Musica

Lous and the Yakuza farà il botto come Rosalìa, ma in francese

La sua "Dilemme" è già in Viral 50 su Spotify, viene dal Congo, e ha sporcato di trap il pop francese—proprio come ha fatto Rosalía in Spagna e nel mondo.

Lous and the Yakuza suonerà in Italia giovedì 2 aprile 2020 in Santeria Social Club, e noi siamo media partner del concerto.

Non mi piace per niente dire che un'artista è come un altro artista, dato che ogni persona che fa musica lo fa per motivi diversi, con un'identità diversa, unica e irripetibile. Però quando ho visto il video di "Dilemme" di Lous and the Yakuza il mio cervello ha premuto un grosso tasto rosso con sopra scritto, tutto in maiuscolo, "LA ROSALÌA FRANCESE".

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Che poi, ho scoperto, Lous non è francese. È belga ma originaria del Congo, cresciuta tra il Ruanda e l'Europa. E poi ho scoperto che a produrre "Dilemme" è stato El Guincho—cioè, coincidenza vuole, il producer che ha orchestrato il redesign del suono di Rosalía da "MALAMENTE" in poi, e che quindi l'ha resa un nuovo modello di popstar in tutto il mondo.

La formula che ha reso grande Rosalía in tutto il mondo è la seguente: 1) smettere di cantare in inglese per forza; 2) prendere i suonini della trap e applicarli a una tradizione musicale nazionale, ma senza esagerare; 3) investire un sacco sull'immagine e sull'estetica. Per intenderci, in Italia la cosa che ci è andata più vicina finora è stata LIBERATO, se non fosse che l'assenza di un bacino di ascoltatori che parlano il napoletano a livello internazionale ha un po' frenato la sua esportazione all'estero.

Lous non fa esattamente la stessa cosa—i suoi pezzi, fino ad ora, erano ballate corali per chitarra e pianoforte. Poi, racconta, ha chiesto alla sua etichetta di contattare El Guincho, che si è preso bene con lei e ha deciso di produrle tutto l'album di esordio, che si chiamerà Gore e uscirà nel 2020. "Dilemme" è il primo singolo e, al momento in cui scrivo, è in Viral 50 Spotify italiana. Il video ha più di 500.000 views e 450.000 stream, esponenzialmente di più rispetto a quanto avesse mai ottenuto finora.

"Dilemme" è un pezzo semplicissimo e davvero bello: si butta subito nella voce di Lous, che parla—com'è ormai regola per il pop contemporaneo più avanguardista—di solitudine e disagio. Ma la musica fluttua come una piuma, sostenuta da soffi di pianoforte e banchi di nuvolette trap, contrappunto dolce all'amarezza del testo: "Se potessi, vivrei sola / Lontana dai problemi e dai dilemmi / Se potessi vivrei sola / Lontano dalle mie catene e dalle persone che amo". E poi due "na na na na", che possono capire e canticchiare tutti nel mondo, anche se il francese non lo sanno.

Il video, poi, è perfetto—come quelli di Rosalía, unisce in un vortice di bellezza strada e danza, sfarzo e semplicità, stile e malinconia. "Volevo mostrare la sua resilienza e trovare gioia, fratellanza in mezzo a quel testo triste", ha detto la regista, Wendy Morgan. E c'è anche un omaggio ad Alaa Salah, la ragazza diventata simbolo delle proteste antigovernative in Sudan quest'anno. Insomma, una cosa fatta bene.

Insomma, tenete Lous and the Yakuza sul vostro radar, perché se tutto andrà bene farà il botto. Ed è una cosa bella per la musica tutta, che forse pian piano si sta facendo meno monolitica e sporca tutto di tutto—generi, lingue, riferimenti, geografie. Elia è su Instagram. Segui Noisey su Instagram, Twitter e Facebook.