Io adoro i giochi Far Cry, ma si può essere stufi anche delle cose belle.Ieri Ubisoft ha annunciato ufficialmente che la serie di sparatutto in prima persona, famosa per il grado di libertà che concede ai suoi giocatori nello scegliere le località esotiche in cui braccare i nemici, avrà una nuova ambientazione nell'Età della Pietra.Se prima le location erano le isole del Pacifico, l'Africa e l'Himalaya, Far Cry Primal porterà i giocatori nel 10.000 a.C. dove entreranno a far parte di un gruppo di cacciatori di mammut.
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Bisogna riconoscere che si tratta di un'idea piuttosto originale, cioè non troppo peggio delle idee proposte dalla compagnia negli ultimi anni, che includevano Far Cry su un set in stile Jurassic Park o Spaghetti Western.Dopo tutto, non ci sono molti giochi ambientati nell'Età della Pietra, e l'idea di eliminare le pistole e i veicoli che erano il fulcro delle serie precedenti potrebbe portare a un'esperienza nuova e interessante. D'altra parte, come molti altri fan di Far Cry, ne ho avuto abbastanza investendo più di 40 ore in Far Cry 4 (2014), che a sua volta non era troppo diverso da Far Cry 3 (2012).
Immagine: Ubisoft
Ovviamente un'altra ragione per cui Far Cry Primal è una buona idea è che Ubisoft ha speso cifre astronomiche per raggiungere i livelli di Far Cry 3 e 4, e può usarla per creare un altro gioco che riempia il vuoto tra questi ultimi e l'inevitabile Far Cry 5, a cui probabilmente sta lavorando dal nulla con una macchina grafica totalmente nuova.Fondamentalmente, Far Cry Primal è un gioco sabbatico. A determinate condizioni funziona molto bene. Una delle cose migliori di Far Cry 3 era Blood Dragon, un gioco breve ed economico che immagina un Far Cry 3 come un film d'azione anni Ottanta. Far Cry Primal è un po' la stessa cosa, ma traduce Far Cry 4 in un'avventura preistorica—anche se non altrettanto economica perché probabilmente costerà quanto un normale videogioco.Ecco, forse questo è un po' troppo, soprattutto considerando il fatto che ne ho già abbastanza di Far Cry.
