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La città semi-abbandonata del Giappone dove la gente è ossessionata dagli alieni

La cittadina di Iino si trova nella prefettura di Fukushima e nei pressi di una strana montagna che sarebbe capace di attirare dischi volanti.

Nascosto tra le montagne boscose che circondano la città di Fukushima, Iino è un piccolo paese.

Ospita circa 1900 persone e vive immerso nel silenzio, tra strade abbandonate che non portano da nessuna parte e vetrine dei negozi chiuse tutto l’anno. Un sottile strato di polvere copre il centro turistico della città.

Ma guardando bene questo quadro immobile, si notano i segni: Iino non è una cittadina deserta come le altre.

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Statue di alieni adornano ogni suo angolo. La mascotte della città è un piccolo alieno bianco che pilota un disco volante dorato e appare sulle vetrine dei negozi chiusi. Uno dei piatti tipici di Iino è il ramen servito in una ciotola fatta di una pietra che si dice attragga visitatori extraterrestri.

Da Iino arrivano storie di di avvistamenti alieni e atterraggi di misteriosi velivoli sin dagli anni Settanta. Tsugio Kinoshita, ricercatore di oggetti volanti non identificati, dice di aver visto il primo UFO nel 1972, quando aveva 25 anni.

Kinoshita stava facendo una passeggiata in montagna nella prefettura di Fukushima con quattro amici, quando all’improvviso è apparso davanti a loro una specie di disco volante. “Quella cosa si è fermata davanti a me. Poi è ripartita e si è fermata nel mezzo del cielo blu. Poi, tutto a un tratto, è sparita,” racconta Kinoshita a VICE World News.

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Tsugio Kinoshita. Foto: VICE News Tonight

A settembre 2020, il Giappone ha lanciato nuovi protocolli di analisi dei fenomeni aerei, incoraggiando gli abitanti di Iino che credono agli alieni ad aprire a giugno 2021 il primo laboratorio dedicato all’osservazione degli UFO. Ora tra i ricercatori principali all’UFO lab di Iino, Kinoshita ritiene che gli alieni abbiano cercato di mettersi in contatto con lui per fargli sapere che esistono. “‘Siamo qui anche noi, dall’altra parte di un cielo distante.’ Penso volessero farci sapere solo questo,” dice. A Iino, al centro delle storie di vita aliena c’è da decenni il monte Senganmori, dotato di una forma piramidale, e le foreste che lo circondano. Girano voci sul fatto che sia stato costruito artificialmente dagli alieni e alcune persone credono che sotto il monte si nasconda una base aerea aliena.

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Queste voci hanno iniziato a diffondersi più o meno nello stesso periodo in cui Iino, come altre cittadine rurali in Giappone, si è trovata a fare i conti con una popolazione sempre più anziana e un calo delle nascite. La paura dell’avvelenamento da radiazioni ha spinto i residenti a lasciare la zona dopo il terremoto del 2011 che ha provocato uno tsunami e il disastro nucleare di Fukushima, uccidendo più di 18.000 persone.

“Le persone che avevano figli hanno lasciato la prefettura. Non torneranno. Sono passati dieci anni, ma non torneranno,” dice a VICE World News Toshio Kanno, direttore dell’UFO lab di Iino.

Dal suo presunto avvistamento del 1972, Kinoshita ha dedicato la propria vita a svelare i misteri dell’universo e raccogliere il maggior numero di informazioni possibili sulla vita extraterrestre.

“Non sottovaluto le storie delle persone. Tanto per cominciare, ascolto ciò che hanno dire, poi disegno il disegnabile e trascrivo il trascrivibile, infine creo un giornale fatto a mano,” spiega.

La documentazione è fondamentale. “L’obiettivo primario è raccogliere video e foto,” dice Kanno, il direttore dell’UFO Lab di Iino.

Per Kanno, conservare questi dati potrebbe dimostrare che gli alieni esistono. “In questo mondo, nel vasto universo, sono certo che esistano altri tipi di creature oltre a noi, che non vivono sulla Terra,” dice. Kanno non ha mai visto un velivolo alieno in prima persona, ma ha fede che prima o poi succederà.

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Il centro accetta segnalazioni internazionali e indaga su ognuna di esse per determinare se siano o meno credibili. Tra i documenti raccolti, il laboratorio conserva circa 935 copie di report della CIA desecretati, ricevuti da parte del ricercatore Kinichi Arai.

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La cittadina di Iino a Fukushima. Foto: VICE News Tonight

Kanno dice che le prove più consistenti dell’esistenza di vita aliena raccolte dal centro sono i report della CIA su oggetti volanti non operati da esseri umani. Il centro ha anche fotografie di questi oggetti, inviate da testimoni secondo cui i dischi volanti sarebbero stati guidati da alieni.

I documenti della CIA, di recente resi pubblici dal governo degli Stati Uniti, documentano diversi oggetti volanti non identificati avvistati nel corso di circa vent’anni. In un caso, tra il 2014 e il 2015, alcuni piloti della Marina hanno segnalato l’avvistamento di oggetti capaci di raggiungere i 10.000 metri e velocità ipersoniche senza motori visibili. Per quanto non siano state trovate prove inconfutabili di tecnologia aliena, per le autorità non è stato possibile neanche escluderla del tutto.

Il Giappone ha una storia di avvistamenti UFO piuttosto ricca. Esistono racconti di dischi volanti cavi che atterrano al largo della costa della prefettura di Ibaraki, dove si trova il monte Senganmori, risalenti al 1803. Documenti storici, comprese illustrazioni, che descrivono una donna dal volto pallido che approda a riva con un vascello che somiglia in modo inquietante a un disco volante.

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La ex first lady del Giappone, Miyuki Hatoyama, ha raccontato di essere stata rapita dagli alieni su un disco volante di forma triangolare. In un libro pubblicato nel 2008, Hatoyama scrive, “mentre il mio corpo era addormentato, penso che la mia anima sia salita su un UFO triangolare e sia andata su Venere.” Ha intitolato il libro “Cose molto strane che ho incontrato.”

Ma dietro gli sforzi per rendere Iino un centro di ricerca sugli alieni ancora più grande c’è la speranza di rianimare la piccola città.

La cittadina aveva già allestito l’UFO Fureaikian nel 1992, un museo dedicato alla documentazione di presunte forme di vita extraterrestri. La cittadina aveva ricevuto fondi dal governo giapponese, che tra il 1988 e il 1989 ha distribuito sovvenzioni per rivitalizzare le zone semi abbandonate. Al suo interno, il museo mette in mostra statue basate su diverse interpretazioni umane dell’aspetto degli alieni ed esempi di letteratura e film sul tema.

Kanno dice che metà dei visitatori del centro sono turisti che vivono lontano dalla prefettura di Fukushima. “È perché molte persone sono interessate agli UFO. Quando persone del genere vengono qui, la città si riaccende,” dice.

Benché il museo non sia esattamente remunerativo, Kanno dice che il suo scopo va oltre quello economico—è uno spazio per chi crede nell’ignoto che giace al di là della realtà immediata.

“È un universo enorme, dunque ci sono diversi modi di interpretare qualcosa. Penso sia importante coltivare i propri sogni,” conclude.