentare università diverse la cosa è cambiata.

Quale è stata la cosa più imbarazzante che vi è capitata legata al fatto di essere gemelli?
Marco: Quando siamo andati in Cina. La gente ci fermava per strada per fotografarci con i loro figli in braccio: ce li volevano appioppare tutti, e ci toccavano come si fa con i gobbi, per attirare la fortuna. Mi ricordò che si formavano delle vere e proprie file di gente che aspettava di potersi fare una foto con noi.

Pensate mai a come sarebbe la vita se l'altro non ci fosse, o se le vostre vite dovessero allontanarsi?
Giulio: No, e non mi ci vedo in una relazione distaccata. Quello che è suo l'ho sempre visto come mio, e viceversa.
Marco: Sì. Stessa cosa.

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