Musica

Ma quindi Taxi B e la FSK Satellite sono forti o no?

Era dall’esordio della Dark Polo Gang e di Young Signorino che dei rapper non scatenavano discussioni del genere: abbiamo provato a ragionarci.
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Chiello, Taxi B e Sapobully della FSK

Gli FSK Satellite sono un gruppo di rapper lucani. Sono Taxi B, Sapobully e Chiello FSK, più il producer powv_fsk. Con loro lavora regolarmente anche il producer Greg Willen. I loro video stanno facendo molte views su YouTube e il loro nome sta creando discussioni piuttosto accese. Dato che non abbiamo ancora capito cosa pensare di loro abbiamo provato a ragionarci ad alta voce. Parlano Elia Alovisi e Niccolò Murgia.

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Elia: Ciao Niccolò. Io ho scoperto Taxi B quando ancora si chiamava TAXMANIA. Ero finito sul video della sua “BLACKDRAGON” e lo avevo intervistato perché, semplicemente, non era famoso ma aveva la faccia tatuata. Mi interessava capire che cosa lo avesse spinto, a soli 19 anni, a fare una cosa del genere. Lui mi aveva risposto una cosa tipo “"Il rap era la mia unica scelta, dovevo fare qualcosa che lo rendeva un lavoro". Poi mi sono girato dall’altra parte e me lo sono trovato a fare centinaia di migliaia di views su YouTube e a creare discussioni lunghissime su Chiamarsi MC. Tu come l’hai scoperto?

Niccolò: Io l’ho conosciuto più o meno nello stesso periodo, penso che “BLACKDRAGON” sia stata la prima canzone sua che ho sentito. Poi l’ho ritrovato qualche mese dopo perché seguo Greg Willen su SoundCloud e tra le varie collaborazioni c’era anche lui. Penso che ci sia stata una grossa evoluzione nel frattempo, perché quel primo pezzo non mi diceva nulla, ricordo di aver pensato che sarebbe sparito nel nulla subito dopo. Invece poi mi sono reso conto, un paio di settimane fa, che stava esplodendo, sia in termini di visualizzazioni che in termini di dibattito, tra chi lo odia o non lo capisce e chi lo vede come una bella novità. Per me il discorso sugli FSK passa principalmente per Taxi B, che è un po’ più che il leader, mi pare di capire.

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Uno screenshot dal video di "No Spie", cliccaci sopra per vederlo su YouTube

Elia: Veniamo al motivo per cui stiamo parlando. Tu mi dici che Taxi B e gli FSK ti convincono. Come mai?

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Niccolò: Sono chiaramente derivativi, però hanno qualcosa che non so definire. Vanno oltre le urla e le stranezze fini a se stesse. Non sono noiosi e non mi sembrano neanche i soliti che copiano gli altri rapper solo per poter dire che fanno i rapper. Lui ha una cifra stilistica chiara, e probabilmente ce l’ha anche Chiello, mentre su Sapobully (che prima si chiamava Sapohaze) ho un po’ più di dubbi. Taxi B, tanto per cominciare, ha un’estetica tutta sua: vedo su YouTube che ogni tanto risulta anche come co-direttore artistico dei video, e questo dimostra già qualcosa. E poi sta variando tra diversi generi, tipo per esempio “Woody Woodpecker” non la definirei nemmeno una canzone rap, anzi, non so nemmeno se la definirei una canzone. Però ci sta.

Elia: Ho visto in giro diversi commenti che paragonavano Taxi B e gli FSK alla Dark Polo Gang. Secondo me è una mezza verità. Sicuramente è falso a livello contenutistico o di metrica. All’interno di un movimento di rottura con la vecchia scuola, la Dark portava all’estremo le istanze dell’intera nuova generazione di artisti. Ti stava sul cazzo l’assenza di contenuti? Loro te la sbattevano in faccia. La esageravano, pucciandola in un vortice di assurdità. Per te il rap senza rime non esisteva? Per loro aveva perfettamente senso. Taxi B e compagni, invece, vengono fuori oggi che l’esagerato è già più che sdoganato e portano in Italia quella furia gridata post-SoundCloud di 6ix9ine, Ski Mask e compagnia bella. Ci mettono un po’ di anglicismi, giocano un sacco di assonanze, ritmi storti e parole spezzate, ma non ci sento quell’esplosione di significato che invece riconoscevo nel linguaggio alieno della Dark.

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Niccolò: Oltre alla Dark però ci sono altri riferimenti in quello che fanno. Sono andato a vedere chi segue Taxi B su Instagram ed ero convinto di trovarci un bel po’ della scena tedesca/austriaca tipo Yung Hurn, invece non è così. Forse hanno semplicemente delle influenze in comune nella scena americana, fatto sta che penso che si assomiglino molto. Sebbene sia derivativo, non lo trovo più derivativo di tante altre cose, non mi sembra una cosa copiata completamente. Anche nella prima DPG, per quanto io sia un loro grande fan, si possono trovare dei riferimenti espliciti ad altri progetti, come Chief Keef o la scena SoundCloud che stava esplodendo in quel periodo. Se vai ad ascoltarti le prime cose, da Succo di Zenzero a quelle ancora precedenti come “Alien”, puoi trovare delle barre che sono proprio tradotte pari pari. È chiaro che gli FSK si rifacciano a quell’immaginario e che non esisterebbero senza il linguaggio alieno della Dark, però non c’è solo quello. Sarei curioso di chiedere a lui le sue influenze, perché, ritornando a “Woody Woodpecker”, penso che molti rapper italiani si sarebbero rifiutati di cantare su una base così. Invece per lui ha un senso.

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Uno screenshot dal video di "Woody Woodpecker", cliccaci sopra per vederlo su YouTube

Elia: Invece credo che il paragone con la Dark valga pienamente per il lato musicale. Come Sick Luke era un fuoriclasse con un suono iper-riconoscibile, così Greg Willen è un drago del beatmaking. I suoi beat, soprattutto “FSK”, “Woody Woodpecker” e “Paste Pazze”, sono davvero fighi quando si accorgono di poter diventare pezzoni ballabili. Non hanno solo la distorsione matta mutuata dalle varie “Look At Me!” ma anche idee che si susseguono, toni storti, switch che tengono sempre alta l’attenzione. Che ne pensi?

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Niccolò: Greg Willen è senza dubbio fortissimo, però non darei tutto il merito a lui. Lo prova il fatto che lui produce tanta altra gente, se vai sul suo SoundCloud le collaborazioni sono molte, però solo Taxi B sa comunicare in modo così efficace. Il paragone con Sick Luke regge: anche quando la Dark stava esplodendo in molti dicevano che le sue produzioni erano sprecate con il rap di Side, Tony, Pyrex e Wayne. Ma poi hanno capito. Greg Willen aiuta, anche perché ha un producer tag molto riconoscibile e molto figo, “Greg Willen non dormire”.

Elia: C’è poi un altro elefante nella stanza, credo, e si chiama Young Signorino—d’altronde quell’articolo sui tatuaggi in faccia ai rapper italiani lo avevo scritto a partire da lui, e Greg Willen ha prodotto un po’ di sue cose. Anche prima del successo, quando faceva i pezzi tutti ripetitivi e distorti e non se lo cacava nessuno aveva già dentro buona parte di quello che portano Taxi B e i FSK—o almeno, a me così sembra. Dopo il drama con il suo ex manager e la scelta di farsi i cazzi suoi, questi ragazzi stanno un po’ prendendo il suo posto nell’immaginario collettivo: quello di schegge impazzite, un po’ buffe e un po’ esagerate, divertenti da seguire e pieni di frasette da citare scrivendo in caps.

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Uno screengrab del video di "Long Neck", cliccaci sopra per vederlo su YouTube

Niccolò: Non hai torto. Però mi fa ben sperare il fatto che loro siano così attivi e così organizzati. Non penso siano in grado, a oggi, di fare un bel disco. Però noto più coerenza creativa in loro rispetto al Signorino di qualche anno fa, che faceva ogni volta una cosa completamente diversa. Taxi B ha preso le cose più seriamente, almeno a partire da pezzi come “La prova del cuoco” e “No spie”. Mi sembra una cosa più concreta, e lo conferma il fatto che non ha avuto quell’esplosione di successo totalmente assurda che ha avuto il Signorino. Tu che ne pensi?

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Elia: Non lo so. Perché il Signorino dal punto di vista dell’hype è rimasto un po’ “fregato” quando non ha cavalcato “Mmh ha ha ha”, ha mollato il manager e ha preso una direzione diversa. Taxi B mi sembra più stabile, potrebbe fare questa cosa in maniera coerente senza strappi e follie, e non mi stupirei se tra qualche mese lo trovassimo nelle playlist di Spotify o su major. C’è da vedere se le major sono pronte a lasciare spazio a qualcuno di così provocatorio.

Niccolò: Secondo me no, senza mezzi termini. Se mai si troverà nella situazione di dover registrare un vero disco, non sarà mai libero come adesso.

Elia: E invece che mi dici di “Acqua Salata” di Chiello? Una svolta più emo tranquillina, sempre con un ottimo beat di Greg Willen ma un testo un po’… standard per i miei gusti.

Niccolò: Lui è super particolare, è quello con più contenuto nella FSK. A dirti la verità “Acqua Salata” mi ha stupito molto, sembra quasi Franco126. Era abbastanza chiaro fin dall’inizio che lui avrebbe preso una direzione diversa dagli altri, ma vederlo passare così velocemente al cantautorato mi ha davvero colto di sorpresa. Se facessero uscire un mixtape della FSK, come suonerebbe? “Acqua Salata”, poi “Long Neck”, poi un altro pezzo super street? Secondo me funzionerebbe meglio se lui continuasse sulla strada dei primi pezzi, cioè giocando secondo le stesse regole degli altri ma dal suo punto di vista particolare.

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taxi b fsk la prova del cuoco

Uno screenshot dal video di "La prova del cuoco", cliccaci sopra per vederlo su YouTube

Elia: E come vedi il paragone tra Taxi B e 6ix9ine?

Niccolò: Io non li vedo come influenze così fondamentali. La differenza sostanziale con 6ix9ine c’è prima di tutto dal punto di vista stilistico, cioè mentre Takeshi non abbandona mai il rap urlato Taxi B ha una bella dinamica, anche momenti sussurrati.

Elia: In definitiva, non credo arriveremo a punto d’incontro. Io resto dell’opinione che non mi piacciono particolarmente, ma capisco perché funzionano e sono convinto che possano continuare a funzionare.

Niccolò: Secondo me la FSK è ancora in fase di sperimentazione, ma ci sono diversi buoni spunti. Il problema potrebbe essere che stanno diventando un po’ troppo famosi un po’ troppo presto. Molti artisti hanno il problema contrario: arrivano al successo quando le cose che dovevano dire le hanno già dette. Un esempio lampante è la Dark Polo Gang, che è diventata conosciuta quando ormai aveva già abbandonato le tematiche secondo me più interessanti. Anche per Sfera ha funzionato così: certo, c’è stato il repack di XDVR, ma resta il fatto che esisteva già quando è arrivata la fama.

Elia: Però, penso che si parli tanto di Taxi B anche per il suo shock value, e lo shock value ha una scadenza. Che cosa resta quando togli l’effetto “mostro” a Taxi B? Un grande autore di testi? Non mi pare. Un grande esteta? Nemmeno.

Niccolò: Forse rimane una visione artistica però. Non ce lo vedo a reinventarsi, però non si può mai sapere che cosa succederà in futuro. Forse il prossimo step di Taxi B è quello di fare dei featuring con qualcuno di più grosso, per far vedere che è in grado di giocare anche fuori dalla sua comfort zone. Immaginatelo che entra per secondo in un pezzo. Secondo me c’è la possibilità che lui riesca a esprimere la sua stranezza in un ambito più istituzionale e vendibile. Forse non ci metterei la mano sul fuoco, ma lo terrei d’occhio.

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