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Attualità

Le mille vite del meme Distracted Boyfriend e della sua ragazza

In questa puntata del Museo del Meme: qualche scoperta abbastanza incredibile su uno dei meme più amati, e un riepilogo della storia d'amore tra i protagonisti.
Meme via Twitter.

È raro che un meme sopravviva così a lungo al mainstream: spesso il contatto con i normies fa scattare un meccanismo di autocombustione che in poche ore rende il meme scaduto, già visto, morto. Quello del Distracted Boyfriend è però un caso anomalo per la resistenza alle intemperie del Grande Pubblico che ha dimostrato. Ne parliamo in questa puntata di Museo del Meme.

Andiamo per gradi. Il meme si basa su un’immagine stock scattata dal fotografo Antonio Guillem e caricata nel 2015 sul database iStock. Il primo utilizzo attestato (e anche il primo che io ricordi) conteneva già la struttura base che l’avrebbe reso ubiquo: qualcuno che si fa distrarre (sedurre) da un passante; le facce emozionate degli attori sopra alle quali vengono aggiunte parole o immagini nuove e fuori contesto. Secondo il sito Meme Documentation, specializzato nell’argomento, il primo utilizzo della foto, nel gennaio 2017, era a fini musicali in una pagina Facebook per amanti del prog turchi, che la usavano per affrontare l’annosa questione della carriera-da-non-batterista-dei-Genesis di Phil Collins. Vediamola.

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Il mio ricordo personale legato all’immagine è il seguente: la trovai molto divertente (si dà il caso che io abbia una forte opinione sulla questione Collins) e la sua struttura così perfettamente adatta alla memeificazione mi fece pensare che fosse un fenomeno in vita da qualche giorno che avevo appena scoperto. Così non era, a quanto pare.

Il fidanzato arrappato rimase silente per circa un mese, per poi essere ripescato in vario modo: prima come “archetipo” dell’amico che non riesce a rimanere in una relazione, poi—e veniamo a noi—come template libero e aperto a chiunque. Il meme domina così gli ultimi giorni dell’inverno contorcendosi presto su se stesso: si passa da esempi tradizionali…

…a oggetti complessi e meta, tipici della fase più esplosiva e caotica della vita di un meme in cui tutto viene assorbito e risputato, e i layer si fanno numerosissimi (provate a spiegare il secondo meme a vostra zia, POI SAPPIATEMI DIRE).

Ancora qualche giorno e il fenomeno scema, come da copione. Ma il fidanzato distratto è un personaggio strano; la scena in cui è immerso, con la controparte femminile e l’ombra lunga della seducente passante, è troppo suggestiva per non ispirare un’indagine sulla loro origine. Ecco il set completo, per esempio, una rom-com shackerata e versata a terra:

È poi l’utente Tumblr Klubbhead a risalire alle altre foto del trio, in cui lui e lei si impegnano in altre scene, vivendo il ciclo di vita di una coppia in pochissimi scatti,

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E così via. È chiaro che il repertorio di immagini contenenti i due attori è vastissima: Mario e Laura (è così che si fanno chiamare gli attori per mantenere l’anonimato) hanno lavorato con Guillem per anni, come hanno raccontato l’anno scorso al New York Magazine, durante i quali hanno scattato la stessa scena a ruoli inversi.

Un complesso range di emozioni. Meme via Knowyourmeme.

Tutto questo succedeva lo scorso agosto, quasi un anno fa. E allora perché ne stiamo ancora parlando? Innanzitutto perché questa è una rubrica sui meme, ma anche perché il prodotto continua a dare soddisfazioni. Avevamo detto di quanto la familiarità della scena fosse alla base del successo dell’immagine, ed ecco spuntare la stessa struttura in un vecchia scena di Pay Day, film con Charlie Chaplin del 1922, in cui l’unica differenza è la posizione dei personaggi.

A rendere ancora più interessante la riscoperta, il fatto che il riposizionamento da sinistra a destra

fosse stato previsto dal meme stesso

, in un tipico caso di autoaffermazione.

Arriviamo così all’ultima puntata (finora) di questa storia con un’altra rivelazione sulla carriera passata dei protagonisti del meme. Questa volta riguarda lei, “Laura”, di cui viene rivelato un passato da modella specializzata nel guardare schermi con un’espressione scioccata. A scoprirlo Ernie Smith, blogger e scrittore tecnologico (di cui consigliamo la newsletter Tedium), che ha dedicato all’annosa questione una succosa sequenza di tweet

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in cui la vediamo sorprendersi di, nell’ordine:

Ho come l’impressione che non sarà l’ultima cosa che scopriremo su questa coppia e la misteriosa femme fatale che la minaccia.

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