Cultura

Viviamo in un’epoca in cui alcuni si fingono progressisti solo per rimorchiare

È normale sminuire certe sfumature della propria personalità nei primi stadi di un rapporto, ma fingere di credere in certi valori quando non è così è inquietante.
Giacomo Stefanini
traduzione di Giacomo Stefanini
Milan, IT
Wokefish
Foto via Getty.

Quando avevo circa 17 anni decisi di diventare vegana (era un momento in cui stavo provando un po’ di tutto, compreso il piercing al naso, che consideravo un grande atto di ribellione). Comunque, informai il tipo con cui uscivo della mia scelta e, inaspettatamente, lui la prese malissimo. Reagì facendomi una torrenziale lezione sull’importanza di sostenere gli allevatori. Ricordo ancora uno dei suoi messaggi indignati: “Oddio, non diventerai mica una di quelle femministe vegane, adesso!”

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Ero confusa. Fino a quel momento non mi era sembrata una persona che odiava “le femministe vegane”—da dove veniva quello slancio improvviso?

Quando lo lasciai, poco tempo dopo, ricevetti una valanga di messaggi molto aggressivi, e capii che tutte quelle cose “woke” che aveva pronunciato e ammesso di pensare mentre ci frequentavamo erano una posa. Non ci credeva davvero, le aveva dette per farsi bello o al massimo per fare effetto su di me.

Il “wokefishing” in soldoni è questo: fingere di avere idee politiche progressiste per conquistare potenziali partner. Un wokefish potrebbe presentarsi come una persona sex-positive, antirazzista, che va alle manifestazioni, beve latte vegetale biologico e ha letto l’opera omnia di Audre Lorde due volte. Ma in realtà non gliene frega un cazzo. O, come succede spesso, nella vita privata è esattamente l’opposto. Insomma, è come il catfishing, la pratica di attrarre persone online con informazioni false per sfruttarle emotivamente, finanziariamente o sessualmente, ma specificamente con le credenze politiche.

Oggi, coi social, il wokefishing è una realtà nota a molti anche senza bisogno di darle un nome. Fatti come il tragico assassinio di George Floyd, le proteste in vari paesi del mondo e la pandemia di coronavirus hanno messo ancora più in rilievo le ingiustizie sociali e, quindi, c’è stata una maggiore enfasi sulle azioni di ogni individuo nel processo di smantellamento dei sistemi di oppressione.

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Tom*, 23 anni, è di Bristol e ha una storia esemplare. “Mi ricordo che al primo appuntamento con questo tipo abbiamo parlato del razzismo nel Regno Unito. Nelle settimane successive abbiamo parlato tantissimo di inclusione nel settore accademico e dei problemi della monarchia. Andava alla grande! Ma poi la luna di miele è finita e, be’, le cose sono cambiate un bel po’,” racconta.

“Diceva sempre di essere progressista, ma rideva agli insulti e le battute razziste. Provava a interpretare il personaggio del ‘social justice warrior’, ma si comportava come l’esatto contrario.”

Uno studio del 2018 ha rilevato che è meno probabile provare interesse sentimentale verso chi ha una visione politica diversa dalla propria. È chiaro che si tratti di un fattore valido da tenere presente quando si pensa a un potenziale partner, e se hai pagato come utente premium su Bumble o Hinge puoi anche filtrare certe posizioni politiche nelle tue ricerche. Ma se invece lo scopri dopo settimane o mesi?

Questa situazione può essere particolarmente insidiosa e dannosa quando chi si trova a subirla appartiene a un gruppo marginalizzato. Hannah, 19 anni, è stata col suo ex per sei mesi. Come Tom, credeva di condividere con lui un punto di vista politico. “Quando abbiamo iniziato a parlare, mi raccontava quanto disprezzasse l’istruzione ‘bianca’ che aveva ricevuto e diceva che avrebbe voluto che il sud dell’Inghilterra, dove era cresciuto, fosse più diversificato dal punto di vista etnico.”

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Ma le cose sono andate a rotoli nel modo più estremo possibile. “Mi ha presentato ai suoi amici come ‘quella sporca araba della sua fidanzata’ sostenendo che fosse una battuta,” ricorda. “Poi un giorno mi ha preso da parte, ha iniziato a piangere e mi ha detto che in passato aveva fatto parte di collettivi neonazisti. Ha detto che prima di incontrare me non avrebbe mai voluto sposare una persona non-bianca perché credeva—sue testuali parole—’che i bambini di razza mista fossero impuri’.” Hannah lo ha lasciato poco dopo.

Anche a Zara, 23 anni, è successo qualcosa di simile. Dopo un anno di relazione si è resa conto che alcune opinioni del suo ex erano un po’ in contrasto con le idee che aveva sbandierato. “Aveva una posizione forte sull’ambiente ed era in forte disaccordo con personaggi tipo [il controverso filosofo canadese amato dall’alt-right] Jordan Peterson,” ricorda.

“Eppure non accettava che alcune cose fossero fondamentalmente legate all’identità delle persone e non si potessero mettere in dubbio,” spiega Zara. “Una volta ha cercato di convincere la mia migliore amica queer che le persone etero sarebbero oppresse quanto quelle gay. Io trovavo questo bisogno costante di discutere estenuante e spesso traumatizzante.” Zara lo ha poi lasciato dopo aver capito che “non avevano abbastanza cose in comune”.

Secondo Layla, un’educatrice specializzata in sesso e relazioni che gestisce l’account Instagram Lalalaletmeexplain, “per chi pensa che le credenze politiche abbiano un’influenza sui diritti umani, è improbabile poter sostenere una relazione sana con qualcuno i cui valori non sono in linea con i propri. Molti movimenti politici di questi anni si basano su valori morali. Queste sono cose con cui non si può ‘accettare di non essere d’accordo’, perché hanno un impatto diretto sul benessere di altri esseri umani.”

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E non saperlo può avere effetti altrettanto complicati: “La persona che è stata ingannata può trovarsi a mettere in discussione tutta la propria realtà e sentirsi incerta della propria capacità di giudicare correttamente gli altri.”

Ogni relazione non è altro che un fare conoscenza finché non si sa sempre più l’uno dell’altro: quanto zucchero mette nel caffè, che gusto ha la sua saliva, quanto è a disagio con i gatti. È normale amplificare o sminuire certe sfumature della propria personalità nei primi stadi di un rapporto (perché parlare al primo appuntamento della tua ossessione per K-pop e i BTS?). Ma fingere di credere in certi valori quando non è così è un comportamento un po’ diverso.

Se non pensi sia vero, potrebbe anche essere il caso di guardarti allo specchio e chiederti: perché mi vergogno così tanto delle mie opinioni da doverle nascondere al resto del mondo?

*I nomi sono stati cambiati

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