“Leggenda narra che nella contea di Caserta ci sia un posto magico. Dove abita uno stregone che ha le mani grandi come grande ha il cuore. (…) Trasforma l’oro in pizze e le pizze in oro, e nessuno ancora é riuscito a capire come fa, con quelle mani così grosse, a regalare a compaesani e forestieri quei gioielli che solo nani e folletti di terre lontane riuscirebbero a plasmare. Questa è la storia del gigante buono di Caserta….”
Nel mondo pizza mi vogliono uccidere perché ho osato stravolgere quello che non si poteva stravolgere
Cominciamo con una pizza gorgonzola, crema di fiordilatte e cavolo rapa fermentato e degassificato (nella macchina del sottovuoto).Io ho iniziato a lavorare per pagarmi le bollette, non avevo la corrente a casa, hai capito da dove vengo? Vedo tanta gente qui che aspira ad essere come me (…) Vedono solo i soldi, ma io l’unica cosa a cui non penso sono i soldi.
A questo punto avrei potuto anche andare via, sazia e felice, ma avevo un sacco di domande a cui non avevo ancora dato una risposta. Chiedo a Francesco quando ha aperto i Masanielli e com’era questa pizzeria all’inizio.Ho aperto qui da un anno e mezzo ma tutto nasce nel 2001 da 16 mq. Lì la pizza era solo da asporto: le facevo, le cuocevo e le portavo a casa. Poi dopo 11 anni di asporto – anni drammatici, in cui si vendeva pochissimo – nel 2012 ho aperto la prima pizzeria vera e propria
Nell’insieme la pizza è solo il 70% di un locale, poi ci sono tantissimi altri fattori.
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