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'Animali fantastici 2' ha il cattivo più vero del cinema degli ultimi tempi

Se ti vergogni di correre al cinema per capire cosa ha reso Silente il mago che hai conosciuto da piccolo, abbiamo un problema.
grindelwald
Still da Animali Fantastici - I crimini di Grindelwald via Warner Bros.

Guarda un po' è la rubrica che ti aiuterà a districarti nell'infinito moltiplicarsi di film, serie, programmi TV e scegliere il meglio (o il peggio) del momento. Ovviamente contiene spoiler. Questa settimana parliamo dell'ultimo capitolo della saga scritta da J. K. Rowling.

In un momento in cui le serie TV sembrano essere l’unica forma di intrattenimento visivo, andare al cinema è un gesto punk di portata magistrale. Lo è molto meno, però, quando il cinema propone simil serie TV per cui ti tocca aspettare due anni tra un episodio e l'altro. Succede con i film dell'universo Marvel e succede con Animali Fantastici, la saga spin-off di Harry Potter sceneggiata da J.K. Rowling, diretta dal regista storico della saga David Yates e incentrata sulle avventure del giovane magizoologo Newt Scamander.

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Per chi, come me, è figlio degli anni Novanta, Harry Potter significa tantissimo: uno dei primi libri davvero tuoi e non imposti, file notturne interminabili circondato da commesse obbligate a vestire cappelli da strega, libri iniziati e finiti in coda alla cassa, vedere finalmente le tue fantasie proiettate sul grande schermo e scoprire come chi per immaginare il mondo di Harry Potter guadagnava dei milioni ti avesse letto nella mente o deluso. Se poi eri particolarmente fissato, oltre ai sette libri "canonici" avevi anche due libricini minuti: uno sulle regole del Quidditch, e un trattato di zoologia magica. Quando in età adulta scopri che da quel secondo libricino tireranno fuori cinque film non sai se arroccarti e rigettare tutte le novità o lasciarti cullare dalla nostalgia e prosciugare il portafoglio per ogni gadget relativo a questo nuovo mondo. Io, dopo non poco tempo passato a lottare tra me e me, ho ovviamente scelto di imboccare la seconda via, e infatti oggi parleremo di Animali fantastici - I crimini di Grindelwald.

Che c’è di tanto straordinario ne I Crimini di Grindelwald?

Dopo circa un’ora di film parte l’Hedwig’s Theme, che se non riconosci dal nome è questo. È sempre un po’ da stronzi far leva sulla nostalgia, ma lo è ancora di più far finta di non provare mai sentimenti positivi. Se però vuoi ostinarti che no, la nostalgia non ti tocca, ci sono comunque un sacco di buone ragioni per vedere il film. Anzitutto, per quanto sia zeppo di fan service e continui ammiccamenti alla saga principale, è un film che puoi goderti anche se sei arrivato da Marte. Persino i collegamenti con il primo film della saga, Animali fantastici e dove trovarli, sono abbastanza flebili: c’è una trama orizzontale, ma I crimini di Grindelwald ha un tono più cupo.

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L’unico alert è questo: il film ha due anime intrecciate. Una è molto scura, in parte creata ad hoc per chi sono 20 anni che sta dietro alle fantasie di J.K. Rowling; l’altra è quella di una commedia leggera con un humor molto british e una serie di animaletti pucciosi che ti fanno fare "oooh". Questo capitolo della saga, poi, è il primo che davvero ti spinge a voler andare avanti: esci dalla sala con un mare di punti interrogativi al posto dei neuroni, contando i giorni che ti separano dal terzo film. Quindi, se dopo aver letto l’ultima parola de I Doni della Morte hai consumato Pottermore o il profilo Twitter della Rowling cercando disperatamente di far combaciare i pezzi del puzzle del complicatissimo mondo di Hogwarts & co., sappi che questo film metterà ancora più carne al fuoco, che avrai delle conferme, ma che spazzerà anche via delle certezze. Insomma: questo film è Harry Potter se Voldemort avesse scelto Neville Paciock e Harry fosse diventato cattivo.

Di chi posso innamorarmi nel cast?

Letteralmente di chiunque compaia sullo schermo. Jude Law è un perfetto Albus Silente, anche se all'inizio potrebbe farti storcere il naso. L’eccentricità del personaggio conosciuto coi libri o i film di cui era co-protagonista (nonché anziano) è perfettamente riportata in una versione molto meno saggia di uno dei maghi più potenti della storia. L’abbronzatura appena accennata, il doppiopetto sempre elegantissimo, la teatralità dei movimenti, la fascinazione per il proibito, sono tutti elementi che lo rendono davvero Silente in pectore. Ma se Jude Law è forse la scelta più scontata (qualcuno in sala lo ha definito "ancora troppo bello per essere Silente" nonostante il trucco), c’è Eddie Redmayne, il classico tipo un po’ goffo e quasi femmineo che ti conquista con la tenerezza, nei panni di Newt Scamander. Per il lato oscuro c'è Grindelwald-Johnny Depp, che finalmente smette di fare le mossette. Zoe Kravitz interpreta una specie di antenata di Bellatrix Lestrange, e nonostante il personaggio non sia riuscitissimo, la sua prova è più che ottima. Per i gusti un po', ehm, strani, c’è Nagini prima che diventasse quella Nagini (il serpente che rappresenta l’ultimo Horcrux, o contenitore dei pezzi d'anima di Voldemort, in Harry Potter), ancora buona e in forma umana.

Ok, ma posso dire di averlo guardato senza vergognarmi?

Devi. Davvero, se ti vergogni di essere corso al cinema per capire cosa abbia reso Silente il mago che hai conosciuto quando avevi meno di dieci anni, be’, amico mio, abbiamo un problema.

Se invece di Harry Potter non te n’è mai fregato niente, ecco, abbiamo trovato qualcosa di cui dovresti vergognarti.

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C’è materiale per far indignare il Moige o innescare una petizione del Codacons?

Nell’epoca del politically correct potrebbe lasciare interdetti il comizio finale di Grindelwald. Già nelle fantasie di chi ha letto i libri della Rowling il nostro veniva dipinto come un novello Hitler, un pazzo con il sogno dell'eugenetica. Di base è lo stesso pensiero di Voldemort, ma l’escamotage con quest'ultimo era di disumanizzare completamente Tom Riddle nel momento in cui diventava il Signore Oscuro. Man mano che gli Horcrux venivano creati, Colui che non dev’essere nominato assumeva sempre più le sembianze di un serpente, cosicché agli occhi del pubblico apparisse come un mostro, più che un uomo.

Grindelwald invece è un gerarca nazista in tutto e per tutto, dal taglio di capelli fino al carisma e all’allusione a una presunta omosessualità, oltre che alla brutalità. Le immagini che mostra per convincere i purosangue a sposare la sua causa sono quelle della Seconda guerra mondiale, dalla deportazione degli ebrei fino a Hiroshima, in teoria per dimostrare che i babbani sono il male, in pratica per collegarsi ulteriormente a quell'immaginario. Quando definisce i babbani "non diversi, ma altro", li sta disumanizzando rendendoli inferiori con un abile gioco di parole: la sua cattiveria è dirompente e a tratti fortissima, ed è questo che lo rende un villain degno di questo nome.

Non mi hai convinto: me lo riassumi in una riga così posso far finta di averlo visto?

Hai presente la morale di Harry Potter, che l'amore è l'arma più potente del mondo? Ecco. In più si allude all'omosessualità di Albus Silente.

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