droghe

Ex spacciatori parlano del loro rimpianto più grande

Un po' di racconti su prigioni, droghe, altre vite messe a rischio e soldi.
Daniele Ferriero
traduzione di Daniele Ferriero
Milan, IT
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Foto di Vyacheslav Dumchev / Alamy Stock Photo.

Non c’è niente di peggio di un singolo lancinante momento di rimpianto. Immagina, allora, cosa potresti provare se la tua intera carriera fosse stata fondata sul rimorso e il pentimento. Una ricerca effettuata tramite un sondaggio condotto tra 243 persone che spacciano ha rilevato che il 61 percento rimpiange la decisione di essere entrato in questo settore, e la ragione citata più spesso è legata ai rischi del lavoro.

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Ci sono però anche altri motivi. Abbiamo chiesto a persone tuttora in attività, o ormai ritiratesi, di illustrarceli.

Luke, 30 anni – ex spacciatore di sostanze psichedeliche, MDMA e Xanax

Il mio rimpianto più grande è relativo alla morte per overdose di eroina di un amico. Spacciavo negli Stati Uniti e ai tempi lavoravo solo con sostanze psichedeliche e MDMA, infatti in quel caso mi sono limitato a fornire il contatto e non la sostanza. La polizia però ha ripercorso tutto il tragitto e sono finito in carcere per omicidio colposo. Durante il processo, il giudice ha detto che ero responsabile di una serie di eventi che hanno portato quattro persone in carcere e hanno provocato la morte di un’altra.

Per fortuna non mi incolpo per quegli avvenimenti, e non credo che il mio amico desidererebbe altrimenti. Ma ora è quasi impossibile trovare un lavoro—avevo solo 20 anni quando è successo il tutto ed ero molto ingenuo riguardo ai meccanismi del sistema giudiziario e a come avrebbe trattato anche solo chi si “limita a fornire il contatto.” Ora sono molto diffidente nei confronti di ogni forma di autorità e solo questo mese cinque offerte di lavoro mi sono state ritirate dopo che hanno fatto controlli sulla mia fedina penale. Spero di non dover ricominciare a vendere droga, ma, come ultima risorsa, tornerei a farlo.

Niko, 32 anni – ex spacciatore di cocaina, MDMA e erba

Sono stato pugnalato, truffato e derubato… ma non ho rimpianti in questo senso, fa parte del gioco. Il mio primo vero rimpianto riguarda invece il fatto che non sono sempre stato uno spacciatore onesto. Spesso non sapevo bene cosa stavo vendendo. Tra il 2008 e il 2011 siamo rimasti a secco di MDMA, eppure ho continuato a vendere…“MDMA” senza sapere cosa contenesse. Ora non metterei più a rischio in quel modo la vita dei miei clienti. Più tardi, quando ho iniziato ad avere contatti migliori e a capirne di più, hanno cominciato a entrare in gioco parametri diversi, come quello della qualità. Ma agli inizi era più una cosa del tipo, “Prendo quel che c’è e mi accontento se anche solo questa coca non è al 100% farina e speed,” per poi preoccuparmi solo in un secondo momento di come riuscire a venderla.

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Il mio secondo rimpianto riguarda l’effetto che la prigione ha avuto sulla mia famiglia e nelle mie relazioni personali. Per la mia famiglia è stato uno shock, non avevano idea di cosa combinassi. In più, quando sei in prigione è come se per il resto del mondo fossi morto—la vita va avanti, ma tu sei bloccato ne Il giorno della marmotta, insieme a Bill Murray. C’era una ragazza per cui avevo una cotta non corrisposta. Giusto prima di andare dentro si è lasciata col suo ragazzo. Ho pensato a lei costantemente e quando sono uscito, poco più di un anno dopo, la mia percezione della realtà era così cambiata da pensare che con lei sarebbe potuta nascere una storia. Come puoi immaginare, non è andata proprio così.

Thomas, 23 anni – ex spacciatore di cocaina, ecstasy e ketamina

Il mio rimpianto, ora che ho mollato, è che faccio ancora fatica a uscire dal giro. Ho davanti due anni e mezzo di libertà vigilata e ora ho un’impresa, ma per le ragazze del posto resto sempre lo spaccino. Io non ho mai voluto esserlo, mi sono fatto trascinare—volevo semplicemente farmi degli amici.

Ash, 21 anni – spacciatore d’erba

L’erba è una mia passione e la mia altra passione per i prodotti di lusso mi ha portato a venderla. Mi son messo a comprare l’erba americana, quella teoricamente per uso medico e con varietà progettate ad hoc, con costi tra i 100 e i 120 euro a busta. Mentre i costi hanno cominciato a salire, è diventato facile comprarne sempre di più e passarla ad alcuni amici, in maniera da riuscire a fumare gratis.

In sostanza, il mio più grande rimpianto rimane il modo in cui ho speso i soldi che ho guadagnato: per la maggior parte, in fumo. In nove mesi, ho speso tipo 60.000 euro in sostanze. Da allora ho cominciato a comprare cose più economiche e ho speso circa 12.000 euro. Ma con quei soldi avrei potuto equipaggiare casa mia con un bello studio di registrazione.

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Brad, 32 anni – ex spacciatore di MDMA, metanfetamina e eroina

Durante i miei primi giorni, mi pento di non essermi tenuto più soldi e profitti—mi prendevo tutti i rischi ma dovevo dare un sacco di soldi agli intermediari che non facevano niente di niente. Col senno di poi, mi sembra di aver guadagnato molto poco per aver rischiato dieci anni in galera, mentre i Bandidos [una gang di motociclisti] si prendevano il 90 percento. Detto questo, è anche vero che mi offrivano protezione e prestiti.

Quando poi ho cominciato a salire lungo la catena, ho iniziato a riflettere su quante vite stavo avendo un impatto o un’influenza. Tendevo a giustificarmi, raccontandomi che se non le avessero prese da me, le cose, le avrebbero prese da altri. Ma probabilmente stavo soprattutto negando o mascherando quello che provavo.

Il rimpianto più grande riguarda le ricadute e l’effetto che lo spacciare ha avuto sulla mia famiglia. Hanno subito due perquisizioni di polizia e ho dato loro in regalo una vita intera di preoccupazioni riguardanti la mia, e la loro, sicurezza e incolumità. Ci penso sempre, anche se oramai sono fuori dal giro.

@DHillierWrites