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Forse lo studio sui millennial che non fanno sesso è una cazzata

Secondo uno studio recente, i giovani adulti di oggi farebbero molto meno sesso delle persone nate negli anni Sessanta. Ma ci sono diverse ragioni per scettici sui risultati della ricerca.
Foto via Flickr

I millennial sono da più parti considerati dei narcisisti pigri e pieni di sé, che passano le loro giornate a scrivere su Twitter e a giocare a Pokemon Go. Negli ultimi giorni, in aggiunta, è diventato virale uno studio - che dice di fornire delle prove empiriche - secondo cui i giovani d'oggi avrebbero una vita sessuale poco attiva.

I ricercatori della San Diego University, della Florida Atlantic University e della Widener University affermano che i giovani tra i 20 e i 24 anni fanno molto meno sesso delle generazioni precedenti. Il 15 per cento dei millennial in questa fascia d'età contattati dai ricercatori dicono di non aver avuto partner sessuali da quando hanno compiuto 18 anni, rispetto al 6 per cento delle persone nate nei primi anni Sessanta.

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"Oltre a evitare con più probabilità il matrimonio, una carriera stabile e una vita indipendente subito dopo i 20 anni, sempre più millenial rinunciano al sesso durante i primi anni della vita adulta," scrivono i ricercatori sulla rivista Archives of Sexual Behavior.

Gli autori dello studio, per questa loro scoperta, hanno elaborato una seria di spiegazioni: dal finanziamento dell'educazione sessuale nelle scuole improntata all'astinenza, alle paure per le malattie sessualmente trasmissibili, all'importanza dell'aspetto fisico su app per incontri come Tinder, alle miscredenze sulla cultura giovanile da "una botta e via." Ma c'è più di una ragione per restare scettici.

La prima è il modo col quale sono stati raccolti i dati. Il campione era costituito da più di 26.000 statunitensi, ma le informazioni sono state prese dal General Social Survey (GSS, o Sondaggio Sociale Generale) che viene svolto ogni anno dal 1972, e che ha come obiettivo rappresentare un campione degli americani maggiorenni a livello nazionale.

Come ha osservato la sociologa di Stanford Aliya Saperstein, sondaggi similitendono a usare un linguaggio eteronormativo, e spesso non riflettono il pensiero contemporaneo sul sesso e sul genere intese come due categorie distinte con più di due opzioni (maschio e femmina). La professoressa Brooke Wells della Widener University, una degli autori del nuovo studio, ha spiegato a VICE News che concorda sul fatto che i sondaggi sociali "devono offrire delle risposte migliori e impostare le domande in modo da riflettere meglio le esperienze binarie di genere."

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"Il GSS fa domande sul numero di compagni uomini e di compagne donne, quindi è possibile che alcuni compagni non vengano registrati perché le persone si identificano sempre meno… come donne o uomini," ha detto Wells.

Ma non è convinta che questa variabile abbia avuto un impatto sui risultati dello studio, soprattutto perché "il movimento verso idee di genere meno binarie sono un fenomeno molto più recente."

Wells e i suoi colleghi avrebbero fatto affidamento a una finestra molto piccola per fare proclami generali sulle abitudini sessuali di un'intera generazione. Nello specifico hanno paragonato le persone tra i 20 e i 24 anni che sono nate con tre decenni di distanza. Se si allargasse lo spettro dello studio oltre a questi due periodi di quattro anni ciascuno, probabilmente il quadro sarebbe più completo.

Un altro problema che hanno notato gli stessi ricercatori nello studio, è che la definizione di cosa si intenda per "sesso" nel sondaggio non sarebbe stabilita, ma lasciata alla libera interpretazione degli intervistati. Quindi probabilmente - è la tesi - le generazioni precedenti avrebbero involontariamente esagerato le proprie vite sessuali accorpando tutta una serie di attività sessuali sotto la parola "sesso," influenzando i risultati.

Il sondaggio fonde anche l'attività sessuale con la promiscuità sessuale. La vita sessuale di una persona è determinata dal numero di persone con cui hanno fatto sesso da quando hanno 18 anni, non dal numero di volte in cui dicono di aver fatto sesso in una determinata settimana.

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Detto questo, i ricercatori fanno anche delle giuste osservazioni. Sottolineano che quando oggigiorno i ragazzi si dedicano al "Netflix and chill," le loro attività solitamente includono "una varietà di comportamenti sessuali." Lo studio si chiede se, magari, più millennial decidono di dare e ricevere sesso orale invece di avere un rapporto completo.

Altri studi hanno ripetutamente confermato che sempre meno persone si sposano prima dei 30 anni, e i ricercatori dello studio sui millennial hanno evidenziato che il matrimonio è "uno sbocco tradizionale per la sessualità."

Hanno anche citato un sondaggio della Pew Research che ha confermato la triste realtà dei giovani d'oggi: una cifra record di ventenni vive ancora con i genitori, e portare un partner a casa per fare sesso su un letto a una piazza cigolante non sembra proprio essere l'ideale per una vita sessuale avvincente.


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