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Perché mi piace Marco Mengoni

Una lettera aperta al mio cantante italiano preferito per augurargli buona fortuna all'Eurovision di stasera.

Immagine tratta da Marco Mengoni FaceClub

A ridosso della sua partecipazione a Eurovision—concorso per cui, in mancanza della Turchia, farò il tifo come l'anno scorso per la Russia—mi sono interessata a chi fosse il partecipante della nostra Nazione e ho scoperto che era il mio cantante italiano preferito, Marco Mengoni, che ha vinto tutto e che piace a tutti. Ma perché anche a me piace Marco Mengoni? Forse perché sono gay? Molto probabilmente è così, o forse no. Sono vagamente in crisi perché me lo sono chiesta parecchio e non mi so dare ancora una risposta.

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Come alcuni di voi sapranno, la sottoscritta è una critica musicale e siccome sono una critica dovrei essere critica nei confronti di un musicista leggero, anche perché scrivo su VICE, che di solito nelle recensioni non accoglie la musica leggera, se non come molle arto atrofizzato della vera musica da duri a cui riservare faccine che vomitano. Di conseguenza, la mia brama aziendalistica mi porterebbe a deprecare un artista il cui volume della voce è calibrato in percentuale superiore al volume degli strumenti, a dargli del sempliciotto, del molliccio, del frocio.

E invece no, anzitutto perché è appena passata la giornata mondiale contro l'omofobia, quindi non sta bene dare del frocio a una persona solo perché ha una voce da Farinelli e un look molto curato; secondariamente, perché mi sono resa conto di amarlo.

E non sono la sola: molte delle persone più critiche (musicalmente e no) che mi stanno attorno amano Marco Mengoni alla follia, con una passione di un impeto pandemio, carnale, che trascende la sola canzone "L'Essenziale" (peraltro l'unica che conosco), come se l'amore nei suoi confronti fosse realmente fisico, come se ognuno di noi volesse possedere Marco Mengoni, dilaniarlo, mangiarlo.

Per questo motivo mi sono posta in atteggiamento scettico (nel senso etimologico del termine) alla ricerca dei motivi per cui MM mi soddisfa come una pizza farcita.

1. Per l'utilizzo ginnico delle sopracciglia.

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Mi sono sempre piaciute le persone con una consapevolezza etica del proprio corpo e soprattutto delle parti pelose del suddetto corpo. L'abilità di usare i peli come significato, oltre che come significante, è un chiaro segnale di carattere dominante in senso mammifero.

E possiamo notare come MM in molte occasioni converta le espressioni verbali in espressioni sopraccigliari che lo rendono al tempo stesso sexy ed esportabile a un mercato estero senza necessariamente dover tradurre i suoi testi. Nella top ten delle sue sopracciglia rientrano questa, questasopracciglio destro, sopracciglio sinistro.

Noto che il sopracciglio sinistro ha un taglio tramite il quale la figura di MM è in grado di reintegrare in un'immagine socialmente riconosciuta anche coloro che nel corso degli anni Novanta hanno tentato di fare del proprio viso un codice morse.

2. Il secondo motivo per cui amo Marco Mengoni è il fatto che non si capisce se è culo, cosa che in altri personaggi della televisione e della musica italiana mi fa abbastanza rabbrividire.

Per esempio in questo servizio televisivo fatto da un gay in cui tutti sono gay:

Chiaramente sarebbe molto carino che in Italia la piantassero di relegare un bell'outing a "sfera privata" quando magari servirebbe a smetterla di essere praticamente il paese con più froci democristiani e negazionisti del mondo. A Marco, però, è concessa questa dolce ambiguità, perché è molto bello e perché fa sperare a maschietti e femminucce che un giorno possa essere il padre dei propri figli. Credo che la possibilità di avere un rapporto sessuale con Marco Mengoni non vada negata a nessuno, e che sia un diritto di tutti e tutte le sue fan sperare nel fatto di poter incontrare da vicinissimo le sue sopracciglia, di mischiarle con le proprie. È quindi giusto che questo ragazzo non delinei la propria sessualità e continui a fare finta di essere schifato dai baci dei ragazzi.

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3. Quando ingerisco contro la mia volontà sostanze cannabinoidi mi esce una voce molto simile a quella di MM quando parla. Sembra sempre mezzo intasato, quindi mi sta simpatico anche perché mi sono convinta che abbia le adenoidi o sia anche lui sotto effetto di cannabinoidi. Probabilmente questo è il motivo per cui spesso preferisco quando parla a quando canta. Menzione d'onore a quando l'ho sentito pronunciare il termine scervellato in una corretta dizione (sono fan della dizione).

4. Tralasciando il mio desiderio di possederlo, MM mi piace perché credo sia il tipo di uomo che vorrei essere. Sono convinta che abbia un buon transito intestinale e un ottimo rapporto con l'abbigliamento, entrambe cose che io non ho. Questo si può notare dal modo in cui indossa camicie e completi e da come negli ultimi giorni abbia sfoggiato con sicurezza una maglietta bruttina, come se la sua eleganza innata gli potesse permettere di comportarsi da arbiter elegantiarum in ogni occasione.

Ecco, io invidio questo ragazzo, e la mia invidia si declina in un attaccamento morboso a una sola delle canzoni del repertorio di Marco, come se ascoltare in continuazione quella sola canzone mi potesse avvicinare alla sua psicologia e mi permettesse di identificarmi nelle sue emozioni. Oltretutto, credo che Marco sia, come me, un essere solitario e abitudinario. Una volta l'ho sentito definirsi un "giovane vecchio" e questa sua ammissione mi ha intenerito oltre la normale soglia di empatia e ho pensato di essere come lui, solo meno elegante.

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Da quella consapevolezza ho dedotto che la guaina esterna che con tanta abilità, vuoi per mestiere, vuoi per costrizione, sfoggia in occasioni sociali, sia la sua dote principale, e ho iniziato ad acquistare per il mio guardaroba camicie ispirate all'immagine e somiglianza con Marco Mengoni, conferendo all'oggetto camicia un ruolo di correlativo oggettivo della grazia con cui questa creatura si muove in società, da cui la mia disgraziata condizione di animale asociale vorrebbe nello stesso tempo prendere spunto e affrancarsi.

Non è facile essere un vero fan di Marco, dal momento che è così sottile il confine tra la perfezione della sua immagine e le tenerissime imperfezioni che traspaiono da lui in certi momenti o in certe canzoni, e la sua ambiguità sessuale, insieme a quella sociologica, lo rende un modello autentico, così vicino a me da poterlo considerare un mio amico, ma allo stesso tempo difficilmente eguagliabile. Questa cosa mi distrugge, soprattutto quando mi rendo conto che non sono un uomo e che non sono alta un metro e ottantacinque, e che quindi un completo non mi starà mai bene come sta bene a lui.

5. Musicalmente parlando, mi rendo conto che il tono di voce che ha ammaliato me e molte altre casalinghe italiane abbia questo potere perché nel nostro background musicale abbiamo la passione per le cantanti soul come Tina Turner, che molti della mia generazione hanno inconsciamente assunto come la voce più virtuosa del mondo (scavate nel vostro inconscio, se non concordate subito con questa mia affermazione dopo cinque o sei sedute psicanalitiche mi darete ragione). Quindi ora che Tina ha deragliato dalla carriera musicale e si dedica quasi a tempo pieno alla ricerca del nirvana, la voce più vicina al nostro inconscio concetto di perfezione resta quella di Marco.

Per questi motivi io stasera rinuncerò a tifare Russia come l'anno scorso e manderò il mio cuore fino in Svezia con il caro Marco. Ciao Marco, ti voglio bene. Tua fan per sempre, Virginia.

Segui Virginia su Twitter: @virginia_W_