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Cibo

I video delle torte glassate su Instagram sono una potente arma antistress

La sanità mentale passa anche dalle torte glassate.
Ian O'Leary (c) Dorling Kindersley

Fin da quando ho memoria, la mia vita si è svolta fra i meandri del classico tran tran quotidiano, che nel mio caso comprendono un lavoro a tempo pieno, la scrittura freelance, una relazione e tutti gli altri aspetti di un’esistenza comune alle altre. La mia lista di “cose da fare” è leggermente variata con l’aggiunta del corso di giornalismo, che ha incluso nel pacchetto classi da frequentare, compiti e studio. Con il corso ho dovuto rivedere un attimo i miei orari, incastrando a difficoltà (o tagliando via) tutto quello che non era necessario alla mia sopravvivenza. Fra questi extra c’era anche il tempo da dedicare al relax, che è inevitabilmente sceso in basso nella lista delle mie priorità.

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Ed è più o meno nell’esatto momento in cui ho iniziato il mio corso che ho scoperto i video di glassatura delle torte su Instagram. Il tempismo è stato perfetto. A fine giornata potevo abbozzolarmi nel piumone, frenare i miei pensieri negativi (sulla mia carriera, le mie scelte e abitudini varie), e trasportare la mente su altro.

Mi bastava digitare “decorazione torte” su Instagram per passare in rassegna tutti i video delle persone che amano glassare torte stupende. A volte, quando la giornata si era rivelata parecchio difficile, servivano due dozzine di video simili prima di rilassarmi e iniziare a dormire.

Questo tipo di video non è nuovo. Nel 2015 un listicle di Bustle intitolato “I 14 migliori account di Instagram da seguire se siete golosoni di dolci,” ne aveva già ampiamente parlato. Per me però questi video non sono una questione di golosità, bensì di relax e pace.

E vi dirò di più: quando mi sono ritrovata a menzionare questa mia abitudine ad alcuni amici, ho scoperto di non essere l’unica a vederli. “Sono super contenta tu stia per scrivere di questi video, io amo guardarli,” mi aveva scritto subito un’amica, allegando al testo anche il link del suo video preferito.

Persino Anya Shumilina, direttrice del centro di terapia comportamentale e dialettica di New York, ama i video di glassatura delle torte. “Li guardo, sono estremamente rilassanti.”

Io, da brava esponente di quel gruppo di persone che non è mai riuscita a mediare con successo, ritengo che questi video uno dei primi passi verso il raggiungimento del Nirvana. Ogni fine video equivale alla fine di un progetto. Sono bellissimi da guardare, così come scorrere tra i video di torte della sezione “Esplora” di Instagram infonde vibrazioni di calma e quiete.

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L'ASMR (Autonomous Sensory Meridian Response, la tecnica “dell’orgasmo sensoriale”), è associato a stimoli che, come formicolii, pervadono la pelle in seguito a specifiche risposte fisiologiche, e sempre più persone s’imbattono nei popolarissimi video di ASMR online. Uno studio del 2015 tenuto dal dipartimento di psicologia della Swansea University ha cercato di analizzare profondamente la correlazione fra stati d’ansia e l’ASMR, che parrebbe placarli. Lo studio si conclude con un’affermazione parecchio significativa, che sancisce l’efficacia dell’ASMR in contesti di conforto temporaneo “in chi soffre di depressione, compreso in chi ricorre all’ASMR coscientemente in cerca di sollievo.” E sebbene un simile studio non sia stato ripetuto con la glassatura delle torte, al mondo c’è tutto un sottoinsieme di video ASMR dedicati alla glassatura.

Hilda Burke, psicologa residente nel Regno Unito, sostiene che le app dedicate alla meditazione, i video ASMR e tutti i possibili mezzi multimediali volti al relax hanno “democratizzato la mindfulness e la meditazione. Ora abbiamo un accesso a tutti questi strumenti ed è grandioso.” Effettivamente, adesso, per ricercare la mindfulness basta avere uno smartphone a portata di mano.

I miei personalissimi account preferiti dedicati alla glassatura delle torte sono Chelsweets (di New York) e KarleesKupcakes (di Brisbane). Di solito guardo i loro video senza suono, perché mi lascio semplicemente trasportare dalla glassa levigata sul pandispagna, dai colori che si mescolano insieme e dal dessert finale creato. Eppure, non ho alcun desiderio di mangiarli. Dopotutto, non mi fanno salire alcun languorino: mi calmano.

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“Alcune persone faticano a meditare,” continua Shumilina. “ Non è poi così semplice sedersi, chiudere gli occhi e concentrarsi sul proprio respiro, perché quando si chiudono gli occhi è difficile focalizzarsi sul presente senza che un’ondata di pensieri s’infranga nel cervello. Quando invece guardi quel tipo di video, sposti l’attenzione solo su quelli.”

Chi medita per la prima volta può sentirsi scoraggiato,” continua invece Burke. “Chi riesce a fermarsi e, dal nulla, provare i suoi 5 minuti di mindfulness? Io incoraggio sempre i clienti a partire da 90 secondi e poi, da lì e pian piano, aumentare. Credo sia sempre positivo provare a superare i propri limiti, ma comunque se un cliente venisse da me e mi dicesse che i video delle torte lo aiutano, io ne sarei più che felice.”

Per ottenere assistenza dal Servizio Nazionale Sanitario qui a Londra, dove ora risiedo, ho dovuto frequentare un gruppo di terapia cognitivo-comportamentale di 4 settimane sulla gestione dell’ansia. Era un primo passaggio, dopo sono riuscita a visitare regolarmente un consulente. Le risorse della sanità pubblica sono ristrette, e questo tipo di soluzioni permette a chi ne ha bisogno di cercare strumenti in grado di alleviare particolari sintomi anziché cercare una terapia a lungo termine. Il gruppo in questione lasciava dei compiti da svolgere a casa, anche se non tutti i miei compagni erano diligenti nello svolgerli.

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Per chi è sotto terapia come me, i video delle torte possono offrire sollievo nel lasso di tempo tra i gruppi di terapia comportamentale e gli attacchi d’ansia che necessitano di essere gestiti nell’immediato. Così, dopo una giornata piena di stress, anziché sedermi a pensare a tutta la negatività che ho dovuto affrontare, guardo i miei video e non impazzisco.

“Tra una seduta e l’altra può passare una settimana,” rivela Shumilina, “e ci sono svariati modi per provare a mantenere le pratiche di mindfulness attive fra le sessioni, ma non sempre funzionano. Certi pazienti sono motivati, altri hanno bisogno di una spinta. Il fatto che questi video siano così facilmente usufruibili aiuta a consolidare le strategie e tecniche analizzate durante le sessioni.”

D'altro canto, però, in un’era in cui il telefono è praticamente un’estensione delle nostre braccia, come facciamo a capire quale sia la linea sottile fra “aiuto” e “dipendenza”? Burke sottolina subito la questione. “Se ciò che ci aiuta a meditare ci rende dipendenti, allora, cosa stiamo davvero imparando? Se forniscono un aiuto iniziale allora ottimo! Ma ad un certo punto bisogna togliere le rotelle dalla bici per imparare a pedalare da soli.”

Io di solito allungo la mano e prendo il cellulare anche quando sono a letto, infrangendo la regola del “nessuno schermo digitale a letto,” stabilita con la mia dolce metà, perché è facile, accessibile e mi aiuta a evadere. Quindi mi chiedo: questa mia abitudine è salutare o è semplicemente un escamotage per non affrontare i sentimenti e gli obblighi che devo gestire?

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“Così come qualsiasi altra dipendenza,” spiega Shumilina, il limite si raggiunge quando quel qualcosa di cui usufruiamo diventa deleterio. E per capirlo ci chiediamo se interferisca con la qualità della vita, o se la persona si senta in dovere di doverlo utilizzare per forza. Ci sembra di non riuscire più a vivere, se ne facciamo a meno?” Sembra drastica detta così, anche se sappiamo tutti che il tempo trascorso sui social media è sempre più del dovuto.

“I video delle torte si comportano diversamente rispetto alle droghe, che invece scatenano tutta una serie di meccanismi chimici e fisiologici specifici. Le tecniche di mindfulness possono aiutare a regolare gli squilibri nel cervello, ma non lo fanno di botto. Se così fosse, la gente le userebbe sempre.” Quindi, sebbene i video di torte glassate guardati ossessivamente non possano essere considerati la chiave per una salute mentale duratura, sono comunque innocui.

E così ho chiesto a Karlee di Karlees Kupcakes come si senta a sapere che molte persone usano i suoi video per alleviare gli stati d’ansia.

“Ne sono umilmente grata. Ogni giorno tantissime persone soffrono di una qualche forma d’ansia, io compresa. L’ansia colpisce indiscriminatamente, arriva a chiunque, anche a chi sembra al massimo delle forze e della vitalità. Ricevo molti messaggi di persone che mi ringraziano per questo motivo. Sapere di essere d’aiuto vale tantissimo per me.”

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Anche Chelsey White di Chelsweets la pensa uguale. “Se la gente trova i miei video rilassanti io sono felice. Per me cucinare è rilassante. È una sorta di via di fuga, mi permette di evadere da tutto, perché per quel lasso di tempo devo solo occuparmi della glassa e delle decorazioni. Trovo sia meravigliosa la calma sprigionata sia dietro che davanti le telecamere.”

Alla fine di ogni video c’è un progetto finito. E ormai, dato che guardo torte glassate da un bel po’ di tempo, posso affermare senza problemi che è davvero facile trasformare una cucina incasinata, così come una mente un po’ in confusione, in un capolavoro della quiete.

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Questo video è originariamente apparso su TONIC US.