FYI.

This story is over 5 years old.

inquinamento

Trasformare anidride carbonica in pietra per fermare il cambiamento climatico

Il team di scienziati ha scoperto che, aggiungendo acqua alle emissioni carboniche e unendo il composto a del basalto a 600 metri di profondità nel terreno, è possibile trasformare l'anidride carbonica in calcite, un componente innocuo del calcare.
(Patrick Pleul/EPA)

Trasformare anidride carbonica in minerali è possibile: è questa la scoperta effettuata da un gruppo di scienziati in Islanda, e potrebbe rappresentare un grande passo avanti nella lotta al cambiamento climatico causato dai combustibili fossili.

"È un risultato promettente," ha confermato Ken Caldeira, ricercatore della Carnegie Institution for Science che ha collaborato al progetto. "Se questo processo potesse essere implementato su vasta scala e i costi potessero essere ridotti, sarebbe davvero fantastico."

Pubblicità

Il progetto si è svolto presso la centrale geotermica di Hellisheidi, la più grande del mondo, che fornisce energia alla capitale islandese Reykjavik. Questa potente centrale produce circa il cinque per cento delle emissioni di una centrale a carbone, insieme a un po' di anidride carbonica.

Il team di scienziati ha scoperto che, aggiungendo acqua alle emissioni carboniche e unendo il composto al basalto situato a 600 metri di profondità nel terreno, è possibile trasformare l'anidride carbonica in calcite, un componente innocuo del calcare.

"Dobbiamo trovare un modo per fronteggiare le crescenti emissioni di carbone," ha detto Juerg Matter, professore di geoingegneria all'Università di Southampton, nel Regno Unito. Secondo l'accademico, "trasformare le emissioni in pietra" rappresenterebbe in questo senso un grande passo avanti.

È un processo che già avviene in natura: in condizioni normali, tuttavia, il diossido di carbonio impiega centinaia o migliaia di anni per diventare un minerale.

Le 250 tonnellate di CO2 iniettate nel terreno a circa 600 metri di profondità si sono invece trasformate in calcite - che non crea alcun problema a livello ambientale - dopo appena due anni.

Leggi anche: Prepariamoci a pagare bollette più care a causa del cambiamento climatico

Secondo gli scienziati, il processo di trasformazione costerebbe circa 30 dollari a tonnellata, almeno in queste condizioni di lavoro e utilizzando questi componenti chimici.

Pubblicità

Ci sono, tuttavia, due problemi. Innanzitutto, il processo richiede ingenti quantità di acqua: circa 25 tonnellate ogni tonnellata di diossido di carbonio. La centrale di Hellisheidi è già fornita di una potentissima pompa d'acqua sotterranea, ma questo lusso è proprio di pochissime altre stazioni termiche.

L'utilizzo di acqua salata, ovvero presa dal mare, renderebbe il processo molto più facile. Alcuni test sono già in corso, come ha confermato il professore Robert Williams della Princeton University.

Il secondo problema è il reperimento del basalto: molto semplice in Islanda - isola composta perlopiù di questo minerale - più difficile altrove, visto che solo circa il 10 per cento delle terre emerse ne è provvista.

Questi interrogativi, uniti al costo del processo, suggeriscono come ci sia ancora molto lavoro da fare prima di adottare la trasformazione della CO2 in minerale a livello globale.

Nonostante queste difficoltà, però, se il processo venisse implementato a livello globale potrebbe davvero cambiare le regole del gioco.

Leggi anche: Il cambiamento climatico potrebbe ridurre in povertà 100 milioni di persone entro il 2030


Segui VICE News Italia su Twitter, su Telegram e su Facebook

Segui John Dyer su Twitter: @johnjdyerjr