La vita del cameriere può essere dura, soprattutto se lo stai facendo per avere due soldi in tasca e non per una vocazione particolare. Ho fatto il cameriere per un po' di anni, dai 17 in su, nei contesti più disparati. E quando fai questo lavoro, anche solo per una settimana, cominci a capire il cliente che ti sta di fronte."Quando alzano le dita e le schioccano per richiamare la mia attenzione; quando pretendono un giro di amari offerto; quando vogliono rimanere seduti molto oltre l'orario di chiusura."
A volte è più scomodo se loro ti porgono il bicchiere, e allora gli fai capire gentilmente che verso meglio se lo lasci sul tavolo.
Ci fa molto piacere quando si accorgono che ingombrano troppo lo spazio e si sistemano per agevolarci il passaggio, e ci piace quando i clienti hanno finito, pagato e magari aspettano fuori per congratularsi o salutarci. Sono cose che ci riempiono di gioia.
Le trattorie sono il motore pulsante della ristorazione italiana, siano esse antiche e rustiche o moderne e più curate. Come giustamente mi faceva notare il mio amico cameriere, se a lavoro dopo centinaia di persone servite lo aiutano a sparecchiare è solo un guadagno. Però c'è chi si può sentire offeso, come se il suo lavoro fosse poco importante da dover essere pietosamente aiutato. Devo ammettere che nell'ultimo periodo in cui l'ho fatto mi dava parecchio fastidio, anche perché i clienti ti passano la roba, ma non sanno come impilarla, quindi va a finire che prendi i piatti e il coltello vola dritto per dritto sulle scarpe del cliente. Che poi se la prende con te. E tu ti chini e chiedi scusa e nuoti in un mare di piccoli avanzi, polvere e scarpe per recuperarlo. La tipologia di ristorante in cui si è a cena cambia di parecchio il comportamento del cliente."La cosa più maleducata e arrogante che mi capita in assoluto è quando mi lasciano il piatto accanto, sul bordo del tavolo. Io lo vedo come un 'ehi, schiavo, guarda che ho finito, porta via!'
La cosa che mi fa più arrabbiare che trovo maleducatissima è quando i clienti si servono l'olio da soli e ne versano un litro nel piatto. Una volta si sapevano i costi di quest'oro preziosissimo, si faceva una croce d'olio, come una benedizione. Ora lo versano a valanga e poi sai che fanno? LO LASCIANO TUTTO NEL PIATTO
E se invece non parlassimo di trattorie, ristoranti, insomma roba italiana, ma di sushi? Dove ci sono delle regole di servizio ben precise e il cameriere potrebbe offendersi sul serio se gli strappate il piatto dalle mani per porgerlo alla vostra metà? Kunihiro Giuliano, italo giapponese, dirige la sala di Sushisen. "Essendo magari qualcosa di lontano dalle cose tradizionali, è bello quando i clienti ti chiedono informazioni sui piatti e sugli ingredienti particolari. Le cose che non posso sopportare è lo schiocco di dita, sembri uno sguattero. E sì, in effetti potremmo prendercela anche se un cliente si prende da solo il piatto per un semplice motivo: nella cultura giapponese niente è lasciato al caso, nemmeno il verso in cui va servito il piatto. Si mette in un certo modo perché concepiamo il piatto come un giardino zen, dove tutto ha un senso."Come i camerieri devono saper leggere chi è seduto al tavolo, credo che anche il cliente debba saper leggere il cameriere. Che può essere stanco, stressato, felice o avere i suoi problemi per la testa. Porgergli un piatto non fa di voi delle belle persone a cui si spalancheranno le porte del Paradiso, così come non vi punzecchieranno le chiappe dei diavoli se vi fate cambiare le posate a ogni portata.Il cameriere fa il suo lavoro, voi fate il vostro: che è semplicemente comportarvi da persone normali e civili. Non c'è in palio nulla, ma magari una maledizione quando quel ragazzo o quella ragazza tornano a casa ve la risparmiate.Segui Andrea su InstagramSegui MUNCHIES su Facebook e Instagram .Vuoi restare sempre aggiornato sulle cose più belle pubblicate da MUNCHIES e gli altri canali? Iscriviti alla nostra newsletter settimanali.Le cose che non posso sopportare è lo schiocco di dita, sembri uno sguattero. E sì, in effetti potremmo prendercela anche se un cliente si prende da solo il piatto per un semplice motivo: nella cultura giapponese niente è lasciato al caso, nemmeno il verso in cui va servito il piatto