L'immagine di Noyz Narcos proiettata su un palazzo durante il tour di promozione di VIRUS.
Un fotogramma del documentario sul tour di Noyz Narcos, via Circus Studio/Propaganda.
Musica

Per spiegare tutte le emozioni del tour di Noyz ci voleva un documentario

Il nuovo progetto di Propaganda e Circus Studios ti fa vedere (letteralmente) la temperatura che si alza quando sale sul palco Noyz Narcos.

Settembre è un mese di festa per la cultura hip hop italiana. Per il suo sedicesimo compleanno, quest’anno, la crew di Propaganda ha deciso di fare le cose in grande—sì, più del solito.

Ci saranno due festival, uno questo weekend al Parco Schuster di Roma e uno il prossimo al Circolo Magnolia di Milano, che ospiteranno tantissimi artisti che hanno fatto la storia del genere, da Noyz Narcos stesso a Ensi, da Ketama126 a Gemello, da TY1 a DJ Gengis. E proprio perché la dimensione del live e le città di Roma e Milano sono così importanti per Noyz e lo sviluppo del brand, Propaganda ha voluto girare un documentario che raccontasse in maniera più autentica possibile il sentimento di unione che li rappresenta.

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Noyz Narcos ritratto di profilo nel documentario sul suo tour.

​Un fotogramma del documentario sul tour di Noyz Narcos, via Circus Studio/Propaganda.

Il documentario, prodotto da Circus Studios, Propaganda e Gargoyle è qualcosa di totalmente inedito rispetto a qualsiasi contenuto mai visto su Propaganda, molto lontano anche dallo stesso Dope Boys Alphabet. Per capirlo nella sua interezza abbiamo fatto due chiacchiere con due figure chiave: Andrew, il fondatore di Propaganda, e Alessandro Villata, patron di Circus Studios—il primo team esterno in assoluto ad approcciarsi al collettivo su un’opera così essenziale—e ideatore del progetto. 

“Questo documentario è una scommessa. Abbiamo voluto registrare e produrre contenuti di comunicazione basati sull’aggregazione,” spiega Alessandro mentre racconta di come gli eventi reali—i concerti, si intende—siano il focus dell’intero progetto.

Sono stati scelti due live simbolici, uno romano e uno milanese, che, tra momenti backstage e bagni di folla in delirio, raccontano due storie diverse.

La folla a un concerto di Noyz Narcos. Un ragazzo spicca nel centro con in mano una fascia del tour.

​Un fotogramma del documentario sul tour di Noyz Narcos, via Circus Studio/Propaganda.

La data di Roma è quella del Rock in Roma del 10 giugno 2022 per il tour estivo di VIRUS. Immaginate il grado di tensione e di coinvolgimento del pubblico, di quindicimila persone, poco prima che Noyz salisse sul palco a cantare un disco che in teoria non avrebbe dovuto registrare, come unico artista solista dell’intera programmazione del festival. Ecco, Andrew e Alessandro hanno voluto ritrarre questo tipo di emozione, questo sentimento di devozione e rispetto assoluto che i fan dagli anni ’90, devoti al culto, condividono con i ragazzi più piccoli, che si prendono la responsabilità di studiare la storia di Propaganda e capirne non solo il rilievo, ma soprattutto la passione. “È una scommessa vinta narrata da Noyz stesso,” dice Andrew.

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Milano è una città importante per Propaganda tanto quanto Roma, seppur per motivi diversi. Questa città ha rappresentato negli anni, e rappresenta tutt’ora, un luogo di opportunità e di crescita esponenziale per il brand. 

Noyz Narcos, di spalle, abbracciato da Andrew Propaganda.

​Un fotogramma del documentario sul tour di Noyz Narcos, via Circus Studio/Propaganda.

Come dice Alessandro, però, “il calore di Roma è rinomato,” è intrinseco, e documentaristicamente parlando i fan sotto al palco contribuiscono già da soli a comunicarlo. Come fare, quindi, a rendere lo spettatore del progetto partecipe dell’eccitazione di Milano? La scelta è ricaduta su una camera termica, uno strumento di estrema precisione che permette di rilevare l’energia all’infrarosso convertendola in un segnale elettronico, che successivamente produce un’immagine in grado di catturare gli animi infiammati del concerto al Carroponte. “Si vedono il pulsare delle vene, lo scorrere del sangue,” spiega Alessandro, e come aggiunge Andrew “diventano un elemento narrativo a livello cinematografico.”

L’obiettivo del documentario non è quindi quello di illustrare il percorso storico di Propaganda e del suo protagonista principale, ma è quello di offrirne un ritratto organico, incontaminato e soprattutto essenziale—la durata totale è di circa cinque minuti. Per la prima volta, qui, è praticamente solo Noyz a parlare, emerge una dimensione intima e famigliare dell’artista, come nessuna intervista è mai riuscita a centrare. Propaganda è riportata al suo stato iniziale, uno stato di comunità e puro talento. 

Il pubblico a un concerto di Noyz Narcos.

​Un fotogramma del documentario sul tour di Noyz Narcos, via Circus Studio/Propaganda.

Il documentario, ad opera del regista Ryan Harris e con i contributi del fotografo Consiglio Manni, sarà disponibile in anteprima al Propaganda Festival il 10 e l’11 settembre al Parco Schuster di Roma e il 17 e il 18 settembre al Circolo Magnolia di Segrate (Milano). 

Il volto di Noyz Narcos ripreso con una telecamera a infrarossi.

​Un fotogramma del documentario sul tour di Noyz Narcos, via Circus Studio/Propaganda.