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Pensa se una volta saltato il portiere avesse tirato fuori.“Talento grezzo fuori discussione, ma per qualcuno è quasi un personaggio comico, capace di sia di gol stupendi che errori incredibili.” Sid Lowe sul Guardian introduceva Fernando Torres al pubblico inglese nel luglio del 2007 con un ritratto tutto sommato equilibrato del bambino prodigio cercato dai più grandi club europei fin da quando aveva 12 anni, che ha esordito a 17 e a 19 è diventato capitano di una delle squadre più prestigiose di Spagna (o per usare le parole di Fernando: “Facevo il capitano a 19 anni nella stessa squadra in cui giocava Demetrio Albertini che aveva vinto tre Champions League”); che però, togliendo i rigori, nelle ultime due stagioni prima di arrivare in Inghilterra aveva segnato appena 13 e dieci gol e non era riuscito a portare la propria squadra del cuore neanche a un piazzamento Uefa: “Se il Liverpool cerca con Torres l'attaccante da 25 gol a stagione, rischia di restarci male. Non è Fowler.”Io lo cito perché anche se la conclusione era sbagliata (Torres nella sua stagione d'esordio al Liverpool di gol ne ha segnati 33, di cui 24 solo in Premier) non è impossibile trovare qualche indizio dei limiti di Torres, prima dell'inflessione avuta una volta passato al Chelsea che lo ha fatto diventare il più grande flop della storia del calcio inglese. Un altro esempio potrebbe essere il gol segnato in finale all'Europeo del 2008 contro la Germania.
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Anche quello contro il Sunderland è carino, no?È difficile ricordare un attaccante che abbia avuto un calo così drastico come Torres negli ultimi anni. Un calo che però va spiegato con alcune ragioni esterne indipendenti da lui. Anzitutto gli infortuni. Operato al ginocchio nell'aprile del 2010, Torres sembra, o sembrava, aver perso lo spunto, e un po’ dell'autostima necessaria per tutte le grandi imprese. Quella potenza sui primi metri che gli permetteva di essere sempre minaccioso nello spazio e puntando le difese palla al piede. Secondo poi la concorrenza: il Liverpool di Benitez era fondato sulla coppia Gerrard-Torres, al Chelsea c'era Drogba e persino Benitez ha preferito spesso Demba Ba al suo pupillo. Torres ha sottolineato anche il cambio di stile tra un gioco e l'altro: “Contro il Chelsea tutti difendono, quando ero al Livepool a volte difendevamo noi e, capisci, avevo più spazio.”
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Il gol in Supercoppa contro il Bayern all'inizio di questa stagione.Ferguson, nell'autobiografia uscita da pochissimo, ha descritto Torres come “benedetto da una scaltrezza grandiosa” e dotato di “una furbizia ai limiti del machiavellico. He had a touch of evil.” L'unico errore nella descrizione di Sir Alex potrebbe essere nell'uso del tempo passato. Nel derby contro il Tottenham non solo ha giocato all-around incrociandosi spesso con i trequartisti (servendo Oscar con un rasoterra perfetto, su cui però è arrivato in scivolata colpendo male) ma è tornato a imbarazzare i difensori avversari con il proprio strapotere fisico. Nella fattispecie Vertonghen e Dawson, che prima ha saltato netto su un'occasione salvata in angolo da Lloris e poi ha battuto sul duello aereo che ha portato al gol annullato di Mata. Aggressivo e predatorio, forse anche troppo, che in Torres ci sia un che di diabolico se ne è accorto Vertonghen quando ha provato a lamentarsi di un fallo in pressing e si è fatto afferrare la faccia come una palla da bowling. L'arbitro ha tutelato il difensore belga in un paio di occasioni, poi ha espulso Torres per doppia ammonizione a dieci minuti dalla fine (un colpo di testa scomposto, guardando il replay secondo me non c'era il giallo). A Match of the day, Micahel Owen ha commentato: “Sembra che sia arrabbiato e credo che questo aiuti il suo stile di gioco.” Mark Lawrensen, difensore irlandese del Liverpool negli anni Ottanta, in studio con Owen, ha aggiunto: “Io penso che sia il tipo di giocatore che ha bisogno di sentirsi amato.”
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Un po' di merito va anche a Schurrle che a porta vuota NON sbaglia.A pochi minuti dalla fine Torres ha avuto anche il suo momento di gloria personale. Mourinho aveva fatto entrare Eto'o, ma sulla sinistra, tenendo Torres in campo (mentre una settimana dopo contro il Newcastle lo ha tolto dopo un'ora per provare a cambiare l'inerzia della gara, anche se non aveva particolarmente demeritato, questo per dire che non è ancora chiaro come potrà evolvere la situazione). Fiducia ripagata quando su un lancio poco sensato di Willian la difesa del City va in confusione, Nastasic prolunga di testa scavalcando Hart che gliela stava chiamando, e Torres che aveva seguito l'azione aspettandosi proprio una cosa di quel tipo mette dentro evitando la scivolata di Demichelis.Forse è ancora presto per dire che “The real Torres” è tornato, ma una cosa è certa: l'errore di Manchester è ormai acqua passata. Durante la partita uno dei commentatori di Sky Sports inglese ha detto: “È una strana storia quella di Torres. Cosa gli è successo in questi ultimi tre anni?” E l'altro gli ha risposto: “Football schizofrenia.” O magari ha ragione Cech quando dice: “Ci sono state un sacco di partite in cui Fernando è stato eccezionale, ma siccome non segnava la gente diceva ‘Oh, non ha segnato’.”
Crederci fino alla fine.Segui Daniele su Twitter: @DManusia.