Forse non tutti sanno che anche Roma ha il suo cocktail, proprio come Firenze ha il Negroni, e Milano lo Sbagliato.Per un bel po’ mi sono domandato quale fosse il cocktail tipico della Capitale, imbattendomi in decine di sgroppini fatti male, Biancosarti con la soda e il popolarissimo Campari con gin, capace di farti venire leggendari hangover, perché uno tira l’altro. Poi, finalmente, la rivelazione. Che non poteva essere più rappresentativa di Roma: il Cardinale, che racchiude storie di guerra, della Dolce Vita e, naturalmente, del Vaticano.Se il Negroni ora è quello che conosciamo di più, mentre il Cardinale è quasi dimenticato, è perché è nato prima. Se bisogna scegliere un cocktail che rappresenta una nazione, si guarda a quello più “vecchio”.
“Prima degli anni ‘50 il bar dell’Excelsior non era nemmeno un bar,” mi dice Luca Di Francia, che è anche un pilastro dell’AIBES (Associazione Italiana Barmen e Sostenitori). “A dire il vero non c’era nemmeno una vaga idea di mixology: c’era un bartender, il signor Casamassima, che però passava tra i clienti con un carrellino allietandoli con liquori e cordiali”L’Excelsior è stato uno dei primi hotel ad avere un vero bar e, con la fine dell’autarchia e l’arrivo degli americani, ha cominciato a diffondersi la mixology in Italia.
Di colore rosso rubino, come la toga cardinalizia, il Cardinale va un attimo contestualizzato. L’Hotel Excelsior, che si trova esattamente di fronte all’ambasciata USA, è stato il luogo occupato dalle forze statunitensi nel 1944 come quartier generale. In parole povere è stato il teatro delle macchinazioni del generale Clark, che hanno sancito la fine della Seconda Guerra Mondiale.“Ti sei mai chiesto perché nei bar d’hotel c’è un servizio più rigido e impostato? Perché finita la guerra servivano persone che sapessero più lingue. E chi faceva scuola militare o andava al fronte le conosceva”
il Cardinale, per via della sua dolcezza più spiccata, era il cocktail aperitivo che andava di più in USA, non il Negroni come possiamo pensare ora. E ha avuto successo perché alcune delle personalità più importanti del mondo alloggiavano all’Excelsior
All’Orum Bar viene ancora fatto con la ricetta di una volta. Luca e i suoi colleghi si avvicinano con un trolley e lo preparano davanti a loro aggiungendo varie profumazioni per personalizzarlo.