Un militante talebano solleva un bilanciere costruito da un detenuto in una prigione di Kabul. Foto di Felipe Dana/AFP.
Un mese fa, i talebani entravano a Kabul e si apprestavano a completare la rapidissima riconquista dell’Afghanistan. Da allora, centinaia di migliaia di persone hanno lasciato il paese, molte durante la caotica evacuazione all’aeroporto internazionale della capitale.
Le “promesse” di maggior apertura dei talebani rispetto al passato, intanto, sono state subito infrante. Le manifestazioni di protesta—guidate soprattutto da donne—sono state brutalmente represse, e ci sono state notizie di giornalisti e civili arrestati e picchiati.
Il nuovo governo è tutt’altro che variegato, e comprende molti uomini della vecchia guarda talebana che era al potere negli anni Novanta.Le foto qui raccolte mostrano una varietà di situazioni, da talebani all’ambasciata norvegese a Kabul dopo l’evacuazione dei corpi diplomatici a ispezioni su velivoli abbandonati dall’esercito afghano; dalle scritte di propaganda sui muri e le immagini di donne rimosse dagli esercizi commerciali alle manifestazioni pro-talebani e le celebrazioni per il ritiro delle truppe americane.
Le “promesse” di maggior apertura dei talebani rispetto al passato, intanto, sono state subito infrante. Le manifestazioni di protesta—guidate soprattutto da donne—sono state brutalmente represse, e ci sono state notizie di giornalisti e civili arrestati e picchiati.
Il nuovo governo è tutt’altro che variegato, e comprende molti uomini della vecchia guarda talebana che era al potere negli anni Novanta.
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