Cultura

Cosa ho imparato da quando ho iniziato a girare per Milano in monopattino

Ho provato a rispondere ad alcuni dei dubbi e delle domande più comuni sul monopattino e sui servizi di sharing.
Roberta Abate
Milan, IT
monopattino-milano
L'autore sul suo monopattino. Foto di Roberta Abate.

Sono cresciuto negli anni Novanta, e quindi ho sempre vissuto sotto la costante—e a questo punto direi reale—minaccia del cambiamento climatico. Mi sono sempre sentito in obbligo di trovare delle alternative ecologiche agli spostamenti urbani e, come ogni buon romagnolo che si rispetti, ho usato sempre la bici.

Questo fino a due anni fa, quando ho visto il post di un amico che viveva in Spagna e si bullava del suo nuovo monopattino, dicendo che aveva rivoluzione le sue abitudini. Dopo un po’ di ricerca mi sono convinto a comprarlo e usarlo nella città in cui vivo, Milano.

Pubblicità

Da allora, in Italia c’è stata una grandissima diffusione dei monopattini e più in generale dei veicoli elettrici per la micromobilità individuale—e negli ultimi mesi il fenomeno si è esteso ancora di più.

Tuttavia, l’idea stessa di girare in monopattino—soprattutto nelle grandi città—non è ancora stata metabolizzata, e attorno a questo fenomeno ci sono molti dubbi e incertezze. Da utilizzatore abituale, ho deciso di provare dunque a rispondere ad alcune delle domande più comuni.

Circolare in monopattino: cosa dice la legge?

Nel 2018, un po’ in sordina, è arrivato in Italia Helbiz. Ricordando il post del mio amico in Spagna ho colto l’occasione, facendo i primi giretti per andare ad appuntamenti di lavoro: non arrivavo macerato di sudore agli incontri di lavoro in estate e non congelavo sudato per le pedalate in inverno. Ciononostante, la prima norma statale che disciplina la circolazione dei monopattini è uscita solo nel 2019—per poi essere modificata nel 2020.

La legge prevedeva che i comuni avrebbero dovuto adeguare la segnaletica stradale proprio nel momento in cui stavano comparendo molti servizi di sharing in tutta la città. Questi però, all’improvviso, sono spariti per quasi un anno intero—giusto in tempo per il lockdown.

Pubblicità

In sostanza i monopattini vengono equiparati alle biciclette. Il che è sensato, visto che hanno un limitatore di velocità (25km/h) a metà tra uno studente in Graziella e un rider di Deliveroo. Nelle aree pedonali, poi, i monopattini non possono andare a più di sei chilometri all’ora, velocità a cui invocherete la morte come liberazione.

Ovviamente non possono avere posti a sedere, e il motore elettrico non può superare i 500w di potenza (quindi se comprate fateci caso). Devono essere dotati di luci anteriori e posteriori per la sera. I minorenni, infine, devono indossare il casco come per la bicicletta.

Monopattino velocita.jpg

Come apparirete andando in monopattino.

Come si usa il monopattino?

Dopo il lockdown ho visto sciami di monopattini in giro con il patrocinio dei comuni e—nei miei ormai 1000 chilometri col mezzo—ho capito come indirizzare chi mi chiede informazioni su come usarli:

  • Se sono le vostre prime esperienze fate delle prove, non buttatevi subito in strada.

  • Molti centri storici hanno i sampietrini, e questo può rendere la corsa in monopattino un’esperienza estrema; del resto, sono mezzi nati per contesti urbani moderni e per le ciclabili.

  • Se per caso doveste rischiare di cadere, non fatevi scrupoli e mollate a terra il monopattino per tenervi in piedi: non è come saltare da un treno in corsa e la posizione vi aiuta.

  • Evitate di usarli quando piove.

In generale, se ci si igienizza le mani prima e dopo l’utilizzo, è comunque un buon mezzo per mantenere le distanze di sicurezza ai tempi del coronavirus.

Pubblicità

Cosa sapere se voglio comprare un monopattino?

Quando l’ho comprato, sembrava che produttori e importatori non stessero facendo particolari sforzi per invadere il mercato: poche informazioni, dati tecnici all’osso, e l’impossibilità di provarne uno dal vivo.

Su Amazon ce n’erano vari modelli tra i 120 e i 600 euro (adesso si prendono ottimi prodotti sotto i 500), ma le recensioni erano divise tra entusiasti e gente che ci si era fatta male sopra (con tanto di foto splatter delle ferite).

Ho scoperto così una forte community su YouTube che li recensisce con dedizione quasi religiosa, con specifiche e tutta quella user experience che mancava ai distributori, dall’effettiva potenza dei voltaggi ai tipi di freni, camera d’aria o gomme piene. Le recensioni non si limitano alle prime impressioni, ma approfondiscono l’esperienza nel tempo e dopo svariati chilometri.

Dopo averne visto un po’, ne ho scelto uno (il Mijia 365 della Xiaomi, il modello usato da Helbiz) e me lo sono regalato a Natale, quando è ufficialmente inizialmente la mia sfida con i vigili. Non sapendo se potessero o meno fare una multa mi guardavano perplessi, senza però mai fermarmi: dopotutto, ci andavo sulle ciclabili (rare a Milano), in strada e ovunque si potesse circolare in bici.

Pubblicità

Quello che non avevo calcolato comprando il monopattino, erano le reazioni delle persone. Più volte, mentre ero fermo a un semaforo, mi sono imbattuto in uomini tra i 35 e 50 anni che mi chiedevano informazioni. E in molte occasioni mi sono trovato in conversazioni in cui ho sentito commentare (testuale): “Se vedo arrivare un tizio a un appuntamento in monopattino non lo scopo per principio.”

All’inizio, l’immagine dell’uomo in monopattino era al perdente, al tizio con lo zainetto aziendale, alla crisi di mezza età, ai turisti che fanno i tour in segway. Adesso ci vedo le coppie insieme, che è un’infrazione al codice bella e buona ma è un’immagine senz’altro più romantica (anche se diventa una roba da professionisti se almeno uno dei due ha il 45 di piede).

Le persone anziane, invece, continuano a odiare i monopattini con la stessa crudeltà del giorno uno.


A proposito di anziani, guarda il nostro video ‘Ho passato una giornata da pensionato, perché in pensione non ci andremo mai’:

Noleggiare un monopattino: vantaggi e svantaggi

Da fine maggio a Milano sono praticamente tornati tutti i monopattini di prima (tra cui Helbiz, Dott, Circ, Bird) più una marea di servizi nuovi (Wind, Bit, Govolt, Voi)—alcuni così grossi da sembrare delle station wagon.

Una piacevole sorpresa è stata trovare anche una grande flotta di Lime, molto diffusa in Europa e comoda da avere già installata quando si viaggia. Lime ha il grande vantaggio di essere tra le più facili da trovare in giro; però non ne amo molto la guida, ha un manubrio molto alto che fa sentire un po’ instabili. In compenso ha dei buoni ammortizzatori per guidare sui sopracitati sampietrini.

Pubblicità

I monopattini in sharing hanno un prezzo al minuto variabile tra i 15 e i 25 cent, con tariffa di sblocco di 1 euro a inizio corsa (il Voi è l’unico che ho provato senza costo di sblocco). Per ora non ci sono app a unire i diversi servizi di sharing, e dovrete installare le varie applicazioni separatamente.

Se abitate in centri storici il noleggio potrebbe essere una scelta vincente, perché le vibrazioni posso lentamente distruggervi il monopattino e quindi è saggio non rovinarne uno di proprietà. Se invece vi ritrovate a fare tragitti lunghi con strade asfaltate o siete pendolari, considerate che i costi potrebbero lievitare e l’acquisto può diventare la scelta più economica nel tempo (visto che tutti i modelli si possono piegare e pesano intorno ai dieci chili).

Il monopattino è sicuro?

Il monopattino è un mezzo di trasporto, e i pericoli sono relativi all’utilizzo che se ne fa. Esattamente come uno skateboard, una bicicletta o un’auto, anche i monopattini possono causare più o meno danni se usati in modo improprio.

L’età minima per noleggiarli è 14 anni e, se ci penso, a 14 anni io avevo il cinquantino senza nessun tipo di educazione stradale. Quindi siamo già un passo in avanti.

Ho sentito spesso persone lamentarsi dell’inciviltà di “quelli con i monopattini” e va chiarito che non si va sui marciapiedi—come non dovrebbero farlo le biciclette. Sappiamo però come va a finire, quando ti confronti col pavé e le rotaie del tram.

In generale, bisogna conoscere il terreno da affrontare e quanto tenere le ginocchia flesse per attutire le buche: se si va in monopattino è un principio salvavita.

Un’ultima nota: ero una di quelle persone che gira sempre in bici e si annoia a fare sport, ma non davo il giusto peso alle calorie che mi faceva bruciare la bicicletta.

Segui Loris su Instagram.