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Guarda delle persone dare fuoco ai ripetitori 5g convinte c'entrino col coronavirus

In certi casi, hanno dato fuoco a ripetitori 4G per sbaglio.
5G teorie del complotto cospirazione coronavirus
Soeren Stache/picture-alliance/dpa/AP Images

Alcuni dimostratori anti-5G hanno assaltato dei ripetitori cellulari in Olanda, Nuova Zelanda e Irlanda in conseguenza al diffondersi online e sui media di teorie del complotto secondo cui la tecnologia di nuova generazione sarebbe legata alla pandemia di coronavirus.

Gli attacchi alle torrette, che sono iniziati in realtà nel Regno Unito già la settimana scorsa, danneggiano reti di comunicazione fondamentali, proprio ora che sono necessarie più che mai per gestire l'emergenza sanitaria in corso.

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Nella notte di lunedì, in Olanda, altri due ripetitori 5G sono stati dati alle fiamme, e il totale di attacchi da venerdì scorso è così salito a nove.

"La disponibilità di un'infrastruttura digitale affidabile è essenziale. I collegamenti sono disperatamente necessari a ospedali e case di cura… però c'è chi dà deliberatamente alle fiamme le torrette. È incomprensibile e inaccettabile," ha detto alla testata olandese De Telegraaf Rob Bongelaar, direttore della Fondazione Monet, un'associazione che monitora il collocamento dei ripetitori.

Bongelaar ha anche rivelato che è stato scritto a bomboletta "Fuck 5G" in uno dei siti presi di mira. Una frase simile è udibile in un video pubblicato dai responsabili degli incendi nel Regno Unito la settimana scorsa.

In Olanda esiste un forte movimento di protesta contro il 5G da tempo, e questa ultima ondata di teorie del complotto che lega la tecnologia al diffondersi del coronavirus è stata fatta risalire a un articolo pubblicato su un sito olandese che citava un medico che condivideva l'ipotesi.

In Irlanda, i dimostratori hanno appiccato fuoco a due ripetitori nel nord-ovest del paese domenica scorsa. Ma benché all'inizio sia stato fatto riferimento alle due postazioni come torrette 5G, un portavoce dell'azienda proprietaria, Eir, ha poi confermato che si trattava, in realtà, di ripetitori 4G.

Erano stati compiuti dei lavori in entrambi i punti per aumentare la capacità dei servizi offerti all'ospedale vicino, durante la pandemia di coronavirus.

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Anche in Nuova Zelanda sembra che alcuni dimostratori anti-5G abbiano danneggiato un ripetitore 4G per errore.

Uno di questi, che è costruito entro i confini di una fattoria a Waiharara come parte del progetto Rural Broadband Initiative, è rimasto danneggiato in un incendio doloso a fine marzo.

Nel frattempo, un video pubblicato su Facebook questa settimana mostra un uomo a Manurewa, nella periferia di Auckland, che rovescia benzina sui cavi scoperti di un ripetitore cellulare ancora in costruzione. Nel video, si sente la voce di un altro uomo che dice "Fuck 5G" e "Fuck the New Word Order" ["Fanculo il Nuovo Ordine Mondiale" ndt], mentre i due si allontanano dalla scena. Il video è poi stato rimosso e la polizia sospetta che sia legato a una denuncia per incendio nella zona fatta il 5 aprile.

Il picco di incidenti nel mondo segue una serie di attacchi compiuto in almeno 20 ripetitori cellulari nel Regno Unito la settimana scorsa.

In risposta alle critiche ricevute da politici e gruppi di attivisti, Facebook ha detto che prenderà misure più aggressive contro i gruppi che diffondono teorie cospirazioniste. Ha già bannato uno dei gruppi più grossi nel Regno Unito, chiamato Stop5GUK, che aveva decine di migliaia di membri attivi.

Ma sforzi positivi come questi continuano a essere messi alla prova mentre celebrità come gli attori John Cusack e Woody Harrelson e la rapper MIA continuano a promuovere discorsi sul legame tra 5G e coronavirus, nonostante il monte di prove scientifiche che confuta categoricamente la teoria.

"Ciò che non accetto è che i media mainstream bollino la cosa come falsa subito, quando non lo sanno neanche se è vero o no," ha detto questo lunedì Eamon Holmes, presentatore del programma inglese This Morning. "È molto facile dire che non è vero, perché è quello che dice anche lo stato."

Holmes ha poi detto martedì che i suoi commenti sono stati mal interpretati: ha detto che non c'è alcuna prova scientifica che leghi il coronavirus al 5G, ma ha aggiunto che è giusto che le persone cerchino una risposta sull'origine del coronavirus.

Immagine di copertina: ripetitore 5G in Germania. Vodafone ha installato e attivato 80 impianti per l'operazione di prova su scala nazionale del 5G. 17 October 2019. (Soeren Stache/picture-alliance/dpa/AP Images)

This article originally appeared on VICE US.