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LSD e grano infetto: una teoria sulla caccia alle streghe di Salem

I sintomi collegati alla stregoneria coinciderebbero con una specifica intossicazione da ergot, il fungo alla base dell'LSD.
Giulia Trincardi
Milan, IT
Witches' Cove, Jan Mandijn, 16esimo secolo, immagine via

Quando vengono nominati i processi di Salem, viene naturale pensare alle streghe, alle terribili conseguenze del bigottismo religioso e a gente con pessime abitudini igieniche e orribili vestiti; d'altronde, il nostro immaginario e le nostre conoscenze dei fatti sono plasmati dalla miscellanea di prodotti culturali che hanno reinterpretato gli angoscianti fatti accaduti tra il 1692 e il 1693 nelle colonie inglesi del Massachussets, sempre più o meno su una comune falsa riga, che oscilla tra lo spudorato fantasy e la drammatica ricostruzione storica.

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Difficilmente, invece, capita di pensare all'LSD. Che ragione avremmo di associare le due cose, sapendo che l'LSD è stata sintetizzata svariati secoli dopo i processi di Salem? Una ragione in realtà potrebbe esserci. Secondo una teoria formulata dalla studiosa Linnda R. Caporael nel 1976, i sintomi che all'epoca furono considerati opera di stregoneria, potrebbero coincidere almeno in parte con i sintomi di una specifica intossicazione da funghi. Quel tipo di funghi.

L'altro elemento a cui pensiamo di rado è il fattore climatico: i processi di Salem si sono verificati durante la cosiddetta piccola era glaciale (Little Ice Age)—che avrebbe comportato inverni lunghi e raccolti magri soprattutto nel Seicento, spingendo le popolazioni alla psicosi collettiva oltre che alla fame. Cosa può succedere quando una società di bifolchi puritani si trova nel mezzo di una specie di era glaciale e si nutre per errore di una quantità considerevole di funghi allucinogeni? Niente di bello, sicuramente.

Nel 1600 l'inquisizione era ormai un'istituzione più che consolidata in Europa; la Chiesa Cattolica (e in seguito anche le amministrazioni politiche) metteva al bando movimenti e personaggi scomodi tacciandoli di eresia ed espropriandoli di tutti i loro beni già da svariati secoli, con il pretesto di mantenere l'ordine nella fede. Il contesto socio-politico delle colonie del New England era un po' diverso da quello dell'Europa avviata verso le grandi rivoluzioni: oltre ad essere puritane e protestanti, le comunità erano generalmente isolate e spesso poste sotto assedio da parte delle popolazioni native; la vita quotidiana era basata sull'interpretazione e osservazione letterale della bibbia, e il mondo sovrannaturale era considerato parte integrante di quello reale; Salem è stata tutt'altro che un'eccezione da un punto di vista culturale, questo è bene ricordarlo. I processi per stregoneria erano ampiamente praticati anche nelle colonie americane, ma nella maggior parte dei casi le accuse venivano smentite prima della pira. Probabilmente, insomma, puntare il dito contro qualcuno e accusarlo di stregoneria era più o meno la norma nell'America dei primi coloni, ma arrivare a giustiziare le persone per tali crimini non era un fatto altrettanto immediato.

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Gli eventi che hanno riguardato una cerchia ristretta di villaggi del Massachussets tra il febbraio del 1692 e il maggio del 1693, invece, sono rimasti impressi negli annali di storia per l'alto numero di vittime che hanno comportato e per la rapidità e l'intensità con cui l'isterismo ha preso il sopravvento sulle persone. Che cosa è successo?

Ci sono svariate ipotesi sui fatti di Salem—sociali, commerciali, religiose—e quella di Caporael, per quanto osteggiata da molti studiosi, è sicuramente tra le più interessanti; immaginate di vivere in un paesino buio e freddo, dove l'unico svago concesso è leggere la Bibbia e l'unica cosa da mangiare è del pane rancido; immaginate che quel pane rancido crei nelle persone una serie di disturbi fisici poco piacevoli e possibilmente le allucinazioni c'è qualcosa che grida bad trip più di così?

Nel suo trattato pubblicato su Science e intitolato "Ergotism: The Satan Loosed in Salem?," Caporael ipotizza che la popolazione di Salem Town (il luogo principale) e delle contrade limitrofe abbia ingerito grandi quantità di Claviceps purpurea, un fungo che infetta le graminacee (ovvero il grano, praticamente l'unica cosa che si mangiava quotidianamente) e che è volgarmente noto come ergot. L'ergot è lo stesso fungo da cui verrà effettivamente sintetizzata l'LSD due secoli e mezzo dopo, pur essendo già noto e usato per le sue proprietà psichedeliche fin dai tempi dell'Antica Grecia e dei Misteri Eleusini.

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Ma come per un po' tutte le sostanze psichedeliche, una cosa è prenderle consapevolmente a una serata di festa, tutt'altra farne pasto quotidiano ignorandone completamente gli effetti.

L'intossicazione da ergot provoca una malattia specifica detta ergotismo, che si manifesta in due forme: una che attacca soprattutto il sistema nervoso, causando attacchi epilettici, e uno che attacca i tessuti, provocando pruriti, formicolii, deformazioni e in ultima istanza la gangrena. Farsi di Claviceps purpurea potrebbe essere stato, insomma, un po' come mescolare LSD e crocodile.

L'intuizione di Caporael è sorta dopo che la studiosa ha esaminato un caso di intossicazione massiccia da Ergot avvenuto in Francia negli anni Cinquanta. L'episodio è tutt'ora considerato ambiguo—non è infatti chiaro se nel caso poi diventato noto come "Affaire du pain maudit" la causa dell'intossicazione fosse solo l'ergot o anche il mercurio—ma i sintomi mostrati dalle 250 persone intossicate—atteggiamenti aggressivi, psicotici, allucinazioni—ricordavano sicuramente quelli descritti nei documenti storici di Salem.

La tesi di Caporael è stata criticata da altri studiosi come Nicholas Spanos, secondo cui i sintomi dell'ergotismo non coinciderebbero del tutto con quelli descritti dai documenti storici di Salem, dove non si fa menzione di sintomi associabili alla versione gangrenosa dell'ergotismo, l'unica, secondo lui, plausibile per la popolazione di Salem. "Le epidemie di ergotismo convulsivus si sono verificate quasi esclusivamente in zone dove gli abitanti soffrivano una grave carenza di vitamina A. L'intossicazione da ergot nelle persone che assumono dosi sufficienti di vitamina A si manifesta in forma gangrenosa piuttosto che neurologica. [Ma] la vitamina A si trova sia nel pesce che nei latticini," scrive Spanos nel suo contro-articolo. La sua tesi implica che, poiché Salem era un villaggio portuale e di allevatori, le persone non avrebbero potuto sviluppare i sintomi neurologici della malattia, ma solo quelli gangrenosi, perché seguivano una dieta ricca di vitamina A.

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L'ipotesi di una psicosi di massa indotta da funghi allucinogeni, dunque, verrebbe a crollare. Eppure, è difficile escluderla del tutto, anche solo per il fatto che i documenti dell'epoca sono tutt'altro che scontati da interpretare. Inoltre, l'idea che nell'insieme delle cause di uno dei fatti più macabri della storia coloniale possa esserci stato anche un fattore fisico oltre che sociale, apre a nuove ricerche e studi sull'argomento.

Sono state avanzate infatti anche altre ipotesi simili successivamente, tra cui quella di un'epidemia di encefalite letargica (una malattia virale diagnosticata ufficialmente solo nei primi del Novecento), o di un'intossicazione da Datura stramonium—altrimenti detta "erba del Diavolo." Nessuna è particolarmente considerata, però, e l'interpretazione più popolare dei fatti di Salem rimane quella sociale.

Proseguendo però sull'ipotesi stipulata da Caporael, a questo punto è lecito chiedersi: cosa potrebbe aver causato la contaminazione delle sementi con il fungo di Claviceps purpurea? Magari, molto banalmente, il freddo.

Nel libro "Storia culturale del clima," Wolfgang Behringer illustra le conseguenze culturali della Piccola era glaciale—un cambiamento climatico che ha interessato soprattutto Europa e America settentrionale, per un paio di secoli abbondanti, dalla metà del Cinquecento all'Ottocento e che ha causato temperature particolarmente rigide e stagioni del raccolto poco redditizie. Oltre che in una quantità incredibile di quadri fiamminghi innevati, questo processo climatico è documentato negli anelli dei tronchi degli alberi (la scienza esatta si chiama dendroclimatologia, in caso voleste un argomento difficile da pronunciare in pubblico), nel mito dei violini Stradivarius e nell'aumento di carestie ed epidemie in Europa.

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I fenomeni climatici su larga scala non sono da sottovalutare quando si guarda alla storia dell'uomo, soprattutto quando coincidono con periodi storici di forte fervore religioso e superstizioso, perché l'uomo tende a dare la colpa di ciò che non capisce al sovrannaturale. E ci sono poche cose che facciamo fatica a capire come i drammi climatici.

Proprio nella metà del 1600, l'Inquisizione Spagnola visse un momento di ritrovato vigore, dopo un periodo di relativa decadenza. Le ragioni sono ovviamente molteplici, ma è interessante notare la coincidenza con un cambiamento climatico perché, come spiega Beheringer, "una società con più miseria, conflitti e criminalità di quanto fosse mai successo prima" è, nell'interpretazione religiosa della realtà, una società "con più peccati di prima." Le condizioni avverse sono sempre il segno di un'ira divina nei cui confronti bisogna espiare una qualche colpa e la cosa è stata sicuramente valida anche per la superstiziosa Salem.

"La stregoneria può essere considerata come il crimine tipico della Piccola era glaciale," scrive Beheringer, "in quanto le streghe erano ritenute responsabili per le condizioni del tempo, come pure per l'infecondità dei terreni, la sterilità femminile e, naturalmente, per ogni sorta di malattia 'innaturale' che apparisse come una conseguenza della crisi." L'idea di stregoneria come "delitto", spiega sempre Beheringer, nasce intorno al Quattordicesimo secolo e raggiunge la massima intensità proprio nel 1600, arrivando a mietere, stando a quanto riporta l'autore, un totale di circa 50.000 vittime.

Il cattivo tempo (per usare un eufemismo) di cui erano incolpate le streghe, potrebbe aver rappresentato una stagione florida per il fungo di ergot nel raccolto dalla gente di Salem, che magari non poteva contare sulla pesca o l'allevamento—come sostiene invece Spanos—per via del clima e delle carestie. La famosa 'torta della strega' confezionata con urina e farina di grano, che una nobildonna locale avrebbe commissionato a uno schiavo e dato in pasto a un cane per scoprire chi fosse responsabile dei primi tormenti del villaggio, sarebbe stata, insomma, a questo punto, una rivoltante space-cake ante litteram.

Come spesso succede, può darsi che più che da una causa sola, il fenomeno abbia trovato origine in una varietà di concause. D'altronde, per quanto l'ergotismo possa indubbiamente provocare psicosi violente in chi ne è affetto, non si può certo dire che la società puritana di un villaggio coloniale del Seicento non fosse incline di per sé a un certo tipo di violenza e repressione delle anomalie. Il contesto dato da una cultura oscurantista, misogina e ossessionata dal sovrannaturale e dalla sua identificazione, è stato forse sufficiente a suggestionare le persone che vi erano immerse, fino a sfociare in un massacro senza senso.

È probabile, in altre parole, che gli abitanti di Salem vedessero i draghi anche senza aiuti erboristici, e che sia stata questa la loro rovina.

Ugualmente, finché non si scopre una verità definitiva, c'è sempre spazio per nuove congetture; climatiche e—perché no—anche psichedeliche.