Salute

Abbiamo chiesto perché a chi non usa le scarpe e sta sempre a piedi nudi

“È qualcosa che ti integra in maniera diversa e più affascinante nello spazio e nelle città.”
Daniele Ferriero
traduzione di Daniele Ferriero
Milan, IT
stile di vita a piedi scalzi
(Da sinistra) Eva zu Beck, Isabelle Brough e Ritesh Shaiwal.

Sono ricordi a cui la blogger e creator Eva zu Beck torna periodicamente: i piedi ben curati grazie alla pedicure, tacchi alti che schioccano sui pavimenti di vetro, mocassini cuciti a mano che tracciano l’andatura, stivali di pelle che rispecchiano la durezza del mondo—tutti momenti che sembrano appartenere a un’altra vita.

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All’inizio del 2022, zu Beck ha infatti deciso di rinunciare in toto alle scarpe e di viaggiare per il mondo a piedi nudi. “Quando ho abbandonato il mio vecchio mondo e ho optato per una vita più ‘nomade’ ho riscoperto il mio legame con la natura,” spiega. “È stato allora che ho scovato questo stile di vita a piedi nudi e ho deciso di controllare se esistevano studi che ne provassero i benefici.”

La specie umana ha camminato e corso senza scarpe per lunghissimo tempo, e di recente molte persone stanno tornando a interessarsi all’argomento o rinunciano direttamente alle scarpe senza alcuna ragione socioeconomica di fondo. I motivi sono vari: c’è il desiderio di riscoprire il proprio legame con la natura così come il bisogno di connessione spirituale o la necessità di alleviare un dolore fisico.

Tra le persone intervistate qui, alcune restano a piedi nudi tutto il tempo, altre indossano scarpe d’inverno o quando entrano in strutture e realtà che le richiedono obbligatoriamente. Un aspetto del movimento riguarda il “grounding”, o “messa a terra”: toccare il terreno con la pelle nuda viene considerato una forma rivoluzionaria e radicale d’intervento sulla salute e per alleviare il dolore.

In questo senso, vengono considerate benefiche attività quali il camminare scalzi sull’erba, visto che si ritiene che la superficie terreste contenga elettroni liberi che possono essere trasferiti al corpo umano attraverso un contatto diretto. Uno studio pubblicato dal National Library of Medicine sostiene che la pratica migliora il sonno e riduce il dolore, proprio grazie al “trasferimento degli elettroni dalla terra al corpo umano.”

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Zu Beck ricorda i “brividi” suscitati dai primi incontri con gli esponenti di questo stile di vita, provenienti tanto dalle formazioni vulcaniche di Scotora, nel Quebec, quanto dagli altipiani della Mongolia. Non si fanno male ai piedi, si chiedeva, come possono camminare per valli e montagne così facilmente?

“Non cerco di mandare un messaggio. Si tratta solo del modo in cui quest’approccio mi fa sentire. Se camminare a piedi nudi sul cemento non mi fa stare bene, allora eviterò semplicemente di farlo.”

Zu Beck ritiene che smettere di usare le scarpe l’abbia anche aiutata a correre meglio e che il suo passo sia diventato più uniforme, nonché più stabile anche su terreni accidentati e frastagliati come quelli montuosi, visto che ora il piede posa soprattutto al centro e non sui suoi lati. “La lobby delle scarpe da corsa guadagna tantissimo. È nel loro interesse convincerci che abbiamo bisogno di scarpe costose, ma non sono riuscita a scovare nessuna prova scientifica che sostenga faccia davvero bene indossarle.”

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Eva Zu Beck viene dalla Polonia e viaggia per il mondo a piedi scalzi.

Stando a uno studio del 2010 condotto dal biologo evolutivo Daniel Lieberman dell’Università di Harvard—in cui si paragonavano persone che corrono a piedi nudi e persone che lo fanno con le scarpe per comprendere il ruolo della corsa scalza nel contesto dell’evoluzione umana—, chi correva indossando le scarpe colpiva il suolo con una forza di collisione improvvisa quando si fermava, mentre chi correva senza scarpe no.

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Lo studio ha preso in considerazione cinque gruppi diversi di persone tra Stati Uniti e Kenya: persone che corrono abitualmente scalze; persone che sono cresciute scalze ma ora indossano scarpe ammortizzate; persone che sono cresciute indossando scarpe ma ora corrono primariamente scalze o con calzature minimali; due gruppi di adolescenti—il primo fatto di persone che non hanno mai indossato scarpe nella loro vita e il secondo di persone che le hanno sempre indossate.

Lo studio concludeva che non ci sono prove che vivere a piedi scalzi prevenga necessariamente infortuni, ma aggiungeva che le scarpe da corsa moderne potrebbero essere pericolose perché promuovono un “appoggio tallone-piede” che ha un impatto di ripercussione sul corpo maggiore rispetto al correre senza scarpe.

Per Aparna, una graphic designer di 28 anni che preferisce essere chiamata solo col nome, la decisione di rinunciare alle scarpe è stata una forma di ribellione rispetto al modo in cui è stata cresciuta. “È come se i miei genitori avessero partorito un progetto,” racconta a VICE. “Erano un caso esemplare di ‘genitori elicottero’. Nonostante sia stata cresciuta in una città metropolitana come Mumbai, la mia vita era scandita e regolamentata dai costumi patriarcali del paesino dei miei antenati in Karnataka.”

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Oltre a mettere apertamente in discussione i metodi dei suoi genitori, Aparna aveva bisogno di un simbolo di resistenza, che ha trovato nel camminare scalza ovunque, dall’andare all’università al salire sui treni. “Ha aiutato di certo i miei genitori a capire che non avevo nessuna intenzione di obbedire,” racconta Aparna. “Quando finalmente ho trovato un lavoro e sono andata via di casa, ho dovuto chiedere un ordine restrittivo contro di loro.”

Aparna continua a seguire uno stile di vita a piedi nudi, perché ritiene che le abbia permesso di compiere decisioni indipendenti e di vivere liberamente. Le chiedo se ha paura di cosa potrebbe pestare. L’India, dove vivo, ha un problema molto serio di immondizia nelle strade. I rifiuti non vengono smaltiti in molte città, stando al Central Pollution Board, e in alcuni casi sono semplicemente bruciati in campi che fungono da discariche a cielo aperto lungo la strada.

Camminare per strada significa dover evitare continuamente immondizia, sputi, vetri rotti ed escrementi di animali. In uno scenario del genere, chi cammina a piedi scalzi non teme infortuni o infezioni? “Solo perché sei a piedi scalzi non significa che non ti curi dei tuoi piedi,” chiarisce Aparna. “Li lavo ogni giorno con una spazzola e una pietra pomice e mi assicuro di non pestare immondizia o vetri. La vita scalza ti insegna a camminare con maggiore coscienza perché devi prestare attenzione a dove metti i piedi. Vai lontano solo quando è necessario.”

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Sostiene di non essersi mai fatta male perché in genere ha una mappa della strada che percorrerà e sa che aspetto avrà. “Non significa neanche che salgo su un taxi per brevi distanze, perché non avrebbe senso sprecare combustibili fossili perché ho scelto di vivere scalza. L’idea è proprio camminare, e farlo scalza, trovando più superfici naturali possibili.”

Isabelle Brough, una donna di 52 anni che vive a Reading, in Inghilterra, e che si occupa di terapia del movimento e stili di vita rigeneranti, dice che camminare a piedi scalzi l’ha aiutata a risolvere un dolore alla schiena e all’anca, e uno alla caviglia. “Ho scoperto che indossare scarpe crea uno squilibrio nel tuo corpo,” spiega a VICE. “Indossare scarpe impedisce al sistema nervoso di funzionare in maniera ottimale. Quando cammini a piedi scalzi, ottieni informazioni dal suolo e l’impatto del piede è molto più morbido.”

Brough dice che, all’inizio, la sua famiglia non ha preso bene la sua decisione di camminare scalza ovunque. Riceveva anche occhiate strane quando entrava in un negozio o in un hotel.

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“Ho scoperto che indossare scarpe crea squilibrio nel tuo corpo” - Isabelle Brough, terapeuta del movimento che vive in Inghilterra

Secondo Mitali, un’assistente sociale di 24 anni che ha scelto questo stile di vita, questa decisione è anche un modo per garantirsi ricordi più ricchi e profondi relativi a un posto o a delle persone. In effetti, l’ha aiutata a diventare più consapevole e a fare esperienza del mondo in maniera diversa.

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“I miei piedi non avevano alcun ricordo,” spiega. “Dopo aver smesso di utilizzare le scarpe, è successo l’opposto. È qualcosa che ti integra in maniera diversa e più affascinante nello spazio e nelle città. Ho poi imparato a camminare più lentamente, perché le città indiane non sono sempre adatte ai pedoni, visto che vengono costruite soprattutto per la mobilità urbana e industriale.”

Mitali non poteva camminare sul normale cemento a causa delle altissime temperature e non è stato facile trovare superfici di altri materiali, in città. “Ho capito quanto siamo circondati dal cemento e che forse le città non sono davvero adatte a me.” Secondo lei, una volta scelto lo stile di vita a piedi scalzi, si vive una sorta di “rinaturalizzazione” mentale.

Ad esempio, durante una camminata nel bosco con gli amici, è stata l’unica a notare delle impronte d’orso e della sua cucciolata. “Si diventa più attenti,” conferma. “Anche se di solito non mi muovo troppo a passo sicuro, da quando non utilizzo più le scarpe non mi sono mai tagliata, faccio molto più attenzione a dove cammino.”

Tuttavia, molte delle persone intervistate tengono a precisare che non sono del tutto contrarie alle scarpe, se c’è bisogno di indossarle. Eva zu Beck spiega che le indosserebbe in un contesto formale, per esempio un edificio governativo o un ristorante che lo dovesse richiedere. Brough le indosserebbe invece sulla neve, mentre Aparna specifica di farne uso quando utilizza un aereo. Per queste persone non si tratta di uno stile di vita radicalizzato, ma di uno stato “ideale e di default” in cui ritrovarsi il più possibile.

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Deepak Oberoi, 37 anni e co-fondatore della Bombay Running, ritiene che il romanticismo insito in questo stile di vita scalzi debba essere ri-considerato con debita attenzione. “È qualcosa di adatto solo alle persone più snelle, una persona obesa rischia di danneggiare pesantemente le caviglie camminando a piedi nudi,” sottolinea. “La gente viene facilmente influenzata sui social, quindi tende a seguire la moda senza prima controllare vada bene per il proprio corpo. Ma abbiamo tutti strutture fisiche diverse.”

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Deepak Oberoi, co-fondatore della Bombay Running, ritiene che il romanticismo del movimento a piedi nudi debba essere valutato con calma e attenzione.

Eppure Ritesh Shaiwal, un terapeuta del movimento nonché sostenitore dello stile di vita a piedi scalzi, ritiene che la maggior parte delle disfunzioni del corpo avvengano proprio “dal terreno in su” e che l’andare a piedi scalzi migliori la consapevolezza del proprio corpo.

“Se indossi scarpe molto arcuate o col tacco per una vita intera, impatteranno su un meccanismo di feedback chiamato propriocezione,” specifica. “In pratica, le scarpe ti separano da quei segnali provenienti dal terreno che in teoria dovrebbero essere trasmessi al sistema nervoso centrale.”

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Ritesh Shaiwal, terapeuta del movimento, ritiene che lo stile di vita a piedi scalzi migliori la consapevolezza. Foto per gentile concessione di Ritesh Shaiwal

In ogni caso, raccomanda di procedere per gradi. “Comincia a camminare prima sull’erba per un po’ e vedi come ti senti. Ti renderai conto che questo stile di vita migliorerà la tua consapevolezza in ogni maniera possibile.”

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