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Come la ketamina sta tornando in Europa

Se il 2014 e il 2015 hanno segnato un periodo nero per il mercato della ketamina, nel 2016 la tendenza si sta invertendo. La Cina infatti sta inondando il mercato con ketamina prodotta nei suoi laboratori clandestini—con tutti i rischi che ne seguono.
Max Daly
London, GB

Nel corso degli ultimi due anni, sulla scomparsa della ketamina dai mercati europei —compreso quello italiano—sono stati scritti migliaia di coccodrilli online. Ma questa settimana, un'indagine su 10.000 studenti universitari inglesi ha confermato le ultime voci: la ketamina è di nuovo sul mercato.

Il sito The Tab ha riscontrato nella sua ultima indagine sul consumo di droga tra gli studenti universitari una crescita significativa nel numero di coloro che fanno uso di ketamina nel 2016 rispetto al 2015. Secondo l'indagine, anche i costi al grammo sono diminuiti rispetto a quelli gonfiati degli anni di magra—tra il 2014 e il 2015.

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Quanto al Regno Unito, secondo la ricerca, il ritorno è stato riscontrato soprattutto nelle università di Bristol, Manchester, Liverpool, Brighton and Newcastle—città note per i livelli storicamente alti di consumo di ketamina. Più della metà degli studenti presi in esame alla University of West England di Bristol hanno dichiarato che la ketamina è la loro "droga preferita". Secondo la ricerca, gli studenti pagano un grammo di ketamina tra le 20 e le 29 sterline [tra i 26 e i 37,50 euro], più di quanto la pagavano prima della carestia (15 sterline) ma meno delle anche 50 sterline [circa 65 euro] che costava ultimamente.

Un bel cambiamento rispetto alla primavera del 2014, quando le riserve di ketamina in Europa hanno cominciato a finire proprio mentre la richiesta aumentava. Di punto in bianco trovare la ketamina è diventata un'impresa e quella che si trovava era tagliatissima, scarsa e costava il triplo.

Gli utenti dei forum online dedicati alle droghe erano disperati. Chiunque affermasse di aver trovato ketamina economica non tagliata con il suo derivato chimico, l'MXE, era immediatamente sommerso dai messaggi privati. C'erano richieste d'aiuto su Twitter; finte campagne di beneficenza per raccogliere fondi per le vittime della carestia di droga; e l'inevitabile video di reazione con Hitler.

Nancy Lee, 23enne morta dopo anni di consumo di ketamina.

La crisi, comunque, è anche stata positiva per qualcuno. Prima, per quanto potente fosse, la ketamina era molto economica. Perciò molti potevano permettersi più grammi al giorno, soprattutto se a loro volta rivendevano. Alcuni amici di Nancy Lee, una 23enne inglese morta nel 2014 dopo un consumo forte e quasi decennale, mi hanno detto che la carestia li ha spinti a moderare i consumi, e a darsi a volte all'alcol e al valium piuttosto.

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Prima dell'indagine di The Tab, comunque, c'erano già segnali di ripresa: l'estate scorsa al Secret Garden Party in Cambridgeshire c'è stato un maxi sequestro—e pare che proprio dalla stagione estiva ci sia stata una rinascita del mercato della ketamina, che è tornata più facile da trovare, poco costosa e più pura. Anche un amico di famiglia di Kate Middleton si è fatto sgamare con le narici impolverate.

È difficile trovare una spiegazione definitiva al perché la ketamina sia scomparsa e stia ora tornando in Europa, ma la risposta è sicuramente da cercare a migliaia di chilometri da qui. Gli esperti concordano sul fatto che la secca sia iniziata per un giro di vite al mercato nero della ketamina in India sul finire del 2013.

Dal boom della ketamina, l'India ne ha rappresentato la fonte numero uno, dalla ketamina liquida delle farmacie e nascosta nelle boccette di acqua di rose, al commercio su larga scala di ketamina in polvere. Molte fabbriche indiane—soprattutto nello stato occidentale del Maharashtra—producono tonnellate di droga per il mercato mondiale, dato che la ketamina viene usata negli ospedali, negli studi dentistici e veterinari.

Fino al giro di vite, era facile per i trafficanti ottenere la droga in farmacia senza nemmeno troppe domande. Ma da quando la ketamina in India è un farmaco molto più strettamente regolamentato, è diventato più difficile farsela dare nelle farmacie e nelle aziende stesse.

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Più o meno mentre la legge entrava in vigore sono stati sequestrati in un impianto chimico del Maharashtra 1.175 chili di droga destinata agli Stati Uniti, all'Australia e al Regno Unito. Nel febbraio del 2014, la polizia inglese ha trovato 225 chili di ketamina nascosti in pallet di cibo congelato in un furgone vicino a Manchester. Nel giugno dello stesso anno, le pene per i trafficanti sono diventate più aspre anche nel Regno Unito.

E in effetti le statistiche sono chiare: tra il 2014 e il 2015 solo 56 chili di ketamina sono stati sequestrati in Galles e Inghilterra, con un crollo del 70 percento rispetto all'anno precedente.

E quindi, cosa ha riportato la ketamina nelle università, nelle discoteche e per strada? La risposta, come sta succedendo sempre più spesso nel mondo delle droghe sintetiche, è da cercare nel vasto network di laboratori chimici clandestini cinesi.

Se da un lato ci sono buone probabilità che i trafficanti indiani abbiano trovato nuovi modi di fare entrare in Europa la droga, il motore primo del ritorno della ketamina sarebbero i laboratori in Cina, dove la droga viene prodotta dagli scarti. La ketamina non è una droga facile da sintetizzare, ma se si hanno confidenza con la chimica e gli equipaggiamenti giusti non è più difficile che fare l'ecstasy.

Le autorità cinesi, visto l'incremento preoccupante nei consumi in Cina e a Hong Kong, hanno reso più difficile trovare i precursori della droga, come l'idrossilammina, generalmente usata per produrre nylon. Anche così, comunque, i laboratori clandestini in Cina—l'epicentro della produzione e del consumo globale di ketamina—sono sempre di più. I ricercatori sono quasi certi che non tutta la ketamina finisca negli orifizi nasali dei cinesi, e che la Cina stia fornendo provviste al mercato inglese—e a quelli europei.

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Martin Raithelhuber dell'Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine mi ha detto che i laboratori clandestini sono cresciuti in numero e dimensioni negli ultimi sei anni in Cina. Le autorità cinesi hanno messo i sigilli a più di 100 laboratori solo nel 2014. L'esportazione di ketamina dalla Cina in Europa, segue la rotta di altre sostanze psicoattive relativamente nuove, come la cannabis sintetica e i catinoni (cugini chimici delle anfetamine) tra cui il mefedrone.

Non dovrebbe sorprendere il fatto che la Cina, il più grande esportatore mondiale, stia anche rapidamente diventando il fornitore numero uno di sostanze psicoattive. È solo questione di tempo—forse di dieci o vent'anni—prima che le droghe naturali come la cannabis, la cocaina e l'eroina, siano eclissate dalle sostanze artificiali studiate per riprodurne, a prezzi molto ridotti, gli effetti.

E grazie a questo la Cina, un paese in cui la legislazione anti-droga è tra le più dure al mondo, si trasformerà nel primo esportatore di droga mondiale. Se l'Occidente vuole evitarlo, c'è un solo modo—ma nessun governo europeo o americano sembra troppo incline a farlo: rivedere la legislazione sulle piante che da migliaia di anni gli uomini usano per sballarsi.

@narcomania

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