Quello che non pensavi di voler sapere sul sesso in gravidanza
Illustrazione di Riccardo Calvi.

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Quello che non pensavi di voler sapere sul sesso in gravidanza

Quando sarà il vostro turno (o quello di qualche amico), ricordatevi questo articolo.

Ultimamente, sarà che sono entrata appieno in quell’età in cui posso essere bersaglio di tristissime battute sull’orologio biologico, l’argomento "donne incinte" è sempre più presente nella mia vita—alle volte in forma di amiche che aspettano bambini, alle volte in conversazioni sull'incubo delle chat per neomamme. Questo mi ha portata a interrogarmi su una questione che fino a pochi anni fa non avrei mai preso in considerazione: come è fare sesso quando sei incinta? A giudicare dalla quantità di dubbi sollevati online, non sono l'unica a pormi questa domanda: “Ho un gruppo [Facebook] di parecchie mamme, circa 60mila iscritte, e ogni tanto esce l’argomento,” racconta Silvia Lonardo, di Cose da Mamme. “Proprio qualche giorno fa una mamma ha chiesto: ‘Ma avete mai fatto sesso in gravidanza?’, come se fosse una cosa strana. La maggioranza delle risposte erano: ‘Ovviamente sì,’ quindi insomma non è un tabù così diffuso,” fa notare.

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Il problema chiaramente non è solo meccanico: cosa succede al desiderio di una donna quando aspetta un figlio? Esistono rischi associati al sesso durante la gravidanza, che diano ragione a così tante quasi-madri online per cominciare infiniti thread sui forum? Non potendo avvalermi della mia esperienza personale, ho cercato risposta a queste domande tra scienza e madri.

La prima cosa da chiarire—per tranquillizzare tutti—è che salvo controindicazioni mediche si può continuare ad avere una vita sessuale anche in attesa di un figlio. Ed è esattamente quello che la stragrande maggioranza delle persone fa, nonostante nell’immaginario comune non sempre sia così scontato. "È come se quando sei incinta tutto [il resto] dovesse essere un po’ messo da parte, per fare spazio a questo ruolo enorme della mamma, che è pura, devota, dolce, in attesa di questa creatura," mi racconta Chiara Cecilia Santamaria, fondatrice del blog Ma Che Davvero?. Insomma, come se—soprattutto in Italia, sottolinea Chiara—la figura di madre fosse in contrapposizione con quella di donna che vive anche la propria sessualità.

Visioni del genere sono frutto di retaggi culturali che benché affievoliti faticano a scomparire, ma anche della disinformazione che—anche a causa di quei retaggi che rendono il sesso un tabù—persiste. "C’è ignoranza, a volte, perché si pensa di fare male al bambino, si pensa che il bambino se ne accorga, o che possa capire," commenta Elena Zauli, mamma di due bambini, psicologa, sessuologa e fondatrice del blog The Yummy Mom. "Ci sono uomini che si credono particolarmente dotati e pensano di poter arrivare a toccare il bambino con il pene, o comunque di infastidirlo in qualche modo."

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Nonostante si tratti di una paura ridicola, a confermarmi che è più diffusa di quanto si pensi è la dottoressa Anna Maria Paoletti, professoressa di ostetrica e ginecologia all’università di Cagliari. Che ne sottolinea l’infondatezza: "In gravidanze fisiologiche—ovvero in cui non sono presenti particolari condizioni di rischio—il pericolo che l’uomo con la penetrazione possa raggiungere il feto, protetto all’interno del sacco amniotico, non sussiste," mi spiega. Questo però, continua, non vale in presenza di condizioni patologiche in cui il sacco amniotico può risultare effettivamente più esposto a eventuali traumi meccanici, e c’è davvero la possibilità che un rapporto sessuale causi o ne favorisca la rottura. Ma si tratta, appunto, di condizioni patologiche.

In gravidanza, poi, molte donne riscontrano un aumento del desiderio in situazioni che tendono a cambiare in modo soggettivo di trimestre in trimestre. Silvia dichiara di aver passato i primi mesi "a palla." Elena invece dice di aver avuto un secondo trimestre "favoloso", in cui gli orgasmi erano molto intensi e la sensibilità maggiore. "Sei piena di energie, di ottimo umore, hai libido a mille. Poi, nel terzo trimestre, piano piano scende un po’, magari hai acidità di stomaco, fisicamente sei più pesante, più stanca, non hai voglia di farlo tutti i giorni," mi racconta.

Anche in questo caso, è tutto supportato dalla scienza. Durante la gravidanza, mi spiega Paoletti, si verifica un aumento della produzione di ormoni, compresi quelli che favoriscono il desiderio sessuale. Inoltre, l’altissima secrezione di estrogeni provoca una maggiore lubrificazione a livello vaginale. Si tratta comunque di un discorso, specifica Paoletti, molto soggettivo: "Ci sono donne che hanno un aumento di sensibilità, altre che non lo avvertono. E comunque dobbiamo considerare l’atteggiamento psicologico di ogni soggetto, in ogni gravidanza." In altre parole, bisogna tenere in conto il fatto che non tutte le donne incinte vivono con serenità il proprio corpo e la propria sessualità: alcune risentono del cambiamento fisico più delle altre, così come sul modo in cui si vive la gravidanza vanno ad influire il trascorso personale e di coppia di ognuna. Quanto alle posizioni in cui è meglio farlo—un altro punto forte delle discussioni online sul tema sesso in gravidanza—l’appello di Paoletti è la cautela nel gesto atletico, soprattutto con il passare delle settimane: "Più si va avanti, più l’utero è ingombrante, diciamo, e si dovranno assumere tutte le posizioni più consone, più semplici." Nello specifico, meglio evitare il missionario e le posizioni in cui la donna sta sopra. È preferibile il cucchiaio, come conferma anche chi ci è passato. "La posizione che trovavo più comoda era da dietro, sul fianco, perché in questo modo poggiavo il pancione sul letto, e non intralciava il rapporto e il movimento," racconta Silvia. "Quella era la mia posizione preferita, poi ognuna troverà la sua." Elena, ad esempio, dice di non aver avuto pance particolarmente voluminose che la limitassero, e fa notare: "Più che altro, nelle ultime settimane, se sei in una posizione scomoda, il bambino te lo fa sentire. L’ultimo mese soprattutto, senti se il bambino è scomodo e dà fastidio anche a te."

Oltre alle posizioni da prediligere, ci sono anche pratiche che è meglio evitare. Per quanto riguarda le prime, Paoletti mi spiega per esempio che durante il sesso orale è importante fare attenzione a non soffiare all’interno della vagina, in quanto questa pratica (non so quanto diffusa) potrebbe portare al rilascio, a livello locale, di sostanze che inducono contrazioni dell’utero (e rischio di aborto o parto pre-termine).

Per quanto riguarda le buone pratiche da non tralasciare, invece, c’è quella dell’uso del preservativo, che sarebbe meglio usare durante i primi tre mesi di gravidanza (e che comunque è sempre importante per evitare infezioni e malattie sessualmente trasmissibili). "Sconsiglierei il rapporto senza il preservativo nel primo trimestre," mi dice Paoletti, spiegando che nel liquido seminale sono presenti alcune sostanze, le prostaglandine, in grado di scatenare contrazioni uterine.

In linea di massima, comunque, è importante che ogni donna si confronti apertamente con il proprio ginecologo: "Ogni gravidanza è un caso a sé, e deve essere il medico a dare il via libera o eventuali indicazioni nel caso ci siano problematiche," ricorda Chiara. Tuttavia "è un argomento che il ginecologo affronta nel momento in cui fai una domanda diretta, non è un’informazione che ti viene data." È anche per questo, forse, che i forum online e i gruppi Facebook brulicano di domande sull'argomento—e di futuri padri timorosi di poter arrivare al feto col loro pene.

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