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Tecnologia

Questi mini-cervelli sono la svolta per lo studio delle droghe psichedeliche

Testare le sostanze psichedeliche sugli organoidi aiuta a scoprire come interagiscono con il cervello senza che qualcuno ci rimanga sotto.
immagine: grab da YouTube

Gli studi degli effetti delle droghe psichedeliche sul cervello degli esseri umani sono tornati di moda da un po' di tempo, eppure continuano a presentare un piccolo inconveniente. Per quanto non sia così complesso trovare dei coraggiosi volontari disposti a sacrificarsi quando si tratta di assumere droga gratis per la scienza, purtoppo le sostanze psichedeliche continuano ad essere illegali.

Una ricerca brasiliana ha aggirato il problema avvalendosi dei cosiddetti minibrain. Il paper sullo studio portato avanti dal team guidato da Stevens Rehen dell'Università Federale di Rio De Janeiro e responsabile della ricerca presso il D'Or Institute for Research and Education (Idor) è stato pubblicato su Scientific Reports.

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Gli organoidi sono degli organi in 'formato ridotto' composti da cellule staminali embrionali coltivate in laboratorio in 3D, in modo da riprodurre dei modelli il più possibile vicini all'originale. Nel caso dei cervelli 'in miniatura', il modello di riferimento è appunto il cervello umano. Da qualche anno, i minibrain vengono utilizzati, al posto dei tessuti bidimensionali usati finora nei laboratori, per studiare malattie neurologiche e sperimentare farmaci.

Il team del dottor Rehen ha somministrato ai minibrain una sostanza psichedelica, la 5-MeO-DMT. La sostanza viene prodotta dalle ghiandole del dorso del Incilius alvarius un rospo che vive nel deserto di Sonora, nella parte occidentale del confine tra Stati Uniti e Messico. Il gruppo di molecole della 5-MeO-DMT è assimilabile a quello alla base del principio attivo della Ayahuasca.

Il dorso di rospo più amato del deserto di Sonora. Esemplare di Incilius Alvarius. Fonte Wikimedia.

L'aspetto innovativo di questo studio è dato dalla possibilità di rilevare per la prima volta come la produzione di proteine viene alterata dall'assunzione della sostanza attraverso una spettrometria di massa. Analizzando il migliaio di proteine che risultavano alterate dalla 5-MeO-DMT, gli studiosi hanno scoperto un aumento nella produzione delle proteine coinvolte nella formazione e nel mantenimento sinapsi e la diminuzione di una serie di proteine coinvolte nei processi di infiammazione e neurodegenerazione. Queste proprietà potrebbero essere sfruttate per combattere proprio questi processi.

Ovviamente, un minicervello non contiene tutte le regioni di un autentico cervello umano, quindi non è possibile osservare le interazioni complesse che avvengono tra le varie aree di un cervello umano in trip. Quindi, se gli studi dovessero proseguire, ci sarebbe ancora speranza per tutti gli altri cervelli non mini che non aspettano altro di farsi un trip per aiutare la scienza.

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