Cultura

Cosa è successo dopo che sono finita a 'C'è Posta per Te'

"Seguo il programma di Maria De Filippi praticamente da sempre, ma non mi sarei mai aspettata di ricevere la busta."
Claudia Floresta
Catania, IT
c'è posta per te alessia quarto
Grab via Wittytv.

Andato in onda per la prima volta il 12 Gennaio del 2000, C’è Posta per Te è uno dei programmi più longevi e nazional-popolari della tv italiana. Nato da un’idea di Maria De Filippi insieme ad Alberto Silvestri, Franca di Gangi e Salvatore di Pasquale, il programma prodotto dalla Fascino che va in onda su Canale 5 ha all’attivo ben 25 edizioni distribuite in 22 anni di attività.

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Negli anni il concept del programma è rimasto piuttosto immutato: una persona decide di inviare ‘’la busta’’ a un’altra in forma anonima per invitarla a partecipare al programma e, se chi la riceve decide di accettare, entrambe si incontreranno negli studi separate da una lettera gigante che si muove da sola. 

In ogni caso: c’è sempre una buona dose di drammi, di solito familiari, e spesso ti capita di piangere—lo dico per esperienza personale. Del resto, con C’è Posta per Te ci siamo cresciuti un po’ tutti, e anche chi non l’ha mai visto sa decodificare in una conversazione frasi entrate nei meme trash e nella cultura internettiana come “Maria, chiudi la busta!” 

Tant’è che, ancora oggi, dopo ogni puntata gli strascichi possono essere molti: non solo a livello memetico ma anche per i diretti interessati delle singole puntate. Ma come funziona davvero il programma? Com’è parteciparvi? Dopo un’esposizione mediatica di una mezz'oretta cosa può succederti? 

Alessia Quarto, fatta chiamare dall’ex marito, ha partecipato alla scorsa edizione del programma—e la sua storia è diventata virale. L’ho quindi contatta per unire l’utile e il dilettevole: parlare un po’ di quello che succede nel dietro le quinte per il nostro omonimo format e cosa può succederti se partecipi a un programma così iconico.

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L’intervista è stata editata per questioni di spazio e chiarezza.

VICE: Ciao Alessia. Partiamo da qui: ti saresti mai aspettata di ricevere la busta? C’è qualcosa di quel momento che noi spettatori non vediamo?
Alessia Quarto
: Seguo il programma da quando ero piccola e mi è sempre piaciuto ma non pensavo che potesse capitare a me, di ricevere la busta. Quando mia sorella mi ha detto di andare fuori perché mi aspettava il postino, ho pensato stesse scherzando. Mi sono resa conto che era tutto vero solo quando sono uscita di casa e ad aspettarmi c’erano una schiera di telecamere e il postino Maurizio con una busta in mano.  

Quello che non si vede è che subito dopo aver girato la consegna della posta, a telecamere spente, abbiamo concordato il giorno in cui andare negli studi di Roma a girare la puntata in base alla nostra disponibilità—ma soprattutto il prima possibile per evitare che tu possa anche solo scoprire per sbaglio chi è la persona che ti ha invitato.

E poi?
Il giorno concordato, un membro dello staff è venuto a prendere a casa me e mio padre, anche lui invitato dalla persona misteriosa che mi aveva inviato la busta, per poi fare il viaggio insieme—nel nostro caso in treno—fino all’albergo dove abbiamo alloggiato.

In che senso? C’è qualche regola da seguire?
Ce ne sono abbastanza: la redazione ci tiene molto a mantenere la veridicità del programma, quindi appena arrivati in albergo ti fanno consegnare i cellulari e da quel momento se hai bisogno di avere contatti con l’esterno puoi farlo solo tramite i loro mezzi. In più nei giorni prima alla registrazione fai diversi colloqui con degli psicologi. Nel mio caso telefonici per via del covid.

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E qual è la finalità dei colloqui con gli psicologi?
Capire come stai ma soprattutto se la tua storia è reale, per questo ti fanno molte domande personali, spesso anche la stessa da più persone ma impostata in modo diverso, per capire se ti contraddici o meno.

Altre questioni pre-programma? Il look, per esempio, puoi sceglierlo tu?
Tendenzialmente, escluse necessità particolari, in albergo vai qualche giorno prima della registrazione. Questo ti permette ti avere anche il tempo per parlare con diversi consulenti d’immagine e scegliere insieme trucco, acconciatura e outfit da indossare in puntata. 

Sono stata trattata con così tante attenzioni che per un attimo ho pensato che dietro la busta ci potessero essere le mie sorelle insieme a qualche vip [Uno dei format degli ultimi anni del programma in cui l’obiettivo di chi invia la busta non è riappacificarsi con chi la riceve, ma ringraziarla, dandole la possibilità di incontrare il suo personaggio preferito.]

Poi immagino che, arrivata l’ora, ti portino a registrare. Che impressione ti hanno fatto gli studi?
Esatto, nel mio caso abbiamo girato dopo due giorni. Gli studi in tv sembrano enormi invece sono abbastanza piccoli, ma sempre ben studiati in modo tale da non farti mai incontrare con le persone che sono dall’altra parte della busta.

Infatti il backstage è composto da due palazzi diversi che confluiscono nello stesso studio, quindi non c’è nessun rischio di incontrare chi ti ha invitato. Ho scoperto che c’era il mio ex marito, e non le mie sorelle, solo nel momento in cui si è aperta la busta.

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Quindi non hai mai davvero pensato che dietro la busta ci potesse essere il tuo ex marito?
Più che altro non pensavo fosse possibile: il mio ex era un’opzione che avevo considerato ma erano passati poco più di due mesi dalla fine della nostra relazione e non credevo che i tempi televisivi potessero essere così brevi, inoltre conoscendo lui mi sembrava assurdo. 

E cosa hai pensato quando poi hai visto il tuo ex marito dietro la busta?
La mia prima reazione è stata ridere—odio farmi vedere triste quindi tendo a reagire in questo modo quando sono sotto pressione —poi nel corso della puntata ho pianto. Mi sembrava assurdo che fosse davvero lì per fare pace. Dopo aver scoperto che mi aveva tradita con una parente in un periodo molto delicato della nostra vita ho chiuso la relazione e non ho più risposto ai messaggi e alle chiamate.

Lui sapeva che mi piaceva molto il programma, penso lo abbia fatto per questo, oltre al puntare alla mia sensibilità; fare un gesto così grande per dimostrarmi quanto lui ci stesse male.

In puntata ho chiuso la busta, era passato troppo poco tempo per poterne parlare. Per tutto il tempo però Maria [De Filippi] ha avuto un atteggiamento veramente rispettoso. È stata una emozione vederla dal vivo.

Cosa succede poi dopo che si finisce di girare la puntata? 
Una volta finita la registrazione ti riconsegnano i cellulari e vieni accompagnato in albergo, da quel momento in poi sei libero di fare quello che preferisci. Io ad esempio sono rimasta un giorno in più per visitare Roma e ripreso il treno per tornare a casa, ma so che chi ha esigenze diverse viene accompagnato a casa anche lo stesso giorno. 

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Quanto tempo è passato poi per la messa in Onda?
Nel mio caso circa quattro mesi, ma poco prima è successo qualcosa di strano che un po’ ha anticipato quello che mi sarebbe inaspettatamente successo: prima della messa in onda hanno pubblicato l’anteprima della mia storia sulla pagina instagram di C’è Posta per Te, e sotto a quel post qualcuno—a oggi non ho ancora idea di chi—ha taggato il mio profilo.  In  quel momento mi sono arrivate diverse richieste d’amicizia, ma non abbastanza da mettermi in allerta. Avevo ancora il profilo privato, che poco dopo ho reso pubblico, e mi limitavo a non accettarle.

E durante la messa in onda invece?
Il mio telefono ha iniziato a squillare all’impazzata. le richieste di amicizia aumentavano a decine ogni volta che refreshavo il profilo instagram. Sono andata a dormire che i miei follower erano passati da poco più di 200 a 80k [ora circa 160k]. Ero sempre stata attiva sui social, ma solo per le poche persone fidate che conoscevo. Sono sempre stata una persona abbastanza riservata, non avrei mai pensato di ritrovarmi in una situazione simile.

La tua storia è stata infatti una delle più commentate in quel periodo, probabilmente per il modo in cui hai saputo affrontare la situazione, come ti sei sentita in quel momento?
In quel momento ero paralizzata: tutte quelle persone si aspettavano che dicessi qualcosa, ma non avevo preventivato una cosa del genere. Per raggiungere certi numeri ci vogliono anni e in qualche modo si è preparati. Sia dal punto di vista emotivo che pratico.

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Fin da subito hanno provato ad hackerarmi il profilo—fortunatamente avevo già impostato la conferma a due fattori—e poco dopo hanno iniziato a creare profili falsi a mio nome. Tutt’oggi ce ne sono ancora molti.

A dirla tutta, solo dopo aver parlato con la mia psicologa e aver metabolizzato la cosa ho impostato il profilo pubblico e cominciato a leggere i direct, e con non poco stupore mi sono resa conto di essere sommersa da messaggi di supporto e solidarietà nei miei confronti, insieme a messaggi di persone che mi chiedevano consigli e mi raccontavano le loro storie.

E nei giorni dopo la messa in onda?
Mi è capitato spesso di sentirmi osservata per strada: ci mettevo sempre un po’ a ricordarmi che era normale e che semplicemente ero nella scia della messa in onda. Non è mai stata una cosa che mi ha fatta sentire a disagio, le persone che mi hanno fermato per strada avevano sempre solo belle parole da dirmi. Sui social invece diciamo che le reazioni sono state abbastanza “varie.”

Hai ricevuto molte critiche?
Ho ricevuto soprattutto supporto, però sì, è capitato pure questo. Ma non ci ho mai dato troppo peso. In molti mi hanno giudicata per non aver scelto di perdonare mio marito nonostante il suo starci così male.

Non ho mai pensato che non stesse soffrendo, ma ho dovuto accogliere il dolore di entrambi e aiutarlo a capire che era il caso di chiuderla lì e che le cose dovevano andare così. Nessuno dovrebbe avere accanto una persona che ha perso talmente tanto la fiducia in te da non farti vivere tranquillamente. Ed è questo quello che ho sempre cercato di far capire sia a lui che a tutte le persone che mi chiedono consigli in base alla mia piccola esperienza. 

Quindi ricevi ancora molte domande sulla tua partecipazione al programma? Qual è la più frequente?
Una di quelle che ricevo in assoluto più spesso è se ho risentito il mio ex marito dopo aver partecipato al programma, e non ho mai avuto problemi a rispondere. Quattordici anni di vita insieme non si dimenticano in un anno e mezzo, quindi sì ci siamo sentiti e continuiamo e sentirci quando capita, ma non lo facciamo come due persone innamorate, piuttosto come persone che si sono volute bene, che se ne vogliono ancora e che vivono due vite separate per il bene di entrambi.